Consiglio di Stato, sez. IV, sentenza 2013-10-28, n. 201305207
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Testo completo
N. 05207/2013REG.PROV.COLL.
N. 06821/2009 REG.RIC.
N. 06906/2009 REG.RIC.
N. 08033/2010 REG.RIC.
REPUBBLICA ITALIANA
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
Il Consiglio di Stato
in sede giurisdizionale (Sezione Quarta)
ha pronunciato la presente
SENTENZA
sul ricorso numero di registro generale 6821 del 2009, proposto da:
DW AN De VR e LA ER De VR, rappresentati e difesi dagli avv. Antonio Campagnola e Antonio Pazzaglia, con domicilio eletto presso Antonio Campagnola in Roma, via Lutezia, 8;
contro
Comune Di Citta' Di Castello, Regione UM, non costituiti;
nei confronti di
LO CC e LA AG, rappresentati e difesi dall’avv. Fabio Buchicchio, con domicilio eletto presso NI YO in Roma, via Maria Cristina, 2; LA AG, rappresentato e difeso dall'avv. Fabio Buchicchio, con domicilio eletto presso NI YO in Roma, via Maria Cristina, 2;
IE Ligi, ND Smargiassi;
sul ricorso numero di registro generale 6906 del 2009, proposto da:
LA AG e LO CC, quest’ultimo in proprio e quale legale rappresentante di UM Holding and Rent s.r.l., rappresentati e difesi dall'avv. Fabio Buchicchio, con domicilio eletto presso NI YO in Roma, via Maria Cristina, 2;
contro
DW AN De VR e LA De VR, rappresentati e difesi dagli avv. Aldo Pazzaglia ed Antonio Pazzaglia, con domicilio eletto presso Antonio Pazzaglia in Roma, via Gianturco N.1;
nei confronti di
Comune di Citta' di Castello, Regione UM, non costituiti;
sul ricorso numero di registro generale 8033 del 2010, proposto da:
Holding UM and Rent s.r.l., in persona del legale rappresentante p,t, rappresentata e difesa dall'avv. Fabio Buchicchio, con domicilio eletto presso NI YO in Roma, via Maria Cristina, 2;
contro
DW AN De VR e LA ER De VR, rappresentati e difesi dagli avv. Antonio Campagnola e Antonio Pazzaglia, con domicilio eletto presso Antonio Pazzaglia in Roma, via Lutezia, 8;
nei confronti di
Comune di Citta' di Castello, LO CC, LA AG;
per la riforma
quanto al ricorso n. 6821 del 2009:
della sentenza del T.a.r. UM, n. 00243/2008, resa tra le parti, concernente variante a piano attuativo
quanto al ricorso n. 6906 del 2009:
della sentenza del T.a.r. UM, n. 00243/2008, resa tra le parti, concernente variante a piano attuativo
quanto al ricorso n. 8033 del 2010:
della sentenza del T.a.r. UM , n. 00294/2009, resa tra le parti, concernente permesso di costruire
Visti i ricorsi in appello e i relativi allegati;
Visti gli atti di costituzione in giudizio di LO CC e di LA AG di DW AN De VR e di LA ER De VR;
Viste le memorie difensive;
Visti tutti gli atti della causa;
Relatore nell'udienza pubblica del giorno 9 luglio 2013 il Cons. Francesca Quadri e uditi per le parti gli avvocati Aldo Pazzaglia in dichiarata sostituzione degli avvocati Antonio Pazzaglia e Antonio Campagnola e Fabio Buchicchio;
Ritenuto e considerato in fatto e diritto quanto segue.
FATTO
1. La controversia origina dalla realizzazione da parte dei coniugi De VR, proprietari di un casale nel Comune di Città di Castello, di opere poste, secondo il Comune, sul sedime della strada vicinale “di Casalsole”, nonché dal rilascio in favore dei vicini, Sig.ri CC e AG, dei titoli abilitativi ad interventi edilizi, in virtù di un Piano attuativo di iniziativa privata tendente al recupero di fabbricati preesistenti.
2. Merita premettere che con sentenza emessa su ricorso degli stessi De VR dal TA UM, n. 57/2005, passata in giudicato, che ha accertato l’esistenza ed il tracciato della strada vicinale, è stata annullata l’ordinanza del Comune n. 99 in data 23 luglio 2003, con cui veniva ingiunto il ripristino della pendenza naturale interrotta da un dislivello allo scopo di garantire la pubblica viabilità, a causa della violazione delle garanzie procedimentali.
