Consiglio di Stato, sez. III, sentenza 2018-03-05, n. 201801399

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Sul provvedimento

Citazione :
Consiglio di Stato, sez. III, sentenza 2018-03-05, n. 201801399
Giurisdizione : Consiglio di Stato
Numero : 201801399
Data del deposito : 5 marzo 2018
Fonte ufficiale :

Testo completo

Pubblicato il 05/03/2018

N. 01399/2018REG.PROV.COLL.

N. 00112/2018 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Terza)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 112 del 2018, proposto da:
-OMISSIS-, rappresentato e difeso dall'avvocato M R M, con domicilio eletto presso il suo studio in Roma, via Magliano Sabina, 22;

contro

Ministero dell'Interno, in persona del legale rappresentante p.t., rappresentato e difeso per legge dall'Avvocatura Generale dello Stato, presso i cui uffici è domiciliata in Roma, via dei Portoghesi, 12;

per la riforma

della sentenza breve del T.A.R. LAZIO – ROMA, SEZIONE I TER, n. -OMISSIS-, resa tra le parti, concernente diniego di concessione della cittadinanza italiana;


Visti il ricorso in appello e i relativi allegati;

Visto l'atto di costituzione in giudizio del Ministero dell'Interno;

Viste le memorie difensive;

Visti tutti gli atti della causa;

Relatore nella camera di consiglio del giorno 1 febbraio 2018 il Cons. Pierfrancesco Ungari e uditi per le parti l’avvocato M R M e l'avvocato dello Stato Wally Ferrante;

Ritenuto e considerato in fatto e diritto quanto segue.


FATTO e DIRITTO

1. In primo grado è stato impugnato il decreto del Ministro dell’interno prot. -OMISSIS-in data 26 gennaio 2017, con cui è stata respinta l’istanza dell’odierno appellante, cittadino albanese, volta ad ottenere la concessione della cittadinanza italiana.

Il rigetto è motivato con riferimento all’esistenza di una condanna per ricettazione e tentato furto, all’omessa dichiarazione di tale elemento nell’istanza denegata, nonché alla mancanza di un adeguato reddito, quali “indici sintomatici di inaffidabilità del richiedente e di una non compiuta integrazione nella comunità nazionale”;

2. L’appellante contesta la sentenza del TAR del Lazio (I-ter, n.-OMISSIS-) che ha dichiarato nullo il ricorso, sostenendo – di

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