Cass. pen., sez. I, sentenza 20/03/2023, n. 11493

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Sul provvedimento

Citazione :
Cass. pen., sez. I, sentenza 20/03/2023, n. 11493
Giurisdizione : Corte di Cassazione
Numero : 11493
Data del deposito : 20 marzo 2023
Fonte ufficiale :

Testo completo

la seguente SENTENZA sul ricorso proposto da: EL LO nato a [...] il [...] avverso la sentenza del 12/02/2020 della CORTE MILITARE APPELLO di ROMAvisti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere FULVIO FILOCAMO;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore ENRICO GIUSEPPE SANDRINI che ha concluso chiedendo Il Procuratore Generale Militare Francesco UFILUGELLI conclude per il rigetto del ricorso udito il difensore L'avvocato PORTINCASA ANTONIO sostituto processuale in difesa di EL LO insiste nei motivi del ricorso e ne chiede l'accoglimento

RITENUTO IN FATTO

1. Con sentenza del 12 febbraio 2020 la Corte militare d'appello ha confermato la condanna all'Appuntato scelto EL CA, in servizio all'epoca dei fatti presso il Gruppo Guardia di finanza di Bari, per collusione del militare della Guardia di finanza aggravata in concorso, di cui agli artt. 3 I. 9 dicembre 1941, n. 1383, 47 n. 2 cod. pen. mil . di pace, 110 cod. pen.

1.1. Il fatto contestato è riferito alla collusione, diretta ad alleggerire la posizione debitoria verso l'Erario di RO Virginia la quale, proprietaria di un appartamento concesso in locazione a terzi, non aveva registrato il relativo contratto e aveva percepito i canoni di locazione senza dichiararli quale reddito. Il militare, a tal fine, ha percepito la somma di 800 euro in contanti. La vicenda è stata così ricostruita in sentenza. Il militare, insieme al collega coimputato, si era recato dalla RO senza trovarla, quindi, era andato dall'inquilino presso il posto ove questo lavorava per contestargli, con apposito verbale, la mancata registrazione del contratto. Incontrata poi la RO, in data 29, 30 aprile e 6 maggio 2014, le aveva inizialmente richiesto di recuperare detto verbale perché, "per risolvere il problema" e "farle pagare il minimo", la signora avrebbe dovuto procurarsi 8000 euro in contanti con i quali il 10 maggio "si sarebbero recati insieme presso lo sportello apposito dell'Agenzia delle entrate per fare il versamento" impegnandosi "a ridurre il periodo di mancata" registrazione del contratto, così facendole "pagare di meno" di quanto dovuto. Il giorno dopo di detta proposta, l'imputato le aveva comunicato di aver modificato il verbale relativo alla permanenza dell'inquilino nell'immobile locato dal giugno "2006" a quello del "2010", riducendo anche l'importo del canone mensile percepito da 350 euro a 300. Per

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