3. Come già ampiamente esposto nell’ ordinanza istruttoria di questa Sezione n. 226/2013, gli atti su cui si è articolato il successivo contenzioso sono i seguenti:
- ordinanza n. 78/2003 del 6 ottobre 2003, di ingiunzione di demolizione di un muro realizzato dai coniugi De VR in corrispondenza del dislivello che interromperebbe la strada vicinale, con ordine di ripristino dello stato dei luoghi;
- Piano attuativo di recupero delle costruzioni esistenti e concessione edilizia n. 11440 dell’ 8 luglio 2003 in favore dei sigg.ri CC – AG per interventi di ristrutturazione edilizia del loro fabbricato nonché diniego di annullamento in autotutela sull’istanza dei coniugi De VR;
- ordinanza n. 49 del 2 agosto 2005, contenente ingiunzione alla demolizione di opere diverse (pergolati e piazzale), realizzate senza titolo dai De VR nell’area antistante il fabbricato, in parte nel sedime della strada vicinale ed atti successivi ad essa collegati, tra cui il diniego di permesso in sanatoria;
- diniego di permesso di costruire n. 1836 del 17 gennaio 2007, con cui il Comune opponeva diniego all’istanza dei coniugi De VR di spostamento del tracciato della strada vicinale, previa declassificazione dell’originaria strada, e di costruzione.
4. Tali atti sono stati tutti impugnati dai coniugi De VR dinanzi al TA UM con separati ricorsi, riuniti e decisi con sentenza n.243 in data 6 giugno 2008, con cui il TA ha:
- respinto il ricorso avverso l’ordinanza n.78/2003;
- dichiarato irricevibile l’impugnazione del Piano attuativo ed accolto in parte il ricorso avverso il diniego di annullamento in autotutela della concessione edilizia in favore dei Sig.ri CC e AG, data la comprovata inesistenza del fabbricato da recuperare come civile abitazione, nonché respinto i motivi aggiunti con i quali venivano denunciati vizi propri del Piano attuativo in variante;
- accolto il ricorso avverso l’ordinanza n. 49/2005 e gli atti successivi collegati, trattandosi di opere pertinenziali non abbisognevoli di permesso di costruire;
- accolto il ricorso avverso il diniego n. 1836/2007.
5. La sentenza viene impugnata, con separati appelli, sia dai coniugi De VR che dai Sig.ri CC e AG, per le parti in cui risultano rispettivamente soccombenti .
6. Con l’appello NRG 6821/2009, i De VR insorgono contro il rigetto del ricorso avverso l’ordinanza di demolizione n. 78/2003 e dei motivi aggiunti contro il Piano attuativo in variante, sostenendo la conformità delle opere da loro stessi realizzate agli atti di assenso (ed in particolare alla variante alla concessione edilizia ottenuta nel 2002) rilasciati dal Comune e la mancanza di adeguata istruttoria, nonchè riproponendo i motivi che il primo giudice avrebbe omesso di esaminare rivolti contro la variante del Piano attuativo.
7. Con l’appello NRG 6906/2009, i sigg.ri AG e CC impugnano il capo della sentenza di accoglimento, nei sensi di cui in motivazione, dei ricorsi avverso il diniego di annullamento in autotutela della concessione edilizia rilasciata in loro favore ed il diniego di permesso di costruire n.1836/2007.
Deducono la legittimità del diniego del Comune data l’impossibilità di autorizzare la traslazione di strada vicinale in assenza di consenso dei proprietari in ordine alle distanze; la tardività dell’impugnazione della concessione edilizia attraverso la richiesta di annullamento del diniego di autotutela; l’improcedibilità del ricorso, per essere sopravvenuto nuovo diniego, del 12 ottobre 2009, impugnato con ricorso straordinario al Capo dello Stato.
8. Con la sentenza n. 294/09 del 16/11/2009, il TA UM ha altresì accolto il ricorso dei coniugi De VR per l’annullamento di un successivo permesso di costruire - n. 1441 del 20.10.2008 – rilasciato dal Comune alla società Holding UM and Rent s.r.l., nel frattempo subentrata nella proprietà dei