Cass. pen., sez. I, sentenza 15/06/2023, n. 25988
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Testo completo
la seguente SENTENZA sul ricorso proposto da: TAFIF ALI nato il 27/11/1988 avverso l'ordinanza del 08/02/2022 del TRIB. SORVEGLIANZA di FIRENZEudita la relazione svolta dal Consigliere FILIPPO CASA;
lette le conclusioni del PG S S, che ha chiesto dichiararsi inammissibile il ricorso;
RITENUTO IN FATTO
1. Con l'ordinanza in epigrafe, il Tribunale di sorveglianza di Firenze - giudicando in sede di rinvio a seguito di pronuncia di annullamento n. 1196/2021 R.G. emessa dalla Quinta Sezione penale di questa Corte in data 4 dicembre 2020, in riferimento a sentenza resa dalla Corte di appello di Firenze in data 29 aprile 2020 - accoglieva l'appello proposto dal Procuratore Generale presso la Corte di appello di Firenze avverso la sentenza emessa il 21 novembre 2019 dal Tribunale della stessa città, nella parte riguardante il delitto di tentato furto con strappo di cui al capo B) dell'imputazione, e, per l'effetto, in parziale riforma di tale decisione, applicava nei confronti di Ali TAFIF la misura di sicurezza personale dell'espulsione dal territorio dello Stato ex art. 235 cod. pen.;
dichiarava, inoltre, l'inammissibilità dell'impugnazione relativamente alla parte della sentenza riguardante il reato di furto con strappo in concorso di cui al capo A) dell'imputazione. A giustificazione dell'applicazione della misura di sicurezza, il Tribunale richiamava i precedenti penali del TAFIF (per tentato furto con strappo aggravato, resistenza a pubblico ufficiale e porto abusivo di arma impropria, commessi nel 2018) e le modalità esecutive dei delitti di cui alla suddetta condanna, commessi con violenza e con la partecipazione di un correo tuttora ignoto. Apprezzava, inoltre, quale elemento decisivo, la situazione personale del condannato, che risultava senza fissa dimora e privo di una lecita occupazione lavorativa, nonché illegalmente soggiornante sul territorio dello Stato in violazione di due provvedimenti di espulsione adottati il 28 aprile 2019 e 1'8 agosto 2019 dal Prefetto e dal
lette le conclusioni del PG S S, che ha chiesto dichiararsi inammissibile il ricorso;
RITENUTO IN FATTO
1. Con l'ordinanza in epigrafe, il Tribunale di sorveglianza di Firenze - giudicando in sede di rinvio a seguito di pronuncia di annullamento n. 1196/2021 R.G. emessa dalla Quinta Sezione penale di questa Corte in data 4 dicembre 2020, in riferimento a sentenza resa dalla Corte di appello di Firenze in data 29 aprile 2020 - accoglieva l'appello proposto dal Procuratore Generale presso la Corte di appello di Firenze avverso la sentenza emessa il 21 novembre 2019 dal Tribunale della stessa città, nella parte riguardante il delitto di tentato furto con strappo di cui al capo B) dell'imputazione, e, per l'effetto, in parziale riforma di tale decisione, applicava nei confronti di Ali TAFIF la misura di sicurezza personale dell'espulsione dal territorio dello Stato ex art. 235 cod. pen.;
dichiarava, inoltre, l'inammissibilità dell'impugnazione relativamente alla parte della sentenza riguardante il reato di furto con strappo in concorso di cui al capo A) dell'imputazione. A giustificazione dell'applicazione della misura di sicurezza, il Tribunale richiamava i precedenti penali del TAFIF (per tentato furto con strappo aggravato, resistenza a pubblico ufficiale e porto abusivo di arma impropria, commessi nel 2018) e le modalità esecutive dei delitti di cui alla suddetta condanna, commessi con violenza e con la partecipazione di un correo tuttora ignoto. Apprezzava, inoltre, quale elemento decisivo, la situazione personale del condannato, che risultava senza fissa dimora e privo di una lecita occupazione lavorativa, nonché illegalmente soggiornante sul territorio dello Stato in violazione di due provvedimenti di espulsione adottati il 28 aprile 2019 e 1'8 agosto 2019 dal Prefetto e dal
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