Cass. pen., sez. V, sentenza 13/09/2022, n. 33618
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Testo completo
la seguente SENTENZA sul ricorso proposto da: IA AT nato a [...] il [...] avverso l'ordinanza del 15/02/2022 del TRIB. LIBERTA' di VIBO VALENTIA udita la relazione svolta dal Consigliere FRANCESCO CANANZI;
sentite le conclusioni del Sostituto Procuratore generale LUIGI GIORDANO che concludeva per l'annullamento con rinvio del provvedimento impugnato riportandosi alla requisitoria già depositata. udito il difensore avvocato PIER GERARDO SANTORO, per delega dell'avvocato ALESSANDRO DIDDI, che illustrava i motivi del ricorso e ne chiedeva l'accoglimento.
RITENUTO IN FATTO
1. Il Tribunale di Vibo Valentia, quale giudice dell'appello proposto ex art. 322-bis nell'interesse di OR AN, con l'ordinanza del 15 febbraio 2022 rigettava l'atto di impugnazione dell'ordinanza emessa il 17 dicembre 2021 dal medesimo Tribunale, in diversa composizione, quale autorità procedente in relazione al dibattimento in corso anche nei confronti dell'attuale ricorrente. AN, infatti, imputato per i delitti di intestazione fittizia di beni (art. 512-bis cod. pen.) e per impiego di denaro e beni di illecita provenienza (art. 648- ter cod. pen.), aggravato dall'art. 416-bis 1, nell'ambito del processo nei confronti di LO CO e altri, chiedeva nel corso del dibattimento la restituzione di 30 orologi, dei quali 29 di marca Rolex e uno di marca EK HI, dapprima oggetto di sequestro probatorio, poi convertito in sequestro preventivo con provvedimento del G.i.p. in data 15 dicembre 2020. Inoltre chiedeva il dissequestro e la restituzione anche delle quote societarie di FO IT Srl e Azienda Agricola Le Vigne, nonché di una autovettura Land Rover Jaguar, un quadriciclo, una moto Yamaha e una Fiat 500. A fondamento dell'appello GI rappresentava che gli orologi erano stati acquistati con pagamento di euro 557.360,50 da due rivenditori del settore, l'uno per tutti gli orologi Rolex e l'altro per il EK HI, al costo di centomila euro. Il prezzo era stato versato a mezzo di 21 bonifici dal 23 giugno 2016 al 5 agosto 2019, tutti documentati. Tale provvista si era resa disponibile, secondo la prospettazione del AN, grazie alla vendita di 800 quadri di AL SI, il cui prezzo, pari a 3 milioni e 300mila euro, veniva versato con bonifici del 9 e 10 maggio 2017, rispettivamente per euro 2.200.000,00 e 1.100.000,00. L'elaborato del consulente tecnico del GI documentava tali operazioni nonché ricostruiva il flusso delle somme di denaro, dal che l'esclusione che lo stesso potesse provenire da attività illecite o dalla cosca Mancuso. L'appello ricostruiva la genesi della costituzione delle società FO IT Srl e Azienda Agricola Le Vigne, il cui capitale sociale era stato totalmente versato dal GI, come anche la provenienza delle somme utilizzate per l'acquisto di autovetture e motoveicoli. Il Tribunale del riesame reale, con l'ordinanza oggetto del presente ricorso, precisava come i beni fossero stati sequestrati ai sensi dell'art. 321, commi 2 e 3- bis, cod. proc. pen. in funzione della confisca obbligatoria prevista sia dall'art. 416- bis, comma 7, cod. pen., sia anche dall'art. 240 e 240-bis