Pubblicato il 02/05/2024

N. 00966/2024 REG.PROV.COLL.

N. 00465/2024 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale della Campania

sezione staccata di Salerno (Sezione Seconda)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

ex art. 60 cod. proc. amm.;
sul ricorso numero di registro generale 465 del 2024, proposto da
Serre di Mare Sas di V P & C., in persona del legale rappresentante pro tempore , rappresentata e difesa dagli avvocati L V e T T, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia;

contro

Ente Parco Nazionale del Cilento Vallo di Diano e Alburni, in persona del legale rappresentante pro tempore , rappresentato e difeso dall’Avvocatura Distrettuale dello Stato di Salerno, domiciliataria ex lege in Salerno, C.so Vittorio Emanuele n. 58;

per l’annullamento

della nota dell’Ente Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni prot. 14987 del 17 ottobre 2023, recante diniego del nulla osta per lo spostamento nel terreno retrostante della struttura balneare attualmente insediata nell’area dunale antistante, nella frazione Acciaroli del Comune di Pollica;

di ogni altro atto, connesso, collegato e consequenziale.

Visti il ricorso e i relativi allegati;

Visto l’atto di costituzione in giudizio dell’Ente Parco Nazionale del Cilento Vallo di Diano e Alburni;

Visti tutti gli atti della causa;

Relatore nella camera di consiglio del giorno 30 aprile 2024 la dott.ssa L Z e uditi per le parti i difensori come specificato nel verbale;

Sentite le stesse parti ai sensi dell’art. 60 cod. proc. amm.;

Ritenuto e considerato in fatto e diritto quanto segue.

FATTO e DIRITTO

Con il presente ricorso, notificato in data 25 marzo 2024 e depositato in pari data, si impugna la nota prot. 14987 del 17 ottobre 2023 dell’Ente Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, recante diniego del nulla osta in deroga al Piano di Parco per lo spostamento nel terreno retrostante della struttura balneare attualmente insediata nell’area dunale antistante.

Si eccepisce l’incompetenza dell’organo che ha adottato l’atto in quanto, a mente