Consiglio di Stato, sez. IV, sentenza 2023-08-17, n. 202307795
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Testo completo
Pubblicato il 17/08/2023
N. 07795/2023REG.PROV.COLL.
N. 01839/2023 REG.RIC.
REPUBBLICA ITALIANA
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
Il Consiglio di Stato
in sede giurisdizionale (Sezione Quarta)
ha pronunciato la presente
SENTENZA
sul ricorso numero di registro generale 1839 del 2023, proposto dall’Associazione Italia Nostra Onlus, in persona del legale rappresentante pro tempore , rappresentata e difesa dall'avvocato A S C, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia;
contro
il Cipess – Comitato interministeriale per la programmazione economica e sviluppo sostenibile, la Presidenza del consiglio dei Ministri, il Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, il Ministero della Cultura, in persona dei rispettivi legali rappresentanti p.t., rappresentati e difesi dall'Avvocatura Generale dello Stato, domiciliataria ex lege in Roma, via dei Portoghesi, 12;
la Regione Veneto, in persona del legale rappresentante pro tempore , rappresentata e difesa dagli avvocati Luisa Londei, Tito Munari, Francesco Zanlucchi e Giacomo Quarneti, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia e domicilio eletto presso lo studio dell’avvocato Andrea Manzi in Roma, via Alberico II n.33;
nei confronti
della Rete Ferroviaria Italiana Spa, in persona del legale rappresentante pro tempore , rappresentata e difesa dagli avvocati Fabio Cintioli e Giuseppe Lo Pinto, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia;
per la riforma
della sentenza del Tribunale amministrativo regionale per il Lazio (Sezione prima) n. 00289/2023, resa tra le parti.
Visto il ricorso in appello con i relativi allegati;
Visti gli atti di costituzione in giudizio delle Amministrazioni intimate, di Rete Ferroviaria Italiana s.p.a. e della Regione Veneto;
Visti tutti gli atti della causa;
Relatore all’udienza pubblica del giorno 25 maggio 2023 il consigliere S M;
Viste le conclusioni delle parti, come da verbale;
Ritenuto e considerato in fatto e diritto quanto segue.
FATTO e DIRITTO
1. Con il ricorso di primo grado, allibrato al n.r.g. 3357/2022 del T.a.r. per il Lazio, l’odierna appellante, Italia Nostra Onlus, impugnava la delibera n. 56 del 3 novembre 2021 del CIPESS (Comitato Interministeriale per la programmazione Economica e lo Sviluppo Sostenibile) avente ad oggetto: “ Programma delle infrastrutture strategiche – legge 21 dicembre 2001, n. 443 (legge obiettivo) collegamento ferroviario con l’aeroporto «Marco Polo» di Venezia: approvazione del progetto definitivo e reiterazione del vincolo preordinato all’esproprio ” pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 8 del 12 gennaio 2022 (CUP J51H03000170001).
1.1. Con il medesimo gravame venivano impugnati altresì la presupposta deliberazione del Consiglio dei Ministri del 16 settembre 2021 nonché il parere n. 131 del 4 novembre 2020, espresso dal Comitato Tecnico VIA della Regione Veneto.
1.2. La vicenda controversa ha ad oggetto l’impugnazione degli atti e dei provvedimenti relativi alla realizzazione del collegamento ferroviario fra l’esistente rete ferroviaria “Venezia-Trieste” e l’aeroporto “Marco Polo” della città di Venezia.
1.3. L’opera consiste nella connessione intermodale tra l’aeroporto “Marco Polo” e la rete ferroviaria esistente “Venezia-Trieste”, mediante un raccordo di circa otto chilometri che, deviando dalla linea ferroviaria esistente “Venezia-Trieste”, consentirà il collegamento fra le due infrastrutture.
L’opera pubblica è stata prevista dal primo programma delle opere strategiche di cui alla legge n. 443/2001, approvato con la delibera n. 121 del 21 dicembre 2001 del Comitato interministeriale per la programmazione economica (d’ora in avanti, “CIPE”).
In data 23 febbraio 2004, il Comitato tecnico regionale VIA della Regione Veneto ha reso il parere n. 68 di compatibilità ambientale.
Il 6 aprile 2004 è stato espresso il parere favorevole sulla localizzazione urbanistica dell’opera e il 26 maggio 2004 la Regione, con la delibera di Giunta regionale n. 1548, ha espresso il giudizio favorevole di compatibilità ambientale.
Con la delibera n. 69 del 27 maggio 2005, il CIPE ha approvato il progetto preliminare dell’infrastruttura, ai sensi e per gli effetti dell’art. 3 del d.lgs. n. 190 del 2002 (trasfuso poi nell’art. 165 del d.lgs. n. 163 del 2006).
1.4. Con la lettera di intenti del 26 agosto 2014, l’allora Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e la società Rete Ferroviaria italiana s.p.a. hanno dato atto della necessità di introdurre modifiche per favorire l’accessibilità degli aeroporti di Roma, Milano e Venezia alle principali destinazioni nazionali attraverso servizi ferroviari ad “alta velocità”.
