Consiglio di Stato, sez. IV, sentenza 2023-05-23, n. 202305104
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Testo completo
Pubblicato il 23/05/2023
N. 05104/2023REG.PROV.COLL.
N. 08068/2022 REG.RIC.
REPUBBLICA ITALIANA
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
Il Consiglio di Stato
in sede giurisdizionale (Sezione Quarta)
ha pronunciato la presente
SENTENZA
sul ricorso numero di registro generale 8068 del 2022, proposto dal Comitato di Scopo denominato “Per un parco verde di quartiere alle ex Casermette: Capozzi e Milano”, in persona del Presidente p.t., e dai signori TO ER, IO SI, TO AN, UI NE, AT NE, NI ES, ES De TI, NT EC, EN ET, IC ON, AR SA, AR RZ, rappresentati e difesi dall'avvocato Fabrizio Lofoco, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia;
contro
l’Agenzia del Demanio, la Presidenza del Consiglio dei Ministri, il Ministero dello sviluppo economico, il Ministero della giustizia, il Ministero dell’economia e delle finanze, il Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, il Commissario straordinario per l’opera: “Parco della Giustizia”, il Presidente della Corte di appello di Bari, tutti rappresentati e difesi dall’Avvocatura Generale dello Stato, domiciliataria ex lege in Roma, via dei Portoghesi, 12;
il Comune di Bari, in persona del legale rappresentante pro tempore , rappresentato e difeso dagli avvocati Chiara Lonero Baldassarra e Nino Sebastiano Matassa, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia;
nei confronti
del Comitato per lo sviluppo del verde pubblico, dell’Associazione Wwf Italia Onlus, dell’Associazione Italia Nostra Onlus, dell’Associazione Fai, dell’Associazione regionale Legambiente - Comitato regionale pugliese, dell’Associazione ambientalista Fare Verde, del signor TO AR, non costituitisi in giudizio;
e con l'intervento di
ad VA :
dell’Associazione ambientalista “Fare Verde” Onlus, in persona del legale rappresentante p.t., rappresentato e difeso dall'avvocato UI Campanale, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia;
per la riforma
della sentenza del Tribunale amministrativo regionale per la Puglia, Sez. II, n. 1174 del 2022, resa tra le parti;
Visto il ricorso in appello con i relativi allegati;
Visti gli atti di costituzione in giudizio delle Amministrazioni intimate;
Visto l’atto di intervento ad VA ;
Visti tutti gli atti della causa;
Relatore nell’udienza pubblica del giorno 2 marzo 2023 il consigliere Silvia TI;
Viste le conclusioni delle parti, come da verbale;
Ritenuto e considerato in fatto e diritto quanto segue.
FATTO e DIRITTO
1. Nell’anno 2014 la Commissione di Manutenzione presso la Corte d’appello di Bari e il Comune di Bari, all’epoca competente in materia di edilizia giudiziaria, convenivano in ordine alla necessità di realizzare un unico “Polo della Giustizia di Bari”, quale sede unica delle attività giudiziarie svolte a Bari; a tal fine veniva individuata, su impulso del Prefetto e a seguito di sopralluogo svolto in data 10 dicembre 2014, quale possibile area dove realizzare tale accorpamento degli uffici giudiziari (penali e civili), quella occupata dalle caserme dismesse “Capozzi” e “Milano” di Bari.
All’esito di tale intesa, l’Agenzia del Demanio adottava i decreti del 24 dicembre 2014 e del 30 luglio 2015, con cui le due caserme venivano dismesse e riconosciute non più utili alle finalità della difesa.
1.1. In data 17 maggio 2016 la Presidenza del Consiglio dei Ministri e la Città Metropolitana di Bari sottoscrivevano il “Patto per lo Sviluppo della Città Metropolitana di Bari”. Tale intervento, ritenuto strategico e qualificante per il territorio, prevedeva la realizzazione del “nuovo polo della Giustizia di Bari” nell’area di sedime delle ex caserme Milano e Capozzi ed era sostenuto, per il tramite della Città Metropolitana di Bari, da un finanziamento di circa € 300.000,00 destinato alla realizzazione di uno studio di prefattibilità preliminare all’elaborazione del progetto di realizzazione della nuova sede, affidato dalla Città Metropolitana ad Invitalia.
