Cass. pen., sez. III, sentenza 19/05/2023, n. 21479
Sintesi tramite sistema IA Doctrine
L'intelligenza artificiale può commettere errori. Verifica sempre i contenuti generati.Beta
Segnala un errore nella sintesiTesto completo
o la seguente SENTENZA sul ricorso proposto da: D'Antonio Antonio, nato a Casoria il 21/11/1974 avverso la sentenza del 21/10/2022 del Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;udita la relazione svolta dal consigliere A D S;letta la requisitoria scritta del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale R G che ha concluso chiedendo la declaratoria di inammissibilità del ricorso. RITENUTO IN FATTO 1. Con sentenza pronunciata ex art. 444 cod.proc.pen., il Giudice delle indagini preliminari del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere applicava a D'Antonio Antonio, la pena concordata di anni 4, mesi 4 di reclusione ed euro 20.000,00 di multa in relazione ai reati di cui agli artt 81, 110 cod.pen. e 73, comma 1, d.P.R. n. 309/1990 nonchè la pena accessoria dell'interdizione dai pubblici uffici per la durata di anni cinque. 2. Avverso tale sentenza ha proposto ricorso per cassazione D'Antonio Antonio, a mezzo del difensore di fiducia, chiedendone l'annullamento ed articolando due motivi di seguito enunciati. Con il primo motivo deduce vizio di motivazione in relazione al combinato disposto degli artt. 28, comma 4 e 37 cod.pen., lamentando che il Giudice per le indagini preliminari aveva applicato una pena accessoria che non era parametrata a quella principale e che, comunque, la pena accessoria era stata determinata nella misura massima senza alcuna motivazione al riguardo. Con il secondo motivo deduce violazione dell'art. 62-bis cod.pen., lamentando la mancata applicazione delle circostanze attenuanti generiche.
Iscriviti per avere accesso a tutti i nostri contenuti, è gratuito!
Hai già un account ? Accedi