Cass. pen., sez. II, sentenza 23/04/2020, n. 12811

di ROMA - sez. rie.same misure coercitive. Jciita la relazione svolta dal Consigliere SERGIO BELTRANI;
LIC i t e le conclusioni del PG ELISABETTA CESQUI, che ha chiesto il rigetto del ricorso;
JC i t D, per l'imputato, l'avv. GIOSUE' NASO, che ha chiesto l'accoglimento del ricorso. RITENUTO IN FATTO i. Con l'ordinanza indicata in epigrafe, il Tribunale di Roma, in funzione di giudice del esarne ed appello delle misure cautelari, ha rigettato l'appello proposto nell'interesse di ND IL contro l'ordinanza con la quale il Tribunale di Roma (giudice procedente che 3VE-V,E1 ccndannato con sentenza non esecutiva l'imputato alla pena di anni due e mesi sei di -2ciL5;icne - oltre pena pecuniaria — in ordine al reato ascrittogli, ed oggetto di cautela, di antl:a -.3pina) aveva disposto l'applicazione all'imputato della misura cautelare della custodia n -.21r.ce'a in luogo degli arresti domiciliari, essendo successivamente emerso che il IL era slat o autore di altra rapina commessa pochi giorni prima di quella oggetto di cautela;
come t2S: -essamente indicato dal Tribunale nell'ordinanza oggi impugnata, l'aggravamento era stato di5;1n05b) SU richiesta del P.M. ai sensi dell'art. 299, comma 4, c.p.p. :L Nell'interesse dell'indagato, è stato tempestivamente e ritualmente proposto ricorso, :er viola:rione degli artt. 276, comma 1, e 299, comma 4, c.p.p. nonché illogicità ed apparenza del 3 rmitivazione (in ordine alla rapina antecedente, ci sarebbero a carico dell'imputato ele-ren: insufficienti, tanto vero che non risulterebbe richiesta l'emissione di alcuna misura :ela rE!;
il valorizzato riconoscimento fotografico operato dalla p.o. sarebbe inficiato da una :rima individuazione negativa;
a fondamento dell'aggravamento