Cass. pen., sez. II, sentenza 29/01/2019, n. 04417

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Sul provvedimento

Citazione :
Cass. pen., sez. II, sentenza 29/01/2019, n. 04417
Giurisdizione : Corte di Cassazione
Numero : 04417
Data del deposito : 29 gennaio 2019
Fonte ufficiale :

Testo completo

la seguente SENTENZA sul ricorso proposto da: S A nato a UDINE il 08/02/1982 avverso la sentenza del 30/09/2016 della CORTE APPELLO di ANCONAvisti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere G A;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore FELICETTA M che ha concluso per l'inarnrnissibilíta' del ricorso.

RITENUTO IN FATTO E IN DIRITTO

1. Il difensore di S A ricorre per cassazione per l'annullamento della sentenza della Corte di appello di Ancona (in data 30/9/2016) che ha confermato quella del Tribunale di Ancona che ha condannato l'imputato alla pena di anni uno di reclusione ed € 310,00 di multa per il delitto di cui all'art. 55 D.Igs. n. 231/2007. 1.1. Con il primo motivo deduce la violazione di legge ed il vizio di motivazione in ordine all'affermazione della penale responsabilità. In particolare, la censura attiene alla corretta applicazione sia dei criteri in materia di valutazione della prova - erroneamente ricavata in forza di indizi privi dei requisiti prescritti dall'art. 192, comma 2, codice di rito - che della regola dell'al di là di ogni ragionevole dubbio, la cui soglia non sarebbe stata superata, nonché alla tenuta logica della motivazione, insufficiente e contraddittoria.

1.2. Con il secondo motivo deduce la violazione di legge con riferimento alla corretta qualificazione giuridica del fatto, da ricondursi più propriamente nella fattispecie meno grave di cui all'art. 640-ter cod. pen., considerato che al ricorrente è stato contestato di avere effettuato un prelievo bancomat utilizzando i dati relativi a carte di credito appartenenti ad altri (operazione effettuata mediante carta postamat, la quale richiedeva che l'autore fosse venuto in possesso fraudolentemente dei codici ovvero avesse manomesso la carta).
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