CASE OF WINTERSTEIN AND OTHERS v. FRANCE - [Italian Translation] by the European Roma Rights Centre

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Sul provvedimento

Citazione :
CASE OF WINTERSTEIN AND OTHERS v. FRANCE - [Italian Translation] by the European Roma Rights Centre
Giurisdizione : Corte Europea dei Diritti dell'Uomo
Numero : 001-144037
Data del deposito : 17 ottobre 2013
Fonte ufficiale :

Testo completo

 

© The document was made available with the support of the European Roma Rights Centre (http://www.errc.org/) and McDermott Will & Emery Studio Legale Associato. Permission to re-publish this translation has been granted for the sole purpose of its inclusion in the Court’s database HUDOC.

 

 

 

QUINTA SEZIONE

 

 

 

 

CAUSA WINTERSTEIN ED ALTRI c. FRANCIA

 

(Ricorso no 27013/07)

 

 

 

 

SENTENZA

(Merito)

 

 

STRASBURGO

 

17 ottobre 2013

 

 

DEFINITIVA

 

17/01/2014

 

 

Questa sentenza è divenuta definitiva ai sensi dell’articolo 44 § 2 della Convenzione. Può subire modifiche di forma.

 


Nella causa Winterstein ed altri c. Francia,

La Corte europea dei diritti dell’uomo (quinta sezione), riunita in una camera composta da:

 Mark Villiger, presidente,
 Angelika Nußberger,
 Boštjan M. Zupančič,
 Ann Power-Forde,
 André Potocki,
 Paul Lemmens,
 Helena Jäderblom, giudici,
e da Claudia Westerdiek, cancelliere di sezione,

Dopo aver deliberato nella camera di consiglio del 24 settembre 2013,

Pronuncia la seguente sentenza, adottata in tale data:

PROCEDURA

1. All’origine della causa vi è un ricorso (n. 27013/07) proposto contro la Repubblica francese e con il quale, da un lato, venticinque cittadini francesi, i cui nomi sono allegati alla presente sentenza, in nome proprio e per conto dei loro figli minori, e dall’altro, il Movimento “ATD Quart Monde”("i ricorrenti"), hanno adito la Corte, il 13 giugno 2007, in virtù dell’articolo 34 della Convenzione per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali ("la Convenzione").

2. I singoli ricorrenti sono stati rappresentati dalle sig.re F. Poupardin e M.-A. Soubré M’Barki, avvocati del foro di Pontoise. “ATD Quart Monde” è stata rappresentata dalla sig.ra A. Leguil Duquesne, avvocato del foro di Lione, sostituita dal sig. C. Gilbert, avvocato del foro di Parigi. Il governo francese ("il Governo") è stato rappresentato dal suo agente, sig.ra E. Belliard, direttrice degli affari giuridici presso il ministero degli Affari Esteri.

3. I ricorrenti lamentano, in particolare, la violazione dell’articolo 8 della Convenzione, per effetto dell’espulsione dalle aree dove si erano stabiliti da lungo tempo e la ritengono una discriminazione incompatibile con l’articolo 14 della Convenzione, in combinazione con l’articolo 8.

4. Il 9 settembre 2008, il ricorso è stato comunicato al Governo.

5. I ricorrenti e il Governo hanno depositato delle osservazioni sulla ricevibilità e sul merito della causa. Parimenti, delle osservazioni sono pervenute dal Centro Europeo per i Diritti dei Rom (European Roma Rights Center - ERRC), che il presidente aveva autorizzato a intervenire nella procedura scritta come parte terza (articolo 36 § 2 della Convenzione e articolo 44 § 3 a) del regolamento).

6. Il 1o settembre 2009, la camera ha deciso che non vi era necessità di tenere un’udienza. I ricorrenti e il Governo hanno presentato informazioni aggiuntive il 13 gennaio e il 20 febbraio 2012.

IN FATTO

I. LE CIRCOSTANZE DEL CASO DI SPECIE

7. I singoli ricorrenti sono per lo più nomadi. Il Movimento ATD Quart Monde (l’associazione ricorrente) è un’associazione di diritto francese, con sede sociale a Parigi. Ai sensi dell’articolo 2 del proprio Statuto "il Movimento ATD Quart Monde raccoglie individui, famiglie e gruppi di persone che rifiutano l’inevitabilità della miseria nella quale sono condannati a vivere e, impegnati al loro fianco, uomini e donne di qualsiasi origine che condividono lo stesso rifiuto (...)".

