TAR Roma, sez. 3T, sentenza 2015-01-08, n. 201500154

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Sul provvedimento

Citazione :
TAR Roma, sez. 3T, sentenza 2015-01-08, n. 201500154
Giurisdizione : Tribunale amministrativo regionale - Roma
Numero : 201500154
Data del deposito : 8 gennaio 2015
Fonte ufficiale :

Testo completo

N. 03821/2001 REG.RIC.

N. 00154/2015 REG.PROV.COLL.

N. 03821/2001 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il IO

(Sezione Terza Ter)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 3821 del 2001, proposto da:
OL IO, rappresentato e difeso dagli avvocati Giuseppe Ruffini e Mauro Taglioni, con domicilio eletto presso l’avv. Mauro Taglioni in Roma, Via degli Scipioni, 181, come da procura a margine del ricorso;



contro

Ministero dell'Industria, Commercio e Artigianato in persona del Ministro pro tempore, rappresentato e difeso per legge dall'Avvocatura Generale Dello Stato, domiciliata in Roma, Via dei Portoghesi, 12;



per l'annullamento

del decreto del 2 ottobre 2000 del Direttore generale degli affari generali del Ministero dell’industria, del commercio e dell’artigianato, con il quale è stato determinato il trattamento economico annuo lordo allo stesso spettante, nonché di ogni atro atto presupposto, connesso o conseguenziale, nonché

per il riconoscimento del diritto,

per tutto il periodo compreso tra il 13 ottobre 1993 e il 30 giugno 1998,

a conservare il complessivo trattamento economico e di quiescenza in godimento all’atto del trasferimento al Ministero dell’industria, del commercio e dell’artigianato, nonché l’anzianità di servizio maturata e,

in via subordinata,

a percepire: a) l’assegno pensionabile, parti alla differenza tra la retribuzione annuale già percepita presso l’Agensud e quella attribuitagli in conseguenza dell’inquadramento provvisorio nei ruoli del Ministero dell’industria, del commercio e dell’artigianato, ed erogabile nella misura massima mensile di £ 1.500.000, per tutte e tredici le mensilità di retribuzione spettanti ai dipendenti statali, per un importo complessivo annuale pari a £ 19.5000.000 (£ 1.500.000 X 13); b) nella misura massima stabilita dalla legge (£. 19.500.000 annue o, in subordine, £ 18.000.000 annue) l’assegno personale pensionabile, pari alla differenza tra la retribuzione annua percepita presso l’Agensud e quella attribuitagli in conseguenza dell’inquadramento provvisorio nei ruoli del Ministero dell’industria, del commercio e dell’artigianato, fin quando l’importo di detta differenza, riassorbita da tutti i successivi miglioramenti economici, continui ad essere superiore alla suddetta misura massima; c) per il periodo successivo, a titolo di assegno ad personam, un importo pari alla differenza tra la retribuzione annua già percepita presso l’Agensud e la retribuzione annuale statale, aumentata di tutti i miglioramenti economici successivi al 13 ottobre 1993.

Visti il ricorso e i relativi allegati;

Visto l'atto di costituzione in giudizio di Ministero dell'Industria, Commercio e Artigianato;

Viste le memorie difensive;

Visti tutti gli atti della causa;

Relatore nell'udienza pubblica del giorno 11 novembre 2014 il consigliere Achille Sinatra e uditi per le parti i difensori come specificato nel verbale;

Ritenuto e considerato in fatto e diritto quanto segue.



FATTO

1. Con ricorso notificato in data 13 marzo 2001 e depositato il successivo giorno 29, parte ricorrente ha chiesto l’annullamento del decreto del 2 ottobre 2000 del Direttore generale degli affari generali del Ministero dell’industria, del commercio e dell’artigianato, con il quale è stato determinato il suo trattamento economico annuo lordo. Ha, nel contempo, chiesto il riconoscimento del proprio diritto, per tutto il periodo compreso tra il 13 ottobre 1993 e il 30 giugno 1998, a conservare il complessivo trattamento economico e di quiescenza in godimento all’atto del trasferimento al Ministero dell’industria, del commercio e dell’artigianato, e l’anzianità di servizio maturata. In via subordinata ha chiesto il riconoscimento del proprio diritto a percepire: a) l’assegno pensionabile, pari alla differenza tra la retribuzione annuale già percepita presso l’Agensud e quella attribuitagli in conseguenza dell’inquadramento provvisorio nei ruoli del Ministero dell’industria, del commercio e dell’artigianato, ed erogabile nella misura massima mensile di £ 1.500.000, per tutte e tredici le mensilità di retribuzione spettanti ai dipendenti statali, per un importo complessivo annuale pari a £ 19.5000.000 (£ 1.500.000 X 13); b) nella misura massima stabilita dalla legge (£. 19.500.000 annue o, in subordine, £ 18.000.000 annue) l’assegno personale pensionabile, pari alla differenza tra la retribuzione annua percepita presso l’Agensud e quella attribuitagli in conseguenza dell’inquadramento provvisorio nei ruoli del Ministero dell’industria, del commercio e dell’artigianato, fin quando l’importo di detta differenza, riassorbita da tutti i successivi miglioramenti economici, continui ad essere superiore alla suddetta misura massima; c) per il periodo successivo, a titolo di assegno ad personam, un importo pari alla differenza tra la retribuzione annua già percepita presso l’Agensud e la retribuzione annuale statale, aumentata di tutti i miglioramenti economici successivi al 13 ottobre 1993.

Espone, in fatto, di essere stato dipendente della Cassa per il Mezzogiorno e di essere stato collocato, a seguito della sua soppressione disposta con d.P.R. 6 agosto 1984, in apposito ruolo gestito dal Commissario governativo di cui all’art. 2, l. 17 novembre 1984, n. 775 e dallo stesso utilizzato per l’espletamento delle proprio attribuzioni “per essere trasferito negli organismi dell’intervento straordinario anche per l’utilizzazione presso gli uffici del ministero per gli interventi straordinario nel Mezzogiorno nonché delle Amministrazioni dello stato, degli enti autonomi territoriali e di altri enti pubblici, nel rispetto dello stato giuridico e del complessivo trattamento economico in godimento all’atto del trasferimento”. Con la l. 1 marzo 1986, n. 64 è stata istituita l’Agenzia per la promozione dello sviluppo del Mezzogiorno, nel cui organico non è stato mai inquadrato, in quanto soppressa dalla l. n. 488 del 19 dicembre 1992. In particolare al momento della definizione della pianta organica della citata Agenzia il personale, tra cui parte ricorrente, ai sensi dell’art. 2 bis, d.l. n. 581 del 18 settembre 1984, sarebbe stato “trasferito in apposito ruolo istituito presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri sempre ai fini

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