Consiglio di Stato, sez. III, sentenza 2025-03-10, n. 202501971

TAR Roma
Sentenza
5 aprile 2024
CS
Ordinanza cautelare
26 novembre 2024
TAR Roma
Decreto cautelare
13 novembre 2023
TAR Roma
Ordinanza cautelare
9 dicembre 2023
CS
Improcedibile
Sentenza
10 marzo 2025
0
0
00:00:00
TAR Roma
Decreto cautelare
13 novembre 2023
>
TAR Roma
Ordinanza cautelare
9 dicembre 2023
>
TAR Roma
Sentenza
5 aprile 2024
>
CS
Ordinanza cautelare
26 novembre 2024
>
CS
Improcedibile
Sentenza
10 marzo 2025

Sintesi tramite sistema IA Doctrine

L'intelligenza artificiale può commettere errori. Verifica sempre i contenuti generati.

Segnala un errore nella sintesi

Sul provvedimento

Citazione :
Consiglio di Stato, sez. III, sentenza 2025-03-10, n. 202501971
Giurisdizione : Consiglio di Stato
Numero : 202501971
Data del deposito : 10 marzo 2025
Fonte ufficiale :

Testo completo

Pubblicato il 10/03/2025

N. 01971/2025REG.PROV.COLL.

N. 08140/2024 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Terza)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 8140 del 2024, proposto dal Ministero della Salute, dall’Assessorato Regionale della Salute della Regione Siciliana e dalla Regione Siciliana, in persona dei rispettivi legali rappresentanti pro tempore, rappresentati e difesi dall'Avvocatura Generale dello Stato, domiciliataria ex lege in Roma, via dei Portoghesi, 12;



contro

RI Di VA, rappresentato e difeso dall'avvocato Elio Errichiello, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia;



per la riforma

della sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio (Sezione Terza) n. 06603/2024, resa tra le parti.

Visti il ricorso in appello e i relativi allegati;

Visto l'atto di costituzione in giudizio di RI Di VA;

Visti tutti gli atti della causa;

Relatore nell'udienza pubblica del giorno 6 marzo 2025 il Cons. VA Pescatore e viste le conclusioni delle parti come in atti;

Ritenuto e considerato in fatto e diritto quanto segue.



FATTO e DIRITTO

1. Il Tar per il Lazio, con la sentenza in epigrafe, ha accolto il

Iscriviti per avere accesso a tutti i nostri contenuti, è gratuito!
Hai già un account ? Accedi