Cass. civ., sez. V trib., ordinanza 31/01/2019, n. 02925

seguente ORDINANZA sul ricorso 16092-2012 proposto da: S TNA, elettivamente domiciliata in

ROMA VIALE DELLE MILIZIE

22, presso lo studio dell'avvocato A F, che la rappresenta e difende;

- ricorrente -

contro

MINISTERO ECONOMIA E FINANZE, AGENZIA DELLE ENTRATE, AGENZIA DEI,LE

ENTRATE DIREZIONE PROVINCIALE III DI

2018 ROMA;
- 5018 - intimati avverso la sentenza n. 329/2011 della COMM.TRIB.REG. di ROMA depositata il 22/12/2011;
udita la relazione della causa svolta nella camera di consiglio del 20/12/2018 dal Consigliere Dott. G M S.

SVOLGIMENTO DEL PROCESSO S

Tziana impugnava l'avviso di accertamento n. 88201000140 relativo ad IRPEF per l'anno 2000 ed emesso a seguito dell'accertamento di un reddito complessivo netto di £ 243.777.130 dedotto da incrementi patrimoniali costituiti dall'acquisto di tre immobili incompatibile con il reddito dichiarato. La ricorrente deduceva che le somme occorrenti per detto acquisto erano frutto di elargizioni del proprio padre e del ricavato della vendita di beni personali. La Commissione Tributaria Provinciale di Roma con sentenza n. 522/07/09 rigettava il ricorso ritenendo legittimo l'operato dell'Ufficio e non provato quanto sostenuto dalla ricorrente. La Commissione Tributaria Regionale per il Lazio con sentenza pubblicata il 22 dicembre 2012 ha dichiarato inammissibile l'appello proposto dalla S avverso detta sentenza di primo grado rilevando il difetto di ius postulandi ai difensori in difetto di valida procura. S Tziana ha proposto ricorso per cassazione avverso tale sentenza affidato a due motivi. Le controparti Ministero dell'Economia e delle Finanza, Agenzia delle Entrate e Agenzia delle Entrate, Direzione Provinciale III di Roma, Ufficio territoriale di Velletri, non si sono costituiti.