Consiglio di Stato, sez. VI, sentenza 2015-01-26, n. 201500335

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Sul provvedimento

Citazione :
Consiglio di Stato, sez. VI, sentenza 2015-01-26, n. 201500335
Giurisdizione : Consiglio di Stato
Numero : 201500335
Data del deposito : 26 gennaio 2015
Fonte ufficiale :

Testo completo

N. 06505/2014 REG.RIC.

N. 00335/2015REG.PROV.COLL.

N. 06505/2014 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Sesta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 6505 del 2014, proposto dalla società Covo dei Saraceni di Tobia IN e F. lli snc, in persona dei soci amministratori; e da IN EL, nata il [...], in [...] e quale procuratrice di IN IU, Clemente IN, nato il [...], EL IN, nata il [...], AF IN, nata il [...], Clemente IN, nato il [...], AF IN, nata il [...], e AR GR IN, rappresentati e difesi dall'avv. Lorenzo Lentini, con domicilio eletto presso l’avv. Giuseppe Placidi in Roma, Via Cosseria n 2;



contro

Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (in seguito anche MIT), Capitaneria di Porto di ER, Agenzia del Demanio -Direzione Regionale Campania, in persona dei rispettivi legali rappresentanti “pro tempore”, rappresentati e difesi per legge dall'Avvocatura generale dello Stato, domiciliataria “ex lege” in Roma, Via dei Portoghesi, 12;



per l’esecuzione, ex art. 112 del cod. proc. amm.

del decreto del Presidente della Repubblica in data 11 giugno 2010 con il quale –previo parere Cons. St. , sez. II, n. 1852 del 26.4.2010- è stato accolto il ricorso straordinario al Capo dello Stato proposto dalla società Covo dei Saraceni contro il provvedimento della Capitaneria di Porto di ER –Sezione Demanio, n. 5/31168/188 Z del 17.11.1998, concernente rigetto di istanza di acquisto, previa sclassificazione, dell’area demaniale marittima sulla quale insiste parte del complesso alberghiero della società ricorrente;

Visti il ricorso, con i relativi allegati;

Viste le relazioni della Capitaneria di Porto di ER e dell’Agenzia del Demanio -Direzione Generale e dell’Agenzia del Demanio -Direzione Contenzioso, con i relativi allegati;

Visti tutti gli atti della causa;

Relatore nella camera di consiglio del 25 novembre 2014 il cons. Marco Buricelli e udito per la parte ricorrente l’avvocato Lorenzo Lentini;

Ritenuto e considerato in fatto e diritto quanto segue.



FATTO e DIRITTO

1.Con d.P.R. in data 11 giugno 2010, emanato previo parere conforme della II Sezione di questo Consiglio n. 1852 del 26.4.2010, è stato accolto il ricorso promosso dalla società Covo dei Saraceni avverso il provvedimento del 17.11.1998 con il quale la Capitaneria di Porto di ER aveva respinto l’istanza di acquisto, previa sclassifica, dell’area demaniale, situata nel Comune di Positano, sulla quale si trova una porzione del fabbricato nel quale la società stessa esercita la propria attività alberghiera, e contro gli atti:

-del 29.10.1998, con cui il Direttore generale del demanio marittimo del MIT aveva ritenuto “non opportuno” modificare l’attuale natura giuridica dell’area in questione, e

-del 9.10.1998, col quale la Capitaneria di Porto aveva dato parere sfavorevole alla sclassificazione dell’area detenuta in regime di concessione demaniale, ai fini della successiva acquisizione in proprietà, ritenendo “più congrua (per l’area stessa) la regolamentazione con strumento concessorio”.

2. Nel 2010 il Consiglio di Stato aveva dato parere nel senso dell’accoglimento del ricorso straordinario e dell’annullamento del provvedimento impugnato, “salvi gli ulteriori provvedimenti dell’amministrazione”:

-premettendo che l’albergo della società ricade per una parte residuale di 110 mq. su area demaniale –concessa alla Covo dei Saraceni da diversi decenni- “inglobata” nell’albergo e sulla quale è stata realizzata una parte della struttura su tre piani più terrazze e balconi; che, in considerazione dell’affermata –dalla ricorrente- perdita di ogni idoneità funzionale dell’area ai pubblici usi del mare, nel dicembre del 1994 la Capitaneria di Porto, in seguito a sopralluogo, aveva reso parere favorevole all’accoglimento dell’istanza di sclassificazione in quanto area “di modestissima estensione (che) attualmente ha perduto le caratteristiche di lido e di spiaggia e non è più utilizzabile per gli usi pubblici del mare”; e che nel gennaio del 1995 lo stesso Ministero aveva riconosciuto la possibilità concreta di giungere alla sdemanializzazione “subordinandola a un’ulteriore istruttoria per delimitare l’area e i suoi confini e per

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