Consiglio di Stato, sez. IV, sentenza 2009-09-09, n. 200905416

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Sul provvedimento

Citazione :
Consiglio di Stato, sez. IV, sentenza 2009-09-09, n. 200905416
Giurisdizione : Consiglio di Stato
Numero : 200905416
Data del deposito : 9 settembre 2009
Fonte ufficiale :

Testo completo

N. 07369/2004 REG.RIC.

N. 05416/2009 REG.DEC.

N. 07369/2004 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Quarta)

ha pronunciato la presente

DECISIONE

Sull’appello n. 7369 del 2004, proposto dalla signora R G, rappresentata e difesa dagli avvocati. C A, M S, S V, con domicilio eletto presso l’avvocato S V in Roma, via Emilia n. 88;

contro

Comune di San Remo in persona del sindaco in carica , non costituito;

nei confronti di

Immobiliare Garden Lido S.r.l., in persona del legale rappresentante in carica, non costituito;

per la riforma della sentenza del Tar Liguria – Genova, sezione prima, n. 1044/2003, concernente RIGETTO DOMANDA SANATORIA EDILIZIA UNITA' IMMOBOBILE GIA' A DESTINAZIONE ALBERGHIERA.


Visto il ricorso in appello con i relativi allegati;

Viste le memorie difensive;

Visti tutti gli atti della causa;

Relatore nell'udienza pubblica del giorno 30 giugno 2009 il Consigliere Sandro Aureli e uditi per le parti i difensori come specificato nel verbale;

Ritenuto e considerato in fatto e diritto quanto segue:


FATTO

Con la sentenza gravata, il TAR per la Liguria ha respinto il ricorso di primo grado dell’odierna appellante, con il quale è stato chiesto l’annullamento del diniego di condono edilizio, richiesto ai sensi dell’art. 39 della legge n. 724 del 1994.

In particolare, il condono edilizio era stato richiesto deducendo che vi era stata una abusiva modifica della destinazione d’uso effettuata, senza aver realizzato opere, e cioè destinando ad alloggio di uso privato una unità immobiliare collocata all’interno di un complesso edilizio unitariamente destinato, per vincolo urbanistico-edilizio, a residence turistico-alberghiero.

Il Comune di San Remo ha negato il condono, rilevando che dalla documentazione allegata alla domanda non erano emerse né l’utilizzazione del bene a fini abitativi privati, né concrete circostanze che potessero valere come indici rivelatori di tale utilizzazione di fatto.

Il TAR ha ritenuto corrette le argomentazioni poste dal Comune a base del provvedimento impugnato ed ha respinto il ricorso (rilevando che neppure si era formato un silenzio assenso).

L’interessata ha appellato la sentenza, sostenendo che il diniego avrebbe omesso di valutare adeguatamente la documentazione allegata all’istanza di condono.

Con una successiva memoria, l’appellante ha ulteriormente illustrato le proprie ragioni, sottolineando, in particolare, la rilevanza della documentata classificazione catastale in A2, quindi come abitazione privata, del bene in questione.

All’udienza del 30 giugno 2009, la causa è stata trattenuta in decisione.

DIRITTO

1. Con la sentenza gravata, il TAR per la Liguria ha respinto il ricorso proposto dall’appellante avverso l’atto con cui il Comune di San Remo ha respinto la sua domanda di condono edilizio.

Con il gravame in esame, l’interessata ha dedotto che, contrariamente a quanto rilevato dal Comune e dal TAR, sussisterebbero tutti i presupposti per l’accoglimento della istanza di condono, poiché – nella sua unità abitativa, facente parte di un residence turistico-alberghiero - vi sarebbe stato un mutamento di destinazione senza opere, essendo l’alloggio destinato ad unità abitativa.

L’appellante ha riproposto in questa sede le censure di primo grado, lamentando l’erroneità della sentenza gravata.

2. Ritiene la Sezione che l’appello sia infondato e che le censure di primo grado, riproposte in questa sede, vadano respinte.

In tema di condono per abusivo mutamento senza opere della destinazione dell’immobile da uso turistico alberghiero ad abitazione privata, la giurisprudenza di questo Consesso è ferma nel ritenere che il rilascio della concessione edilizia a sanatoria è ammessa solo quando – sulla base di elementi obiettivi - è possibile verificare in concreto l’uso diverso da quello assentito (cfr.Cons. Stato, sez. V, 21 maggio 1999, n.592).

Nella specie, a parte ogni questione sulla astratta possibilità giuridica di un mutamento parziale di destinazione di una parte di edificio con destinazione turistico-albeghiera, è di per sé irrilevante il fatto che l’unità abitativa in questione sia stata accatastata come abitazione privata A2, non incidendo tale circostanza sulla effettiva destinazione.

Inoltre, nel corso del procedimento (e anche in questa sede), non sono risultati elementi obbiettivi, tali da supportare l’effettiva sussistenza del dedotto parziale mutamento di destinazione d’uso dell’edificio.

Sotto tale profilo, l’appellante si è limitata a dimostrare di aver contestato al suo dante causa (la Immobiliare Garden Lido s.r.l.), l’esistenza dell’obbligo contrattuale di porre a disposizione di quest’ultimo il bene per finalità turistico alberghiera, ma non ha fornito alcuna prova di elementi oggettivi (tali da far ragionevolmente ritenere che l’unità in questione sia stata effettivamente utilizzata come autonoma unità abitativa), né ha prospettato specifici elementi, concernenti l’unità immobiliare, che l’Amministrazione non abbia valutato.

3. L’appello va pertanto respinto.

Nulla per le spese, non essendosi costituito il Comune di San Remo

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