TAR Roma, sez. 2Q, sentenza 2024-07-25, n. 202415225
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Testo completo
Pubblicato il 25/07/2024
N. 15225/2024 REG.PROV.COLL.
N. 09772/2021 REG.RIC.
REPUBBLICA ITALIANA
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio
(Sezione Seconda Quater)
ha pronunciato la presente
SENTENZA
sul ricorso numero di registro generale 9772 del 2021, proposto da “Nova Lavinium” s.r.l., in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentato e difeso dagli avvocati A S e B C, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia;
contro
Ministero della Cultura, in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentato e difeso dall'Avvocatura Generale dello Stato, domiciliataria ex lege in Roma, via dei Portoghesi, 12;
per l'annullamento o la dichiarazione di nullità:
- della circolare della Direzione generale archeologia, belle arti e paesaggio, n. 29 del 18 giugno 2021, recante in oggetto “Premio per i ritrovamenti (d.lgs. 22 gennaio 2004, n. 42, artt. 90, 91, 92, 93). Procedimento di attribuzione del premio”, conosciuta il 5 agosto 2021, nella parte in cui fissa i criteri di determinazione del valore dei beni immobili oggetto di rinvenimento, ai fini della stima del premio;
- di ogni atto presupposto, conseguenziale o comunque connesso.
Visti il ricorso e i relativi allegati;
Visto l'atto di costituzione in giudizio di Ministero della Cultura;
Visti tutti gli atti della causa;
Relatore nell'udienza pubblica del giorno 15 luglio 2024 il dott. Vincenzo Sciascia e uditi per le parti i difensori come specificato nel verbale;
1. Con ricorso notificato in data 05.10.2021 e depositato in data 08.10.2021, la società ricorrente proponeva le domande innanzi indicate ed esponeva:
- di essere proprietaria di un’ampia estensione di terreno a Pomezia, nell’ambito della quale, a partire dagli anni ‘50 del secolo scorso, l’Università La Sapienza aveva condotto degli scavi sul sito dell’antica città di Lavinium (e, precisamente, dal 1957 al 1993);
- che (come evidenziato dalla relazione scientifica e amministrativa della Soprintendenza di Roma) si trattava di “ritrovamenti di estrema importanza scientifica” raccolti in 35 anni di indagini archeologiche e che avevano portato alla luce, in particolare, “tratti del circuito murario, abitazioni, aree produttive e un grande tempio nel Foro, oltre a due straordinari santuari e al famoso Heroon di Enea”;
- di aver presentato, in data 04.12.2019, una formale richiesta di premio, ai sensi dell’art. 92 D. lgs. n. 42/2004;
- che i criteri di determinazione del valore dei beni archeologici immobili sono concordemente individuati dalla comunità professionale e scientifica, almeno dagli anni ‘80 del secolo scorso, nel c.d. “sistema Degrassi” (concepito dall’archeologo e Soprintendente Nevio Degrassi e pubblicato nell’articolo “Valutazioni di resti archeologici” in “Antichità e Belle Arti”, anno VII, n. 9/10, settembre-ottobre 1983);
- che trattasi di una formula di stima articolata in diversi passaggi che prevedono:
a) preliminarmente, la definizione del “costo attuale della struttura” o “VS”, stimato sulla base dei comuni prezziari per le opere pubbliche, come se si trattasse di realizzare ad oggi, ex novo, di manufatti archeologici rinvenuti
b) il costo attuale è la base di calcolo per arrivare al c.d. “valore medio” o “Vm”, che si ottiene moltiplicando il “costo attuale” dapprima per il “coefficiente di antichità” o “a” (per siti romani pari al valore di 4) e poi ancora per il “coefficiente dello stato di conservazione” o “Cs” (il cui valore può oscillare tra 0,75 e 1,50);
c) ottenuto in questo modo il c.d. “valore medio” o “Vm”, si perviene alla stima totale, considerando, in aumento o in diminuzione, il “valore topografico” o “t”, il “valore storico” o “s” e gli altri c.d. “valori particolari” o “p”;
- che, quindi, la “formula Degrassi” è la seguente:
(i) Valore medio (VM) = VS (costo attuale della struttura) * a (coefficiente antichità = 4) * Cs (coefficiente dello stato di conservazione da 0,75 a 1,50);
(ii) Stima totale = VM + (VM*t) + (VM*s) + (VM*p).
- che da questo valore occorre poi detrarre i costi sostenuti per gli scavi da parte dell’Autorità pubblica; mentre sul residuo, spetterebbe il premio di un quarto previsto dall’art. 92 D. lgs. n. 42/2004;
- che quindi, indicativamente, per un sito quale l’antica Lavinium, la formula Degrassi porterebbe a definire un valore dei ritrovamenti pari a 8-10 volte il valore di costruzione attuale;
- che, sulla base di tali criteri, la Soprintendenza di Roma aveva avviato, nel corso del 2019, l’istruttoria per la stima dei ritrovamenti dell’antica Lavinium;
- che i funzionari del Ministero avevano svolto anzitutto le opportune indagini archeologiche e ricostruito la storia degli scavi, confluite nella Relazione scientifica-amministrativa e nella Relazione archeologica; avevano predisposto l’elenco dei siti oggetto di stima ed i relativi prezziari al valore attuale; avevano effettuato la descrizione analitica dell’area, suddivisa in dodici siti (foro, terme, porticato, area urbana, mura, Heroon, santuario, ecc.); avevano infine redatto un documento riepilogativo finale dei valori, applicando la formula Degrassi;
- che, applicando tale formula, la Soprintendenza giungeva ad una stima totale di € 10.467.854,83, da cui sarebbe derivato un premio per la società ricorrente (sempre pari ad un quarto del valore, al netto dei costi di scavo) di circa due milioni e mezzo di euro;
- che tali stime preliminari venivano formalmente comunicate dalla Soprintendenza, con nota del 20.01.2020, salve le determinazioni finali degli Uffici centrali del Ministero;
- che, in data 09.07.2021, la Direzione generale archeologia, belle arti e paesaggi