Consiglio di Stato, sez. V, sentenza 2023-07-12, n. 202306824

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Sul provvedimento

Citazione :
Consiglio di Stato, sez. V, sentenza 2023-07-12, n. 202306824
Giurisdizione : Consiglio di Stato
Numero : 202306824
Data del deposito : 12 luglio 2023
Fonte ufficiale :

Testo completo

Pubblicato il 12/07/2023

N. 06824/2023REG.PROV.COLL.

N. 07163/2022 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Quinta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 7163 del 2022, proposto da
Fin.Ge. S.r.l., in persona del legale rappresentante pro tempore , rappresentata e difesa dall'avvocato Luca Lobina, con domicilio digitale come da registri di Giustizia;



contro

Roma Servizi per la Mobilità S.r.l., in persona del legale rappresentante pro tempore , rappresentata e difesa dall'avvocato Andrea Gandino, con domicilio digitale come da registri di Giustizia;
Roma Capitale, in persona del Sindaco pro tempore , rappresentata e difesa dall'avvocato Luigi D'Ottavi, con domicilio digitale come da registri di Giustizia e domicilio eletto presso il suo studio in Roma, alla via del Tempio di Giove, n. 21;



nei confronti

Generali Real Estate S.p.a., in persona del legale rappresentante pro tempore , rappresentata e difesa dall'avvocato Michele Roma, con domicilio digitale come da registri di Giustizia;
Quinta Capital Società di Gestione del Risparmio S.p.A., Gran Pavese S.r.l., Green Stone Sicaf S.p.A., non costituite in giudizio;



per la riforma

della sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio – Roma, sez. II, n. 9222/2022, resa tra le parti

Visti il ricorso in appello e i relativi allegati;

Visti gli atti di costituzione in giudizio di Roma Servizi per la Mobilità S.r.l., di Roma Capitale e di Generali Real Estate S.p.a.;

Visti tutti gli atti della causa;

Relatore nella camera di consiglio del giorno 2 marzo 2023 il Cons. Giovanni Grasso e uditi, per le parti, l’avvocato Pignatiello, per delega dell’avvocato Lobina, Cataldi, per delega dell’avvocato Gandino e Sainato, per delega dell’avvocato Roma, e dato, altresì, atto della richiesta di passaggio in decisione, senza la preventiva discussione, formulata dall'avvocato D'Ottavi;

Ritenuto e considerato in fatto e diritto quanto segue



FATTO

1.- Roma Servizi per la Mobilità S.r.l., società partecipata al 100% da Roma Capitale, avviava, in data 1° marzo 2021, una “ indagine di mercato ” diretta alla ricerca di un immobile da prendere in locazione ad uso uffici.

L’“ avviso ” pubblicato precisava che l’immobile avrebbe dovuto avere “ una superficie complessiva di almeno 4.000 mq (di cui 230 mq circa per un’area unica adibita a sportello al pubblico e front office ), con disponibilità di spazi destinati ad archivio e magazzino per almeno 365 mq e di un CED, per almeno 50 mq, per almeno 50 mq di altezza non inferiore a 4 metri ” ed avrebbe dovuto essere situato “ in un contesto urbano caratterizzato da infrastrutture, servizi, accessi e parcheggi particolarmente agevoli ” nonché “ essere facilmente accessibile con i mezzi pubblici di trasporto e posto vicino alle fermate della metropolitana e degli autobus, nonché situato in prossimità di locali dedicati alla ristorazione ”.

Era, inoltre, richiesto che la struttura dell’immobile fosse “ dotata di impianto di riscaldamento e raffreddamento, impianto di rilevazione dei fumi, antincendio oltre a rete LAN, fonia e rete elettrica per ogni singola postazione di lavoro, servita da fibra ottica, dotata di gruppo di continuità e di sistema antintrusione, parcheggio coperto per almeno 20 posti auto ”.

La durata del contratto era indicata in “ sei anni + sei anni ”.

Nell’avviso era, quindi, specificato che, una volta raccolte le proposte, la valutazione delle stesse sarebbe stata effettuata da una Commissione che avrebbe poi redatto una graduatoria di preferenza basata sui seguenti criteri: 1) “ minor prezzo al mq/annuo comprensivo di vigilanza/portierato, pulizie e manutenzione ordinaria (max 30 punti) ”; 2) “ minore distanza, intesa come percorso pedonale dalla stazione della Metropolitana di Roma (max 30 punti) ”; 3) “ minore distanza, intesa come percorso stradale in km e percorso dalla Metropolitana, rispetto alla sede del Dipartimento Mobilità di Roma Capitale (via di Capitan Bavastro n. 94) (max 20 punti) ”; 4) “ migliore collocazione dell’immobile rispetto al contesto urbano in cui l’immobile si trova [va] , con indicazione delle infrastrutture, dei servizi, delle vie d’accesso, dei parcheggi, dei servizi di trasporto e dei locali dedicati alla ristorazione in favore del personale aziendale (max 10 punti) ”; 5) “ migliore collocazione dell’immobile rispetto alle vie di accesso ai parcheggi ed ai servizi di trasporto in favore degli utenti (max 10 punti) ”.

Era, inoltre, specificato che “ per gli elementi di valutazione quantitativi di cui ai numeri 1,2, e 3, [sarebbe stato] attribuito il massimo punteggio alla migliore proposta ed alle altre proposte […] un punteggio decrescente secondo una proporzione lineare ”, mentre “ per l’elemento di valutazione qualitativo di cui ai numeri 4 e 5 [sarebbe stato] attribuito il punteggio ad insindacabile giudizio della commissione ”.

Alla procedura prendeva parte, tra gli altri, Fin.ge S.r.l., che offriva un immobile, dotato di mensa, sito in via di Vigna Murata 30/60 e viale Luca Gaurico 9/11, nei pressi della Stazione Metropolitana Laurentina. Nell’offerta, erano dettagliatamente specificati tutti costi del canone e dei servizi, con indicazione di un canone annuo omnicomprensivo di 330 €/mq.

Con istanza in data 28 settembre 2021, la società – sul rilievo che era trascorso un considerevole lasso di tempo dalla presentazione delle offerte (in data 30 aprile 2021), senza che Roma Mobilità comunicasse l’esito della procedura – chiedeva di accedere agli atti, al fine di acquisire la relativa documentazione.

In data 26 novembre 2021, a fronte del perdurante silenzio serbato, presentava ricorso ex art. 116 c.p.a. dinanzi al TAR per il Lazio.

2.- Avendo, infine, avuto accesso alla documentazione – dalla quale emergeva che la Commissione, nella seduta del 3 giugno 2021, aveva attribuito i punteggi finali che avevano favorito le concorrenti Generali (per un immobile sito Via Silvio D’Amico) e Quinta Capital – impugnava gli esiti della procedura, lamentando, sotto plurimo profilo, l’illegittima modifica dei criteri di valutazione da parte della Commissione giudicatrice, l’inammissibilità delle offerte presentate dalle

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