Cass. pen., sez. VI, sentenza 19/10/2018, n. 47856

la seguente SENTENZA sul ricorso proposto da: C G nato a PESARO il 24/01/1972 avverso la sentenza del 07/05/2018 della CORTE APPELLO di ANCONAudita la relazione svolta dal Consigliere A C;
Isentite le conclusioni del PG PAOLO CANEVELLI per l'inammissibilita' del ricorso. L'avvocato M M T del foro di ROMA il quale deposita nomina a sostituto procesuale dell'avvocato CARDENA' CLAUDIA del foro di ANCONA difensore di C G nel riportarsi ai motivi di ricorso ne chiede l'accoglimento.

RITENUTO IN FATTO

1. Con sentenza n. 9/2018, la Corte di appello di Ancona ha disposto il riconoscimento, ai fini della esecuzione in Italia, della sentenza penale irrevocabile emessa il 15/06/2017 nei confronti di G C dal Tribunale provinciale di Pattaya (Thailandia), limitatamente al reato di possesso di sostanza stupefacente (2,71 grammi di metanfetamine ghiaccio e 181 compresse di metanfetamine) ai fini di spaccio, con pena massima da eseguire nello Stato di anni 20 di reclusione e euro 258.228,00 di multa (mentre la pena detentiva totale stabilita dal Tribunale thailandese è di 25 anni e 6 mesi di reclusione e bath 500000).

2. Nel ricorso di G C si chiede l'annullamento della sentenza per violazione e falsa applicazione degli artt. 27 Cost., 733 e 735 cod. proc. pen. relativamente alla pena da scontare in Italia perché - nel caso in esame - la Corte avrebbe dovuto considerare che la sentenza straniera ha dimezzato la pena prevista per il reato contestato valutando il comportamento collaborativo di C (che ha ammesso la sua colpevolezza e ha consentito il rinvenimento della sostanza stupefacente nella sua stanza di albergo) e quindi porsi la questione della compatibilità - sulla scorta di criteri di proporzionalità e adeguatezza - della pena concretamente applicata con riferimento sia alla pena detentiva sia alla pena pecuniaria.