Cass. civ., sez. I, sentenza 25/03/1999, n. 2806
Sentenza
25 marzo 1999
Sentenza
25 marzo 1999
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Massime • 1
Qualora il privato sul presupposto della ininfluenza del decreto di esproprio per pregressa perdita della proprietà del fondo illegittimamente occupato a seguito della sua irreversibile acquisizione nell'opera pubblica chieda il risarcimento del danno, la relativa domanda esula dalla cognizione in un unico grado della Corte di Appello prevista dall'art. 19 della legge 22 ottobre 1971, n. 865 per l'opposizione alla stima ed è sottoposta alle ordinarie regole di competenza per valore. Tale principio opera anche se sia stata proposta subordinatamente, nello stesso giudizio o separatamente in altro processo, domanda di opposizione alla stima in ipotesi di irritualità della procedura espropriativa, fermo restando per la Corte di Appello competente a decidere sull'opposizione medesima l'obbligo di sospendere il giudizio ai sensi dell'art. 295 cod. proc. civ. in attesa della definizione della causa risarcitoria (con la pregiudiziale questione della rilevanza o meno del provvedimento ablativo).
Sul provvedimento
Testo completo
Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:
Dott. Giulio GRAZIADEI - Presidente -
Dott. PP IA BERRUTI - Consigliere -
Dott. Salvatore DI PALMA - Rel. Consigliere -
Dott. Luigi MACIOCE - Consigliere -
Dott. Angelo SPIRITO - Consigliere -
ha pronunciato la seguente
S E N T E N Z A
sul ricorso per REGOLAMENTO DI COMPETENZA proposto da:
IN CO, IN HE, IN RI AR, IN SA IA, IN EP, IN AT, IN SS ON, elettivamente domiciliati in ROMA PIAZZALE CLODIO 12, presso l'avvocato G. PAFUNDI, rappresentati e difesi dagli avvocati RAFFAELE DE BONIS, SALVATORE LACERRA, giusta delega a margine dell'atto di citazione;
- ricorrenti -
contro
CONSORZIO BASILICATA 4, in persona del Presidente pro tempore, elettivamente domiciliato in ROMA VIALE BRUNO BUOZZI 51, presso l'avvocato E. SORDI, rappresentato e difeso dall'avvocato FRANCO MONTUONO, giusta delega a margine;
contro
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DELLA BASILICATA;
- intimata -
avverso la sentenza n. 170/97 della Corte d'Appello di POTENZA, depositata il 29/07/97;
udita la relazione della causa svolta nella camera di consiglio il 10/12/98 dal Consigliere Dott. Salvatore DI PALMA;
lette le conclusioni del Sostituto Procuratore Generale Dott. Mario DELLI PRISCOLI con le quali si chiede che la Corte di Cassazione accolga il ricorso, dichiarando che competente per materia in ordine alla domanda di opposizione alla stima è la Corte di Appello di Potenza.
Ritenuto in fatto
- che, con "atto di citazione ex lege n.865/71" del 25 ottobre 1995, i germani RO, CH, IA LA, OS CI, PP, ON ed DR AN UA esposero che l'Università degli Studi della Basilicata, a mezzo del proprio concessionario "Consorzio Basilicata 4" aveva proceduto alla occupazione di alcuni suoli di loro proprietà, sui quali era in corso la costruzione della nuova sede universitaria;
che l'Università, nelle more, aveva notificato loro l'ammontare della indennità provvisoria, di cui aveva versato l'80%;
che, pur non avendo essi accettato l'indennità medesima, l'Espropriante, non solo non aveva proceduto alla sua rideterminazione, ma aveva chiesto ed ottenuto dal Prefetto di Potenza il decreto di occupazione definitiva sulla base della semplice quietanza dell'anticipo corrisposto;
che - siccome il procedimento espropriativo doveva ritenersi radicalmente invalido ed i corrispondenti atti e provvedimenti amministrativi dovevano essere disapplicati - ciò comportava l'illegittimità dell'acquisizione dei predetti suoli e, conseguentemente alla loro irreversibile trasformazione, l'obbligo dell'Università di corrispondere loro il risarcimento dei danni della perdita subita;
e che essi, "tuttavia allo stato, con riserva di separata azione e per il conseguimento di ogni altro diritto....per mero tuziorismo e per il caso la procedura di esproprio dovesse risultare corretta e legittima, intendono impugnare e contestare la misura dell'indennità ai sensi della legge n.865/71....";
- che, tanto premesso, gli attori convennero dinanzi alla Corte d'Appello di Potenza l'Università degli Studi della Basilicata ed il Consorzio di imprese Basilicata 4, formulando, tra l'altro, le seguenti, testuali conclusioni ( richiamate nell'udienza di precisazione delle conclusioni definitive ): "1)- Ritenuta la illegittimità e nullità degli atti di determinazione della indennità per cui è causa, disapplicare gli stessi, ed in particolare