Cass. pen., sez. VI, sentenza 14/03/2023, n. 10901
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Testo completo
e SENTENZA sul ricorso proposto da LA LA, nato a [...] il [...] avverso la sentenza del 08/03/2022 della Corte di appello di Reggio Calabria visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal componente Angelo Capozzi;
lette le richieste del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Giuseppe Riccardi, che ha concluso chiedendo dichiarsi l'inammissibilità del ricorso;
lette le conclusioni del difensore, avv. Corrado Rizzo, che ha chiesto l'accoglimento del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con la sentenza in epigrafe la Corte di appello di Reggio Calabria, a seguito di gravame interposto - per quanto in questa sede di interesse - dall'imputato LA LA avverso la sentenza emessa il 18 giugno 2015 dal Giudice dell'udienza preliminare del locale Tribunale, in riforma della decisione ha assolto l'imputato dal reato di cui al capo A) della rubrica (artt. 61 n. 2, 110, 485 cod. pen.) perché il fatto non è più previsto dalla legge come reato e dichiarato non doversi procedere nei confronti dello stesso imputato in relazione al reato di cui al capo B)(artt. 110, 323 cod. pen.) per intervenuta prescrizione.
2. Avverso la sentenza ha proposto ricorso per cassazione l'imputato che con atto del difensore deduce:
2.1. Con il primo motivo erronea applicazione dell'art. 323 cod. pen. con riferimento al requisito della doppia ingiustizia erroneamente ritenuto insito nel mancato rispetto dell'art. 51 n. 1 e 4 cod. proc. civ. e nella