Cass. pen., sez. VI, sentenza 23/03/2023, n. 12338
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Testo completo
seguente SENTENZA sul ricorso proposto da ER AN RI, nato in [...] il [...] avverso la sentenza del 22/02/2023 della Corte di appello di Brescia;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Ercole Aprile;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Silvia Salvadori, che ha concluso chiedendo l'inammissibilità del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con la sentenza sopra indicata la Corte di appello di Brescia dichiarava sussistenti le condizioni per l'accoglimento della richiesta di consegna di cui al mandato di arresto europeo processuale emesso il 16 dicembre 2022 dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale dell'Aja nei confronti del cittadino olandese AN RI ER, tratto in arresto in Italia il 13 gennaio 2023 con provvedimento poi convalidato e con successiva applicazione della misura della custodia cautelare in carcere. Rilevava la Corte di appello come il mandato di arresto europeo fosse stato adottato per dare esecuzione al provvedimento cautelare con il quale il giudice olandese aveva contestato al ER i reati di traffico internazionale di sostanza stupefacente del tipo cocaina, partecipazione ad un'associazione per delinquere dedita al narcotraffico e riciclaggio;
come tali reati rientrassero nel novero di quelli per i quali la legge 22 aprile 2005, n. 69, prevede la consegna obbligatoria e, comunque, come gli stessi avessero corrispondenza con gli analoghi reati previsti dal codice penale italiano;
come i risultati delle indagini compiute dagli inquirenti olandesi avessero offerto elementi sufficienti per la identificazione del consegnando;
e come non vi fossero le condizioni per rifiutare la consegna.
2. Avverso tale sentenza ha presentato ricorso il ER, con atto sottoscritto dal suo difensore, il quale ha dedotto la violazione di legge per avere la Corte