Cass. pen., sez. VI, sentenza 09/05/2023, n. 19434
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Testo completo
la seguente SENTENZA sul ricorso proposto da AR VI PA, nato a [...] il [...] avverso la sentenza del 27/09/2021 della Corte di appello di Torino visti gli atti, il provvedimento denunziato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere Ersilia Calvanese;
udite le richieste del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Piergiorgio Morosini, che ha concluso chiedendo che il ricorso sia dichiarato inammissibile;
udita la parte civile, avv. Andrea Quaglini, che ha concluso associandosi alle conclusioni del Procuratore generale e depositando conclusioni scritte e nota- spese;
udito il difensore, avv. Alessandra Fiduccia, che ha concluso chiedendo l'accoglimento dei motivi di ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con la sentenza in epigrafe indicata, la Corte di appello di Torino confermava la sentenza del Tribunale di Alessandria del 6 giugno 2014, nella parte in cui aveva condannato l'imputato VI PA AR per il reato di concorso in peculato (artt. 110 e 314 cod. pen.) alla pena di anni due e mesi otto di reclusione. Secondo l'editto accusatorio, l'imputato, quale amministratore delegato dal 23 luglio 2008 all'8 gennaio 2009 della società Tributi Italia s.p.a., concessionaria dei servizi di accertamento e riscossione di imposte e tasse del Comune di Novi Ligure, in concorso con gli amministratori delegati in carica nei periodi dal primo gennaio al 23 luglio 2008 (Mario OR) e dall'8 gennaio 2009 (Pasquale OI), si sarebbe appropriato delle somme riscosse per l'anno, 2008 (366.755,44 euro), e nel primo trimestre 2009 (170.185,54 euro), nonostante le reiterate richieste da parte di organi comunali. Anche i due amministratori sopra indicati erano stati condannati dal Tribunale di Alessandria. In sede di appello la Corte di appello, nei confronti di OR aveva dichiarato la prescrizione del reato e nei confronti di OI aveva applicato la pena concordata ai sensi dell'art. 599-bis cod. proc. pen.
2. Avverso la suddetta sentenza ha proposto ricorso per cassazione l'imputato VI PA AR, denunciando, a mezzo di difensore, i motivi di seguito enunciati nei limiti di cui all'art. 173 disp. att. cod. proc. pen.
2.1. Violazione di legge e vizio di