TAR Roma, sez. II, sentenza 2023-05-05, n. 202307654
Sintesi tramite sistema IA Doctrine
L'intelligenza artificiale può commettere errori. Verifica sempre i contenuti generati.
Segnala un errore nella sintesiSul provvedimento
Testo completo
Pubblicato il 05/05/2023
N. 07654/2023 REG.PROV.COLL.
N. 12095/2016 REG.RIC.
REPUBBLICA ITALIANA
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio
(Sezione Seconda)
ha pronunciato la presente
SENTENZA
sul ricorso numero di registro generale 12095 del 2016, proposto da
R D V, rappresentata e difesa dagli avvocati D P e I D B, con domicilio eletto presso il loro studio in Roma, via Alfredo Casella, n. 37;
contro
Roma Capitale, in persona del Sindaco pro tempore , rappresentata e difesa dall'avvocato F L, con domicilio digitale in atti e domicilio eletto presso il suo studio in Roma, via del Tempio di Giove, n. 21;
Ministero Interno, in persona del Ministro pro tempore , rappresentato e difeso per legge dall'Avvocatura Generale dello Stato, domiciliataria ex lege in Roma, via dei Portoghesi, n. 12;
nei confronti
Comunità Ebraica di Roma, in persona del legale rappresentante pro tempore , non costituita in giudizio;
per l'annullamento
- del verbale e del procedimento di sgombero notificato alla ricorrente il 28 luglio 2016;
- della determinazione dirigenziale di Roma Capitale n. 1061 del 11 dicembre 2015 non notificata alla ricorrente e di cui la stessa è venuta casualmente a conoscenza alla fine del mese di agosto 2016 recante per oggetto “ Riacquisizione forzosa di immobili di proprietà capitolina, siti in Via S. Maria del Pianto n. 10, interni 1-3-9 utilizzati dalla Comunità Ebraica di Roma ”;
- di ogni altro atto, precedente, prodromico, successivo e/o comunque dipendente e/o connesso, ivi compresi gli atti presupposti (non notificati, né comunicati alla destinataria dei relativi effetti giuridici e quindi all'esponente) costituiti a dire di Roma Capitale dalla nota prot. 7816 del 30 marzo 2015 del Dipartimento Patrimonio, Sviluppo e Valorizzazione con cui è stato comunicato l'avvio del procedimento, ai sensi della l. n. 241/90, per il recupero del debito e per la riacquisizione della disponibilità dell'immobile nonché il provvedimento della Corte dei Conti - Procura Regionale Lazio per la riacquisizione immediata dei tre appartamenti in questione, che, a dire di Roma Capitale costituirebbero presupposto giuridico dei provvedimenti adottati;
Visti il ricorso e i relativi allegati;
Visti gli atti di costituzione in giudizio di Roma Capitale e del Ministero Interno;
Visti tutti gli atti della causa;
Relatore nell'udienza pubblica del giorno 12 aprile 2023 la dott.ssa Eleonora Monica e uditi per le parti i difensori come specificato nel verbale;
Ritenuto e considerato in fatto e diritto quanto segue.
FATTO e DIRITTO
Con il presente gravame, la ricorrente – residente nell’appartamento di proprietà di Roma Capitale, sito in Roma, via S. Maria del Pianto, n. 10, int. 3, assegnatole dalla Comunità Ebraica di Roma con delibera presidenziale del 9 marzo 2000, giusto di contratto di locazione ad uso abitazione avente decorrenza dal 1° luglio 2005 – impugna la determinazione dirigenziale di Roma Capitale n. 1061 del 11 dicembre 2015 recante “ Riacquisizione forzosa di immobili di proprietà capitolina, siti in Via S Maria del Pianto n. 10, interni 1-3-9, utilizzati dalla Comunità Ebraica di Roma ”, nonché gli atti ad essa prodromici, in particolare rappresentando, di averne avuto conoscenza “casualmente … alla fine del mese di agosto 2016”, dopo che, nonostante il regolare pagamento del canone, all’improvviso e senza alcun preavviso, il giorno 28 luglio 2016 alcuni agenti della Polizia Municipale di Roma le chiedevano l’immediato