Per quanto qui interessa, il 5 maggio 2015, RFI ha presentato lo “studio di fattibilità” nel quale è stata analizzata, fra le possibili soluzioni finalizzate a perseguire l’obiettivo enunciato nella lettera d’intenti, anche quella poi prescelta nel successivo progetto definitivo (consistente in una soluzione progettuale c.d. a “cappio”, costituito da due sezioni: una di entrata, ad un unico binario che accede alla stazione ferroviaria interrata, posizionata sotto il terminal aeroportuale; una di ritorno, sempre ad un binario, fino ad interconnettersi con il tratto a doppio binario che riconduce all’asse ferroviario Mestre-Trieste e Trieste-Mestre).
1.5. In data 8 aprile 2020, RFI ha presentato alla Regione Veneto l’istanza prot. n. 149158 per l’effettuazione di una nuova valutazione di impatto ambientale del progetto definitivo, ai sensi del regime transitorio stabilito dall’art. 216, comma 1- bis e 27, del d.lgs. n. 50 del 2016 e s.m.i..
1.6. Il 4 maggio 2020, la Regione Veneto ha comunicato l’avvenuta pubblicazione sul sito web regionale della documentazione e degli elaborati progettuali trasmessi dal proponente, nonché l’avvio del procedimento, fissando in 30 giorni il termine per la presentazione di osservazioni da parte del pubblico, nonché delle amministrazioni ed enti interessati.
1.7. Dalla pubblicazione del progetto definitivo e degli altri allegati depositati da RFI nell’ambito del procedimento instaurato, sono emersi alcuni dei caratteri salienti del progetto definitivo che, secondo l’appellante, si discostano sensibilmente dalla originaria proposta progettuale approvata dal CIPE nel 2005.
Tali caratteri innovativi sono da individuare nei seguenti elementi:
- sviluppo complessivo di 8,34 km (contro i precedenti 6,85);
- una galleria artificiale - terminale del collegamento - di 3,72 km con soluzione progettuale cosiddetta “a cappio”, che va a lambire la Laguna di Venezia (soluzione ben diversa dalla galleria già progettata che era di “soli” 1,3 km. e con conformazione lineare);
- una stazione interrata passante dove non sono previste soste prolungate dei treni (completamente diversa dalla precedente stazione ferroviaria interrata di testa con 4 binari per lo stazionamento dei convogli sotto il sedime);
- una tipologia di traffico ferroviario misto, locale e Alta Velocità (mentre era solo “locale” nel progetto originario);
- un costo dell’opera di 475 milioni di euro (contro i 223,92 in precedenza preventivati).
1.8. Il progetto, reso pubblico il giorno 8 giugno 2020, è stato discusso nella seduta del 17 giugno 2020 del Comitato Tecnico Regionale VIA, il quale ha condiviso le valutazioni espresse dal gruppo istruttorio incaricato della valutazione e richiesto integrazioni documentali utili al fine della prosecuzione dell’istruttoria, prodotte dalla RFI con nota prot. n. 302385 del 30 luglio 2020.
1.9. Il Presidente del Comitato Regionale VIA ha anche disposto lo svolgimento dell’inchiesta pubblica, nelle forme di cui all’art. 24- bis del d.lgs. n. 152/2006 e dell’art. 15 della l.r. n. 4/2016, alla quale ha partecipato anche la ricorrente Italia Nostra Onlus il cui delegato, tuttavia, è stato ammesso a partecipare nella sola qualità di “uditore”, in dichiarata applicazione dell’art. 15 della l.r. n. 4/2016 secondo il quale possono partecipare all’inchiesta pubblica soltanto i soggetti che precedentemente abbiano presentato osservazioni.
1.10. Il progetto è stato discusso nella seduta del CTR, tenutasi in data 17 giugno 2020.
1.11. Il 13 ottobre 2020, la Regione Veneto, a seguito dello svolgimento dell’inchiesta pubblica ai sensi dell’art. 15 della l.r. n. 4 del 2016, ha presentato richiesta di ulteriori chiarimenti (nota prot. n. 434503).
1.12. Nella seduta del 4 novembre 2020, il CTR ha espresso il parere positivo n. 131, subordinato alle condizioni ambientali dettagliate nel parere stesso.
1.13. La Regione ha adottato la delibera n. 945 del 23 novembre 2020, avente ad oggetto la “ Presa d'atto del Parere favorevole di compatibilità ambientale espresso dal Comitato Tecnico Regionale VIA e trasmissione al Ministero delle Infrastrutture e Trasporti ai fini della emissione da parte del CIPE del Provvedimento di compatibilità ambientale ”, che ha recepito il parere n. 131 del 4 novembre 2020 espresso dal CTR.
1.14. Con la deliberazione di Giunta regionale n. 89 del 2 febbraio 2021, la Regione Veneto ha espresso il suo assenso all’intesa Stato-Regione sulla localizzazione dell’intervento, ai sensi dell’art. 165 del d.lgs. n. 163/2006 e ss.mm.ii..
1.15. Durante la riunione preparatoria del CIPESS del 28 maggio 2021 il Ministero della Cultura ha rilevato che all’altezza del borgo di “Ca’ Litomarino”, e nella doppia ansa del fiume Dese, il progetto definitivo differisce da quello preliminare, allontanandosi di 60 metri dall’asse autostradale