1.2. In data 17 gennaio 2018 veniva sottoscritto un Protocollo tra l’Agenzia del Demanio ed Invitalia con l’intento di promuovere ed attuare modalità e strumenti di cooperazione e collaborazione interistituzionale, al fine di porre in essere tutte le condizioni necessarie per l’elaborazione di un’Analisi di prefattibilità del nuovo Polo della Giustizia.
1.3. Successivamente, il 25 gennaio 2018, il Ministero della giustizia ed il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, l’Agenzia del Demanio, il Comune di Bari, la Città Metropolitana di Bari, la Corte di appello di Bari, la Procura Generale presso la Corte di appello ed il Provveditorato interregionale alle OO.PP. per la Campania-Molise-Puglia e Basilicata sottoscrivevano un Protocollo d’Intesa (successivamente integrato con Protocollo d’Intesa del 30 luglio 2019) per la realizzazione del progetto.
L’obiettivo dei Protocolli era quello di unificare gli Uffici giudiziari di Bari, attualmente dislocati in più sedi sul territorio comunale e ospitati in immobili non più idonei, anche al fine di superare le criticità derivanti dalla situazione logistica degli uffici, frazionati in locali spesso provvisori.
1.4. Con Convenzione in data 1 ottobre 2020, il Ministero della giustizia affidava all’Agenzia del Demanio le funzioni di stazione appaltante e tutte le attività tecnico - amministrative finalizzate alla realizzazione del Parco della giustizia di Bari.
L’Agenzia, con bando di gara pubblicato sulla G.U.R.I. - V^ Serie Speciale – Contratti Pubblici n. 136 del 20 novembre 2020, indiceva una procedura aperta per l’affidamento dei servizi attinenti all’architettura e all’ingegneria relativi alle indagini preliminari al Progetto di fattibilità tecnico- economica.
La gara veniva aggiudicata al RTP Politecnica Ingegneria ed Architettura Soc.coop., che elaborava uno studio di inserimento urbanistico volto a fornire un quadro conoscitivo circa lo stato di fatto dei luoghi ed il contesto socio-economico, elaborando un piano di razionalizzazione e valorizzazione della zona, tenuto conto dell’analisi del quadro legislativo e dei vincoli nonché del contesto insediativo, socio-economico e della mobilità in cui si inserisce l’area oggetto di intervento.
1.5. In seguito, con D.P.C.M. del 5 agosto 2021, emanato in attuazione dell’articolo 9 del decreto-legge 16 luglio 2020 n.76, convertito, con modificazioni, dalla legge 11 settembre 2020, n. 120 che ha modificato l’articolo 4 del decreto legge n.32 del 2019, il “Parco della Giustizia di Bari” veniva individuato quale intervento infrastrutturale caratterizzato da un elevato grado di complessità progettuale, per la cui realizzazione si rendeva necessaria la nomina di un Commissario straordinario, nominato nella persona dell’ing. Antonio Ottavio Ficchì, Direttore della Direzione regionale Puglia e Basilicata dell’Agenzia del Demanio.
1.6 . Da ultimo, con l’art. 9 del d.l. 10 settembre 2021 n.121, recante “Disposizioni urgenti in materia di investimenti e sicurezza delle infrastrutture, dei trasporti e della circolazione stradale, per la funzionalità del Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, del Consiglio superiore dei lavori pubblici e dell’Agenzia nazionale per la sicurezza delle infrastrutture stradali e autostradali ”, venivano emanate disposizioni volte ad accelerare l’approvazione e la realizzazione dell’opera.
1.7. L’Agenzia del Demanio ha quindi indetto il “ Concorso di progettazione in unico grado,