Cass. pen., sez. V, sentenza 26/10/2022, n. 40424

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Sul provvedimento

Citazione :
Cass. pen., sez. V, sentenza 26/10/2022, n. 40424
Giurisdizione : Corte di Cassazione
Numero : 40424
Data del deposito : 26 ottobre 2022
Fonte ufficiale :

Testo completo

a seguente: SENTENZA sul ricorso presentato dal Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Ragusa nel procedimento nei confronti di: F F, nato a Vittoria, il 19/12/1946;
avverso la sentenza del 14/3/2022 del Giudice delle indagini preliminari del Tribunale di Ragusa;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. L P;
lette le conclusioni del Pubblico Ministero in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. P L, la quale ha richiesto l'annullamento con rinvio del provvedimento impugnato. RITENUTO IN FATI-0 1. Con la sentenza impugnata il Giudice delle indagini preliminari del Tribunale di Ragusa ha assolto ai sensi degli artt. 129 e 459 comma 3 c.p.p. F F dal reato di diffamazione aggravata perché il fatto non sussiste. La vicenda riguarda il commento apposto dall'imputato ad un "post" pubblicato sulla piattaforma Facebook da altro soggetto in merito alla decisione dei Commissari straordinari del Comune di Vittoria di assegnare un incarico professionale ad un legale estraneo al Foro di Ragusa. In particolare il commento del F era del seguente tenore: «dal G C a W S, discorso di A al popolo romano: e i commissari sono uomini d'onore».

2. Avverso l'ordinanza ricorre il pubblico ministero deducendo erronea applicazione della legge penale e vizi di motivazione. Osserva il ricorrente che, contrariamente a quanto apoditticamente sostenuto nel provvedimento impugnato, la frase incriminata non costituirebbe espressione del diritto di critica politica, posto che la vicenda oggetto del commento sarebbe priva di rilevanza politica. Erroneamente poi il giudice avrebbe ritenuto che il commento non sia trasceso in un attacco personale alla sfera morale delle persone offese, posto che l'espressione "uomini d'onore" utilizzata per definirli assume nel linguaggio comune la funzione di sinonimo del termine "mafiosi", a maggior ragione nel contesto in cui i fatti si inseriscono, caratterizzato da una più ampia opera di delegittimazione dell'operato delle persone offese, più volte definite "mafiose".
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