TAR Lecce, sez. III, sentenza 2015-02-10, n. 201500511

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Sul provvedimento

Citazione :
TAR Lecce, sez. III, sentenza 2015-02-10, n. 201500511
Giurisdizione : Tribunale amministrativo regionale - Lecce
Numero : 201500511
Data del deposito : 10 febbraio 2015
Fonte ufficiale :

Testo completo

N. 02007/2014 REG.RIC.

N. 00511/2015 REG.PROV.COLL.

N. 02007/2014 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Puglia

Lecce - Sezione Terza

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 2007 del 2014, proposto da:
Società Anonima Bari Barletta s.r.l., rappresentata e difesa dall'avv. C V, con domicilio eletto presso Segreteria T.A.R. in Lecce, Via F. Rubichi, 23;

contro

Ministero della Giustizia, n.c.;

per l’esecuzione del giudicato formatosi sul decreto n. 553/2014 Cron. – n. 671/2014 Rep., depositato in data 13.3.2014, reso dalla Corte di Appello di Lecce nel ricorso n. 308/11 V.G..


Visti il ricorso di ottemperanza e i relativi allegati;

Visti tutti gli atti della causa;

Relatore nella camera di consiglio del giorno 17 dicembre 2014 la dott.ssa M L R e udito per la parte ricorrente l'avv. M. Spata, in sostituzione dell’avv. C. Ventura;

Ritenuto e considerato in fatto e diritto quanto segue.


FATTO e DIRITTO

La Corte di Appello di Lecce, in accoglimento della domanda di equa riparazione proposta dalla Società Anonima Bari Barletta s.r.l , ha condannato il Ministero della Giustizia al pagamento della somma di € 13.000,00 in favore della medesima, oltre interessi legali dalla domanda al soddisfo, nonché alla rifusione delle spese del procedimento, liquidate per il precedente grado dinanzi alla Corte di Appello in complessivi euro 1.000,00, di cui euro 400,00 per diritti ed euro 600,00 per onorario, per il giudizio innanzi alla Corte di Cassazione in complessivi euro 1.800,00, di cui euro 800,00 per diritti ed euro 1.000,00 per onorario, e per il giudizio di rinvio in complessivi euro 1.500,00, di cui euro 500,00 per diritti ed euro 1.000,00 per compensi, oltre, per tutti i gradi, accessori come per legge.

Con il ricorso introduttivo del presente giudizio di ottemperanza, pertanto, la predetta parte ha richiesto l’esecuzione del giudicato formatosi in relazione al decreto citato, con la condanna del Ministero della Giustizia al pagamento delle somme portate dal summenzionato decreto della Corte d’Appello di Lecce.

Tale decreto ha acquisito valore di cosa giudicata, giusta attestazione della Corte di Appello di Lecce del 10.6.2014, in atti.

Inoltre, tale decreto è stato notificato con formula esecutiva il 25.3.2014 al Ministero della Giustizia, ed è decorso infruttuosamente l’ulteriore termine, pari a centoventi giorni, previsto dall’art. 14 del D.L. n. 669/1996, convertito, con modifiche, nella L. n. 30/1997.

Nelle more del presente processo di ottemperanza, risulta documentato (e incontestato) che l’Amministrazione resistente ha provveduto al pagamento delle somme di cui al predetto decreto della Corte d’Appello di Lecce, per cui lo spiegato ricorso è divenuto improcedibile per cessazione della materia del contendere.

Non è, comunque, dovuto l’invocato danno da ritardo, ex art. 114, comma 4, lett. e) c.p.a., non ricorrendone i presupposti (manifesta iniquità).

Le spese del presente giudizio di ottemperanza, ex art. 91 c.p.c., seguono la soccombenza virtuale e sono liquidate, come da dispositivo.

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