TAR Roma, sez. 1S, sentenza 2021-07-30, n. 202109075

Pubblicato il 30/07/2021

N. 09075/2021 REG.PROV.COLL.

N. 04483/2013 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio

(Sezione Prima Stralcio)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 4483 del 2013, proposto da -OMISSIS-, rappresentato e difeso dall’avv. Valentina Di Benedetto, con domicilio eletto presso il suo studio in Roma, via E. Faà di Bruno 4;

contro

Ministero della giustizia, Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, in persona del Ministro p.t. , rappresentato e difeso per legge dall’Avvocatura generale dello Stato, presso i cui uffici è domiciliato in Roma, via dei Portoghesi 12;

nei confronti

-OMISSIS-, rappresentata e difesa dall’avv. Emanuela Mazzola, con domicilio eletto presso il suo studio in Roma, via Tacito 50;

per l’annullamento

1) del decreto -OMISSIS-, con cui il Direttore generale per le risorse materiali, i beni e i servizi del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria ha conferito alla dott. -OMISSIS-, dirigente penitenziario, l’incarico di Direttore aggiunto dell’Ufficio armamento, casermaggio, vestiario, automobilistico, navale e delle telecomunicazioni;

2) dell’ordine di servizio -OMISSIS-, con cui il citato Direttore generale per le risorse materiali, i beni e i servizi ha attribuito alla dott. -OMISSIS- le funzioni vicarie nell’ambito dell’Ufficio armamento, casermaggio, vestiario, automobilistico, navale e delle telecomunicazioni;

3) di ogni altro atto antecedente o successivo, comunque connesso o consequenziale.

Visti il ricorso e i relativi allegati;

Visti gli atti di costituzione in giudizio del Ministero della giustizia, Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria e di -OMISSIS-;

Viste le memorie difensive;

Visti tutti gli atti della causa;

Relatore nell’udienza pubblica speciale di smaltimento del giorno 23 luglio 2021 il dott. Valerio Torano e uditi per le parti i difensori come specificato nel verbale;

Ritenuto in fatto e considerato in diritto quanto segue.

FATTO e DIRITTO

1. – -OMISSIS- è un generale di brigata del disciolto Corpo degli agenti di custodia che, ai sensi dell’art. 25, l. 15 dicembre 1990 n. 395, è iscritto nel ruolo ad esaurimento degli ufficiali del suddetto corpo e che, nel corso della sua carriera, ha ricoperto vari incarichi presso il Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria del Ministero della giustizia. Il gen. -OMISSIS-, inoltre, ha più volte chiesto (con note del 10 maggio 2010, 11 gennaio 2011, 28 febbraio 2011, 12 settembre 2011 e 16 gennaio 2012) di ottenere un incarico dirigenziale tra quelli previsti dal d.m. 27 settembre 2007 (con il quale sono stati individuati i posti di funzione da conferire ai dirigenti penitenziari e ai dirigenti con incarico superiore ai sensi dell’art. 9, d.lgs. 15 febbraio 2006 n. 63) e, in particolare, quello di Direttore aggiunto dell’Ufficio armamento, casermaggio, vestiario, automobilistico, navale e telecomunicazioni.

2. – Avendo appreso che con decreto direttoriale del -OMISSIS- il suddetto incarico era stato conferito alla dott. -OMISSIS-, dirigente penitenziario, con il ricorso all’esame, avviato per la notifica il 19 aprile 2013 e depositato il 17 maggio 2013, il gen. -OMISSIS- ha gravato i provvedimenti indicati in epigrafe, lamentando:

I) violazione degli artt. 3 e 97 Cost., 3 e 7, l. 7 agosto 1990 n. 241, 7 e 10, d.lgs. n. 63 del 2006, nonché dei principi generali di imparzialità, correttezza e trasparenza dell’agire amministrativo, adducendo che il conferimento del suddetto incarico dirigenziale sia avvenuto senza esperimento di una valutazione comparativa delle capacità e