Cass. pen., sez. VI, sentenza 16/12/2020, n. 36215

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Sul provvedimento

Citazione :
Cass. pen., sez. VI, sentenza 16/12/2020, n. 36215
Giurisdizione : Corte di Cassazione
Numero : 36215
Data del deposito : 16 dicembre 2020
Fonte ufficiale :

Testo completo

a seguente SENTENZA sul ricorso proposto dal Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di AN nei confronti di ER LU, nato a [...] il [...] avverso l'ordinanza del 11/4/2019 del Tribunale di Palermo visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal componente Stefano Mogini;
udite le richieste del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Vincenzo Senatore, che ha concluso per l'inammissibilità del ricorso;
udito l'Avvocato Paolo Paladino, difensore di fiducia del ricorrente, che si è associato alla richiesta del Procuratore Generale.

RITENUTO IN FATTO

1. Il Pubblico Ministero presso il Tribunale di AN impugna l'ordinanza indicata in epigrafe con la quale il Tribunale del Riesame di Palermo ha dichiarato l'incompetenza per territorio del giudice per le indagini preliminari del Tribunale di AN in favore del giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Palermo ed ha annullato l'ordinanza di applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti di ER LU in ordine al delitto di cui agli artt. 416 cod. pen. e 2 legge n. 17/1982 a lui contestato al capo 29, avendo escluso la ricorrenza dei gravi indizi di colpevolezza. Il Tribunale ha disposto, altresì, la trasmissione degli atti al Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di AN per le sue determinazioni in ordine alla rilevata incompetenza per territorio dell'autorità giudiziaria trapanese.

2. A sostegno della decisione di incompetenza il Collegio della cautela, illustrata la tesi dell'accusa e del giudice per le indagini preliminari - che avevano individuato i reati più gravi in quelli di cui ai capi 1 e 19, ai quali il delitto ascritto al ricorrente era ritenuto connesso ai sensi dell'art. 61 n. 2 cod. pen. ovvero sotto il vincolo della continuazione - ha, tuttavia, rilevato come, contrariamente a quanto ritenuto dal Pubblico Ministero e dal giudice per le indagini preliminari, il reato più grave ai fini del radicamento della competenza ai sensi dell'art. 16 cod. proc. pen. fosse costituito non dal reato di corruzione di cui agli episodi commessi in AN (e contestati sub capi 1 e 19), bensì dal reato di peculato di cui al capo 8), commesso in Palermo e Marsala, reato, questo,

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