A. Contesto delle cause



1. Il dipartimento della Val d’Oise

8. La Val d’Oise conosce da tempo la presenza di nomadi. Una ricerca realizzata nel 2001 dalla Association Départementale Voyageurs-Gadjé (ADVOG) ha censito una popolazione di 2.500 caravan, cioè circa 10.000 persone, di cui il 17% appartiene a famiglie nomadi, il 42% a famiglie sedentarie e il 41% a famiglie semi-nomadi, definiti anche nomadi forzati o sedentarizzati forzati.

I nomadi forzati aspirano a sedentarizzarsi ma sono costretti a spostarsi a causa delle espulsioni. I sedentarizzati forzati desiderano mantenere un certo grado di nomadismo ma tendono a stabilirsi in un luogo quando ciò non comporta un rischio elevato di espulsione. Queste famiglie spesso si muovono all’interno di una certa area di alcuni comuni, in funzione delle espulsioni cui sono soggetti, nelle vicinanze di luoghi quali le scuole dove i bambini ricevono un’educazione, gli ospedali dove sono curati i più anziani o i luoghi di esercizio delle attività economiche.

Per quanto riguarda le famiglie stabilite, si tratta di proprietari, locatari o occupanti senza titolo di terreni (privati o comunali) che occupano in modo permanente, così come di famiglie stabilite in modo permanente in un’area che normalmente è un’area di transito (Fonte: Piano dipartimentale di aiuto all’alloggio per le persone svantaggiate nella Val d’Oise (PDALPD) 2004-2007 e 2008-2010).

9. La Val d’Oise dispone di due strumenti applicabili ai nomadi:

- il piano dipartimentale di accoglienza e alloggio per i nomadi (previsto dalle cosiddette leggi "Besson" del 31 maggio 1990 e del 5 luglio 2000, paragrafi 49-55 di seguito), che identifica, in funzione dei bisogni e delle capacità di accoglienza esistenti, la natura, l’ubicazione e la capacità delle strutture di accoglienza da realizzare per le famiglie nomadi nei comuni con più di 5000 abitanti;

- il piano dipartimentale d’azione per l’alloggio delle persone svantaggiate (previsto dalla predetta legge, del 31 maggio 1990 e della legge contro le esclusioni del 29 luglio 1998), che prende in considerazione il problema delle famiglie sedentarie o semi-nomadi.

10. In applicazione della citata legge del 5 luglio 2000, ed a seguito dell’annullamento di un primo piano dipartimentale da parte dei giudici amministrativi, nel novembre 2004 è stato adottato un piano dipartimentale di accoglienza e di insediamento dei nomadi per la Val d’Oise, relativamente al periodo 2004-2010. Questo prevedeva la realizzazione, da parte dei 53 comuni del dipartimento con più di 5.000 abitanti, di 1.035 spazi caravan nelle aree di accoglienza, di cui 219 posti già esistenti, con un finanziamento da parte dello Stato fino al 70%.

11. Il piano d’azione dipartimentale per l’alloggio per persone svantaggiate (PDALPD ) 2004-2007 della Val d’Oise, adottato nel giugno 2004, successivo ad un precedente piano per il periodo 2000-2003, precisava che le azioni in favore dei nomadi dovevano comprendere due aspetti: da un lato, la creazione di aree di accoglienza per le famiglie dei nomadi, dall’altra, la realizzazione di aree da concedere in locazione alle famiglie sedentarie o semi-nomadi già previste dal piano precedente. Si tratta di aree, con o senza strutture, in cui le famiglie possono posizionare i propri caravan e che costituiscono delle abitazioni ad uso permanente. La circolare del 21 marzo 2003 (relativa all’attuazione delle politiche per l’alloggio ed alla programmazione dei finanziamenti agevolati dello Stato) consente il finanziamento da parte dello Stato della realizzazione di aree per famiglie alle stesse condizioni di cui alle aree di accoglienza (ovvero fino al 70% delle spese, tasse escluse, entro i limiti di un massimale);
le tensostrutture possono essere finanziate con l’ausilio di aiuti finanziari per gli alloggi (PLAI).



2. Il comune di Herblay

12. Nel territorio del comune di Herblay, sono presenti dai 400 ai 500 caravan, pari a più di 2.000 persone (equivalenti a circa il 10% della popolazione totale), la maggior parte da molti anni. Secondo le informazioni fornite dal Governo, circa i quattro quinti di questi caravan sono in violazione del piano di occupazione dei terreni.

13. Nel 2000, è stato eseguito un progetto di opere urbane e sociali (MOUS) per dare un nuovo alloggio ai nomadi sedentarizzati nel comune (previsti dalla Circolare n. 3465 del 22 maggio 1989, i MOUS hanno come obiettivo quello di promuovere l’accesso all’alloggio per le persone e le famiglie in difficoltà). Il MOUS è stato oggetto, dopo

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