Consiglio di Stato, sez. C, parere definitivo 2018-12-28, n. 201802957

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Sul provvedimento

Citazione :
Consiglio di Stato, sez. C, parere definitivo 2018-12-28, n. 201802957
Giurisdizione : Consiglio di Stato
Numero : 201802957
Data del deposito : 28 dicembre 2018
Fonte ufficiale :

Testo completo

N. 02107/2018 AFFARE

Numero 02957/2018 e data 28/12/2018 Spedizione

REPUBBLICA ITALIANA

Consiglio di Stato

Sezione Consultiva per gli Atti Normativi

Adunanza di Sezione del 20 dicembre 2018


NUMERO AFFARE 02107/2018

OGGETTO:

Presidenza del consiglio dei ministri - Dipartimento per gli affari giuridici e legislativi.

Schema di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri recante “Regolamento di riorganizzazione del Ministero delle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo a norma degli artt. 1 e 4 bis del decreto-legge 12 luglio 2018, n. 86”.

LA SEZIONE

Vista la nota in data 12 dicembre 2018, prot. n. 0011054, con la quale il Dipartimento per gli Affari giuridici e legislativi della Presidenza del Consiglio dei ministri ha chiesto il parere del Consiglio di Stato sull’affare in oggetto.

Esaminati gli atti e udito il relatore, consigliere C C.

Premesso.

Con nota in data 12 dicembre 2018, prot. n. 1154, il Capo del Dipartimento per gli affari giuridici e legislativi della Presidenza del Consiglio dei ministri, all’uopo autorizzato dal Presidente del Consiglio dei ministri, ha chiesto il parere del Consiglio di Stato sullo schema di regolamento in oggetto, da adottarsi in attuazione dell’art. 1, comma 9, del decreto-legge 12 luglio 2018, n. 86, convertito, con modificazioni, dalla legge 9 agosto 2018, n. 97, recante “Disposizioni urgenti in materia di riordino delle attribuzioni dei Ministeri dei beni e delle attività culturali e del turismo, delle politiche agricole alimentari e forestali e dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, nonché in materia di famiglia e disabilità”.

La richiesta di parere è stata trasmessa ai sensi dell’art. 4- bis del medesimo decreto-legge, che stabilisce una disciplina specifica per le procedure per il riordino dell'organizzazione dei Ministeri, applicabile a decorrere dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del decreto-legge e fino al 30 giugno 2019. Tale disciplina contempla la facoltà del Presidente del Consiglio dei ministri di trasmettere al Consiglio di Stato gli atti recanti i regolamenti di organizzazione dei Ministeri, aventi forma di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, da adottarsi di concerto con il Ministro per la pubblica amministrazione e con il Ministro dell'economia e delle finanze.

2. Il provvedimento in oggetto consta di 9 articoli e di due tabelle ad esso allegate, del quale fanno parte integrante. Il testo è accompagnato dalla relazione illustrativa, dalla relazione tecnica e dall’analisi tecnico normativa. Ad esso è allegata ulteriore documentazione, tra cui una nota dell’Ufficio legislativo del Ministero delle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo che motiva in merito all’esclusione della redazione dell’AIR con riferimento a quanto previsto: sia dall’art. 17, commi 4- bis e 4- ter , della legge n. 400 del 1988; sia dal già citato art. 4- bis del D.L. n. 86/2018 che prevede che l’atto in esame sia adottato con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri; sia, infine dalla direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri recante “Approvazione della Guida all’analisi e alla verifica dell’impatto della regolamentazione, in attuazione del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 15 settembre 2017, n. 169”.

Considerato.

3. La Sezione constata che gli atti di concerto non sono stati trasmessi a questo Consiglio e che non è presente la “bollinatura” della Ragioneria generale dello Stato, che deve essere acquisita. Si constata, altresì, che, nelle premesse, non è richiamato l’art. 1, comma 9, del decreto-legge n. 86/2018, che dovrebbe essere invece richiamato in quanto costituisce la base giuridica per adozione del testo in esame; inoltre il testo è privo del titolo, che va inserito.

4. Lo schema di DPCM in esame interviene sulla struttura organizzativa ministeriale ad oggi disciplinata dal regolamento contenuto nel decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 27 febbraio 2013, n. 105, come modificato dal decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 17 luglio 2017, n. 143, nel presupposto di quanto stabilito dall’art. 1, comma 1, del decreto-legge n.86/2018, che ha trasferito al Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali “le funzioni esercitate dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo in materia di turismo”.

L’organizzazione amministrativa di tali funzioni nell’ambito di quest’ultimo Ministero si rinviene nel regolamento contenuto nel DPCM 29 agosto 2014 n. 171, come in seguito modificato, all’art. 19, che ha previsto una Direzione generale del turismo, competente a svolgere “funzioni e compiti in materia di turismo.”

5. L’articolato in esame, nello specifico, prevede quanto segue.

L’art. 1 aggiunge alla struttura organizzativa del Ministero delle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo un’articolazione di livello dipartimentale, in conformità al disposto dell’art. 1, comma 2, del citato decreto-legge n. 86/2018 che prevede l’istituzione del Dipartimento del turismo. Tale comma ha stabilito la soppressione della Direzione generale turismo del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo a decorrere dal 1° gennaio 2019 e il trasferimento dei relativi posti funzione di un dirigente di livello generale e di due dirigenti di livello non generale al Dipartimento del turismo, da istituire presso il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali. In conformità allo stesso art. 1, comma 2, del citato decreto-legge n. 86/2018, a fini di invarianza finanziaria, i maggiori oneri per il posto funzione di capo del Dipartimento del turismo sono compensati dalla soppressione di un numero di posti di funzione dirigenziale di livello non generale equivalente sul piano finanziario e la dotazione organica dirigenziale del Ministero delle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo è rideterminata in tredici posizioni di livello generale e sessantuno posizioni di livello non generale, come risulta dalle tabelle A e B allegate all’atto in esame.

Come già precisato in premessa non risulta sul punto la verifica da parte della RGS.

L’art. 2 disciplina il Dipartimento delle politiche europee e internazionali e dello sviluppo rurale, scorporandone la Direzione generale delle foreste e le relative competenze, attribuite, dal successivo art. 5, al Dipartimento del turismo. Al Dipartimento delle politiche europee e internazionali e dello sviluppo rurale - che risulta così articolato solo nella Direzione generale delle politiche internazionali e dell’Unione europea, alla quale è attribuito un ufficio non dirigenziale in meno rispetto alle vigenti disposizioni regolamentari, e nella Direzione generale dello sviluppo rurale - sono conferite competenze ulteriori rispetto alle attuali, relative a “programmi nazionali e comunitari di investimenti irrigui e di bonifica, investimenti conseguenti a piani di riparto di fondi nazionali nel settore irriguo e della bonifica”.

L’art. 3 disciplina il Dipartimento delle politiche competitive, della qualità agroalimentare, ippiche e della pesca. Ad esso sono sottratte competenze in materia di comunicazione, di informazione, di promozione, di fiere e di statistica, attribuite dal successivo art. 5 al Dipartimento per il turismo.

Al comma 1, ultimo periodo, si segnala l’ellissi di un elemento della proposizione, poiché la frase inizia con la espressione “mercato del lavoro” ma la stessa non funge né da soggetto, mancando il verbo, né da eventuale complemento. Probabilmente si intendeva ripetere: “Nel settore del …”.

Il Dipartimento è articolato nella Direzione generale per la promozione della qualità agroalimentare e dell’ippica – cui è attribuito un

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