Cass. pen., sez. IV, sentenza 28/12/2018, n. 58361
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Testo completo
la seguente SENTENZA sui ricorsi proposti da: SANTA ADRIAN COSMIN nato il 08/10/1989 DATU FLORIN nato il 26/10/1985 Y avverso la sentenza del 17/01/2018 della CORTE APPELLO di SALERNOvisti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere FRANCESCA PICARDI;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore FRANCA ZACCO che ha concluso chiedendo l'inammissibilita' dei ricorsi E' presente l'avvocato BUONADONNA ANNA LISA del foro di SALERNO in difesa di ANAS S.P.A. che si riporta alle conclusioni scritte che deposita unitamente alla nota spese. E' presente l'avvocato (D'UFFICIO) A M DTELLA del foro di SPOLETO in difesa di SANTA ADRIAN COSMIN che si riporta ai motivi del ricorso. E' presente l'avvocato M D del foro di ROMA in difesa di DATU FLORIN che si riporta ai motivi del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. La Corte di Appello di Salerno ha confermato la sentenza di primo grado che ha condannato S A C alla pena di anni due e mesi sei di reclusione ed euro 600,00 di multa per il reato di cui agli artt. 624, 625 n. 2 e 7 e 431, primo comma, cod.pen.(capi a e b, perché si impossessava, tramite effrazione delle cabine di alloggiamento degli impianti di illuminazione, areazione, sistema anti-incendio, di server, monitor, software, cavi di rame, nelle gallerie Castelluccio e Tanagro, beni destinati a pubblico servizio, cagionando il mancato funzionamento del sistema di illuminazione e ventilazione della galleria e la sospensione della funzionalità dei pannelli informativi e semafori e mettendo in pericolo la pubblica incolumità, 28 maggio 2013) e D Florin alla pena sospesa di anni uno e mesi sei per il reato di cui agli artt. 110, 378 cod.pen. (capo c, per aver aiutato S A C ed l'altro coimputato ad eludere le investigazioni, prelevandolo con veicolo non di sua proprietà, 28 maggio 2013).
2.Avverso tale sentenza hanno proposto ricorso per cassazione D Florin e S A C (il primo a mezzo del difensore ed il secondo personalmente).
3. D Florin ha dedotto la violazione di legge e l'illogicità della motivazione, non essendo emersa la prova della consapevolezza, da parte del ricorrente, del reato presupposto, desunta da elementi indiziari equivoci, che avrebbero al più essere potuti valutati come sintomatici di un concorso nel
udita la relazione svolta dal Consigliere FRANCESCA PICARDI;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore FRANCA ZACCO che ha concluso chiedendo l'inammissibilita' dei ricorsi E' presente l'avvocato BUONADONNA ANNA LISA del foro di SALERNO in difesa di ANAS S.P.A. che si riporta alle conclusioni scritte che deposita unitamente alla nota spese. E' presente l'avvocato (D'UFFICIO) A M DTELLA del foro di SPOLETO in difesa di SANTA ADRIAN COSMIN che si riporta ai motivi del ricorso. E' presente l'avvocato M D del foro di ROMA in difesa di DATU FLORIN che si riporta ai motivi del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. La Corte di Appello di Salerno ha confermato la sentenza di primo grado che ha condannato S A C alla pena di anni due e mesi sei di reclusione ed euro 600,00 di multa per il reato di cui agli artt. 624, 625 n. 2 e 7 e 431, primo comma, cod.pen.(capi a e b, perché si impossessava, tramite effrazione delle cabine di alloggiamento degli impianti di illuminazione, areazione, sistema anti-incendio, di server, monitor, software, cavi di rame, nelle gallerie Castelluccio e Tanagro, beni destinati a pubblico servizio, cagionando il mancato funzionamento del sistema di illuminazione e ventilazione della galleria e la sospensione della funzionalità dei pannelli informativi e semafori e mettendo in pericolo la pubblica incolumità, 28 maggio 2013) e D Florin alla pena sospesa di anni uno e mesi sei per il reato di cui agli artt. 110, 378 cod.pen. (capo c, per aver aiutato S A C ed l'altro coimputato ad eludere le investigazioni, prelevandolo con veicolo non di sua proprietà, 28 maggio 2013).
2.Avverso tale sentenza hanno proposto ricorso per cassazione D Florin e S A C (il primo a mezzo del difensore ed il secondo personalmente).
3. D Florin ha dedotto la violazione di legge e l'illogicità della motivazione, non essendo emersa la prova della consapevolezza, da parte del ricorrente, del reato presupposto, desunta da elementi indiziari equivoci, che avrebbero al più essere potuti valutati come sintomatici di un concorso nel
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