Consiglio di Stato, sez. III, sentenza 2024-07-22, n. 202406566
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Testo completo
Pubblicato il 22/07/2024
N. 06566/2024REG.PROV.COLL.
N. 01775/2024 REG.RIC.
REPUBBLICA ITALIANA
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
Il Consiglio di Stato
in sede giurisdizionale (Sezione Terza)
ha pronunciato la presente
SENTENZA
sul ricorso in appello numero di registro generale 1775 del 2024, proposto da -OMISSIS- in persona del legale rappresentante pro tempore , rappresentata e difesa dagli avvocati Fabio Viglione, Cristiano Cuomo e Francesco Zaccone, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia;
contro
il Ministero dell'Interno e l’Ufficio Territoriale del Governo - Prefettura di Potenza, in persona dei legali rappresentanti pro tempore , rappresentati e difesi dall'Avvocatura -OMISSIS- dello Stato, domiciliataria ex lege in Roma, via dei Portoghesi, 12;
il Ministero della Difesa, Comando Brigata Meccanizzata “-OMISSIS-” – Direzione di Intendenza, in persona del Ministro pro tempore , rappresentati e difesi dall'Avvocatura -OMISSIS- dello Stato, domiciliataria ex lege in Roma, via dei Portoghesi, 12;
il -OMISSIS-, in persona del legale rappresentante pro tempore , rappresentato e difeso dagli avvocati Tommaso Paparo, Fabrizio Pietrosanti e Antonio Pugliese, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia;
per la riforma
della sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale per la Basilicata, Sezione prima, n. -OMISSIS-, resa tra le parti, concernente un’interdittiva antimafia.
Visti il ricorso in appello e i relativi allegati;
Visti gli atti di costituzione in giudizio del Ministero dell'Interno, dell’Ufficio Territoriale del Governo di Potenza, del Ministero della Difesa e del -OMISSIS-;
Visti tutti gli atti della causa;
Relatore nell'udienza pubblica del giorno 30 maggio 2024 il consigliere Nicola D'Angelo e uditi per le parti gli avvocati Francesco Zaccone e Tommaso Paparo;
Ritenuto e considerato in fatto e diritto quanto segue.
FATTO e DIRITTO
1. La società -OMISSIS- (di seguito -OMISSIS-), impresa che svolge attività alberghiera e di ristorazione nei Comuni di -OMISSIS- ha impugnato dinanzi al Tar di Potenza l’interdittiva antimafia del Prefetto di Potenza del 28 luglio 2022.
1.1. Il provvedimento interdittivo è stato adottato in quanto dall’istruttoria svolta dalla Prefettura è emerso che:
- la signora -OMISSIS-, amministratore unico della società, aveva riportato una condanna per
bancarotta fraudolenta;
- il signor -OMISSIS- coniuge della signora -OMISSIS-, già amministratore della -OMISSIS- e amministratore unico della -OMISSIS- figlia di entrambi, socia preposta e rappresentante del -OMISSIS-, risultavano imputati in un procedimento pendente presso il Tribunale di Salerno per bancarotta fraudolenta;
- il signor -OMISSIS- già condannato per associazione per delinquere, bancarotta fraudolenta e peculato, era stato controllato nel 2014 in -OMISSIS-con il signor -OMISSIS- frequentatore di personaggi di spicco della criminalità organizzata melfese;
- vi erano stati rapporti e contatti della società ricorrente con il suddetto signor -OMISSIS-, direttore tecnico fino al 13 giugno 2022 della -OMISSIS-, destinataria di interdittiva antimafia emessa dalla Prefettura di Potenza il 17 maggio 2022, società a capitale sociale della -OMISSIS- partecipata dalla -OMISSIS-, socia di maggioranza della -OMISSIS-.
1.2. Peraltro, a seguito dell’interdittiva, il -OMISSIS- ha disposto il 5 agosto 2022 la risoluzione di diritto della convenzione sottoscritta per l'erogazione delle tariffe incentivanti l'energia elettrica prodotta dall'impianto fotovoltaico della ricorrente e, nella stessa data, il Comando Brigata Meccanizzata -OMISSIS-ha provveduto alla risoluzione del contratto d'appalto riguardante l'affidamento del servizio di alloggiamento, somministrazione completa del vitto in favore di personale inquadrato nell’operazione denominata “strade sicure”.
1.3. E’ stata inoltre disposta dalla Prefettura di Potenza la rescissione del contratto d'appalto del 26 giugno 2019 avente a oggetto il servizio di pernottamento del personale appartenente alle forze di polizia, provenienti da altre sedi ed impiegato, in attività di ordine e sicurezza pubblica, vigilanza e controllo presso il centro di permanenza rimpatri di Palazzo-OMISSIS-.
1.4. Contro tali ulteriori provvedimenti, la società ricorrente ha poi proposto motivi aggiunti.
2. Il Tar di Potenza, con la sentenza indicata in epigrafe (n. -OMISSIS-), ha respinto il ricorso ed i connessi motivi aggiunti, condannando la ricorrente alle spese di giudizio.
2.1. Secondo lo stesso Tribunale, dall’istruttoria compiuta dall’Amministrazione sarebbero emerse evidenti linee di collegamento tra le società citate (talune anche già attinte da interdittiva antimafia) e i componenti delle rispettive compagini sociali, sovente appartenenti allo stesso ristretto nucleo familiare (genitori e figli), in punto di cointeressenze economiche, di reciproci affari, di comunanza di componenti delle rispettive