Consiglio di Stato, sez. IV, sentenza 2023-07-05, n. 202306573

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Sul provvedimento

Citazione :
Consiglio di Stato, sez. IV, sentenza 2023-07-05, n. 202306573
Giurisdizione : Consiglio di Stato
Numero : 202306573
Data del deposito : 5 luglio 2023
Fonte ufficiale :

Testo completo

Pubblicato il 05/07/2023

N. 06573/2023REG.PROV.COLL.

N. 00551/2018 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Quarta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 551 del 2018, proposto dal Comune di Tivoli, in persona del sindaco pro tempore , rappresentato e difeso dagli Avvocati M R e D S, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia e domicilio eletto presso lo studio dell’avvocato F F in Roma, piazza Paganica n. 13;



contro

Glicini Costruzioni s.r.l., in persona del legale rappresentante pro tempore , rappresentato e difeso dall'avvocato M S, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia;



nei confronti

D V, Emilio Cipriani, Antonietta D’Innocenzo, Rossana Di Renzo, Luca Tomei, non costituiti in giudizio;



per la riforma

della sentenza del Tribunale amministrativo regionale per il Lazio (sezione seconda) n. 7321 del 22 giugno 2017.


Visti il ricorso in appello e i relativi allegati;

Visto l’atto di costituzione in giudizio della Glicini Costruzioni s.r.l.;

Visti tutti gli atti della causa;

Relatore nell'udienza pubblica del giorno 16 febbraio 2023 il consigliere L M e uditi per le parti l’avvocato Angelo Clarizia, su delega dichiarata dell’ avvocato M R, e l’avvocato M S;

Ritenuto e considerato in fatto e diritto quanto segue.




FATTO e DIRITTO

1.Il Comune di Tivoli ha interposto appello per chiedere la riforma della sentenza del T.a.r. per il Lazio, n. 7321/2017, pubblicata in data 22 giugno 2017 oggetto del presente giudizio.

1.1. L’impugnata sentenza ha accolto il ricorso proposto dalla società Glicini Costruzioni s.r.l. (in prosieguo ditta Glicini) per ottenere l’annullamento del provvedimento del predetto Comune n. prot. 59683 del 23/12/2013, con il quale è stato annullato, in autotutela, il permesso di costruire n. 43 dell’11/08/2011.

1.2. Il permesso era stato rilasciato:

i) per la demolizione di un fabbricato esistente;

ii) per la successiva realizzazione di un edificio residenziale in un’area relativa a diversi lotti di terreno ed insistente nel Comune di Tivoli con accesso da Via Dea Bona e da Via dei Glicini, ricadente in sottozona B3/4-4-5 (saturazione) e parte in viabilità di P.R.G., nonché oggetto di piano particolareggiato delle zone B del P.R.G. del Comune di Tivoli, Centro urbano (approvato con deliberazione consiliare del 15 aprile 1977 n. 133).

2. Il T.a.r., sulla scorta delle risultanze di una C.T.U., disposta in un parallelo giudizio civile, ha ritenuto fondate le doglianze prospettate dalla società ricorrente circa la contraddittorietà e la carenza di istruttoria dell’attività poi sfociata nel provvedimento di annullamento in autotutela, atteso che le verifiche condotte, al netto di taluni scostamenti minimali ritenuti sanabili, avevano rilevato il sostanziale rispetto delle altezze e dei distacchi.

3. Nel costituirsi in giudizio la ditta Glicini ha chiesto la reiezione dell’appello in quanto infondato.

4. Con la memoria conclusiva depositata in data 16 gennaio 2023 la società ha eccepito l’irricevibilità dell’appello per tardività, in quanto notificato solo in data 25 gennaio 2018, oltre il termine breve di 60 giorni previsto dall’art. 92 c.p.a., essendo intervenuta la notifica della sentenza di primo grado sin dal 27 luglio 2017, presso la segreteria del T.a.r. adito, ove il Comune risultava domiciliato.

5. La società ha anche rilevato la improcedibilità del gravame per avere il Comune, nelle more, autorizzato una variante non essenziale, con permesso di costruire n. 10 del 17 maggio 2019 e per non avere interdetto il perfezionamento di due successive SCIA, integrando – a suo dire - una tale condotta acquiescenza alla sentenza del T.a.r.

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