TAR Milano, sez. V, sentenza 2024-12-13, n. 202403657

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Sul provvedimento

Citazione :
TAR Milano, sez. V, sentenza 2024-12-13, n. 202403657
Giurisdizione : Tribunale amministrativo regionale - Milano
Numero : 202403657
Data del deposito : 13 dicembre 2024
Fonte ufficiale :

Testo completo

Pubblicato il 13/12/2024

N. 03657/2024 REG.PROV.COLL.

N. 00786/2023 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Lombardia

(Sezione Quinta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 786 del 2023, proposto da
-OMISSIS-, rappresentata e difesa dall'avvocato Riccardo Artaria, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia e domicilio fisico eletto presso il suo studio in Milano, piazza Cinque Giornate n. 5;



contro

Università degli Studi dell'Insubria, in persona del legale rappresentante pro tempore , rappresentata e difesa dall'Avvocatura distrettuale dello Stato di Milano, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia e domicilio fisico ex lege in Milano, via Freguglia n. 1;



per l'annullamento

del decreto del rettore dell'Università degli Studi dell'Insubria rep. n. 159/2023 del 15 febbraio 2023;

della delibera n. 30 del consiglio di amministrazione dell'Università degli Studi dell'Insubria del 3 febbraio 2023, trasmessa in data 15 febbraio 2023;

del parere del collegio di disciplina dell'Università degli Studi dell'Insubria - sezione professori associati - in data 30 gennaio 2023, trasmesso in data 17 febbraio 2023;

nonché di ogni atto presupposto, connesso e conseguente, anche di estremi non conosciuti, ivi compreso il d.r. in data 15 giugno 2022 prot. n. 35040 rep. n. 547/2022 di avvio del procedimento disciplinare nei confronti della ricorrente a la nota del rettore prot. n. 26862 del 30 maggio 2022 prot. particolare n. 81/2022.

Visti il ricorso e i relativi allegati;

Visto l'atto di costituzione in giudizio dell'Università degli Studi dell'Insubria;

Visti tutti gli atti della causa;

Relatore nell'udienza pubblica del giorno 6 dicembre 2024 la dott.ssa Martina Arrivi e uditi per le parti i difensori come specificato nel verbale;

Ritenuto e considerato in fatto e diritto quanto segue.



FATTO

1. Con il ricorso in epigrafe, notificato il 13 aprile 2023 e depositato il 5 maggio 2023, la ricorrente, professoressa associata di lingua spagnola presso il Dipartimento di scienze umane e dell'innovazione per il territorio (in breve DISUIT) dell'Università degli Studi dell'Insubria, ha domandato l'annullamento della sanzione disciplinare della censura, irrogatale con provvedimento del rettore il 15 febbraio 2023.

1.1. Occorre preliminarmente fornire una sintetica illustrazione del quadro fattuale in cui si inserisce il procedimento.

È accaduto che, tra marzo e aprile 2022, la stampa locale aveva diffuso notizie in ordine ad asserite anomalie del concorso bandito dall'Università per un posto da ricercatore a tempo determinato in lingua inglese, vinto dal dottor-OMISSIS-, tra le quali figurava la circostanza che gli atti della selezione fossero stati "secretati", nel senso che la relazione finale e la valutazione dei candidati non erano state pubblicate, a differenza dei concorsi precedenti, sul sito dell'Ateneo.

Per rispondere alle accuse della stampa, alla seduta del consiglio di Dipartimento del 2 maggio 2022, è stata proposta la votazione della seguente mozione: « Di fronte ai ripetuti attacchi rivolti al Dipartimento di Scienze Umane e dell'Innovazione per il Territorio, fondati su notizie fatte trapelare in modo distorto per indurre in errore alcuni giornalisti, e diffuse in particolare da un organo di stampa locale, il Consiglio di Dipartimento esprime la massima vicinanza al personale docente e amministrativo ingiustamente e incautamente colpito. In più di un'occasione i tentativi di replicare nel merito di specifiche questioni hanno originato ulteriori fraintendimenti, sempre rivolti contro l'Ateneo. Ci auguriamo che sia presto ripristinata la necessaria serenità e che le ferite inferte al prestigio del DISUIT e dell'Ateneo possano essere giustamente risanate ».

Sulla mozione, poi approvata, si è aperto un acceso dibattito, al quale ha partecipato la professoressa -OMISSIS-, che si è, di seguito, astenuta dalla votazione.

Il dottor-OMISSIS-, vincitore del concorso sul quale si erano diffuse le notizie di irregolarità, presente alla discussione del 2 maggio 2022, ha denunciato la professoressa per aver reso due dichiarazioni disdicevoli, ossia: a) che le date del concorso sarebbero state fissate ad hoc per favorirlo; b) che gli atti del concorso sarebbero stati insolitamente segretati e che « questa secretazione sarebbe avvenuta soltanto per il concorso in questione e […] non avverrebbe per nessun altra procedura dell'ateneo o di altra università ».

Dopo aver assunto ulteriori informazioni, specialmente dal denunciante, il rettore ha avviato il procedimento disciplinare contro la ricorrente, proponendo l'irrogazione della sanzione della sospensione dall'ufficio senza retribuzione per quindici giorni.

All'esito dell'istruttoria procedimentale, il collegio di disciplina:

- non ha potuto confermare che fosse stata resa la prima dichiarazione, viste le divergenti versioni dei testimoni presenti alla seduta, mentre ha appurato che la ricorrente aveva fatto riferimento alla "secretazione" degli atti concorsuali, in un senso però diverso rispetto alle notizie di stampa e, cioè, che tali atti non erano stati resi disponibili ai membri del Dipartimento chiamati a esprimersi sull'operato della commissione di concorso e sulla chiamata del vincitore;

- ha ritenuto integrate le seguenti violazioni in ordine alla seconda deliberazione:

i) l'art. 13, co. 3, d.p.r. 3/1957 (sul rispetto del principio di assidua o solerte collaborazione da parte del pubblico impiegato), poiché, benché la mancata condivisione della documentazione rilevante ai fini delle deliberazione di chiamata del ricercatore fosse un modo di procedere scorretto, la professoressa « avrebbe potuto esprimere la propria opinione durante l'adunanza con una scelta linguistica più moderata e avvalorare la propria tesi attraverso la ricerca successiva di elementi a supporto per poi condividerli con gli interlocutori del proprio Dipartimento »;

ii) l'art. 7, co. 1, dello Statuto d'Ateneo (disponente l'obbligo di tenere comportamenti consoni alla natura e alle funzioni dell'istituzione universitaria e conformi al Codice etico), perché la professoressa, per un verso, « si è pronunciata sulla scorta delle scelte linguistiche utilizzate da una serie di articoli di un quotidiano

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