TAR Ancona, sez. I, sentenza 2023-03-30, n. 202300205
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Testo completo
Pubblicato il 30/03/2023
N. 00205/2023 REG.PROV.COLL.
N. 00190/2014 REG.RIC.
REPUBBLICA ITALIANA
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
Il Tribunale Amministrativo Regionale per le Marche
(Sezione Prima)
ha pronunciato la presente
SENTENZA
sul ricorso numero di registro generale 190 del 2014, proposto da
Rete Ferroviaria Italiana Spa, rappresentata e difesa dall'avvocato A B, con domicilio eletto presso lo studio avv. Domenico D'Alessio in Ancona, via Giannelli, 36;
contro
Provincia di Fermo, rappresentata e difesa dall'avvocato M O, con domicilio eletto presso lo studio avv. M D in Ancona, via Matteotti, 99;
Ingegnere Capo del Servizio Genio Civile della Provincia di Fermo;
per l'annullamento
del provvedimento in data 24.12.2013 n. 1 adottato dal Servizio Genio Civile della Provincia di Fermo avente ad oggetto “Avversità atmosferiche dell'1 e 2 dicembre 2013 - Foce torrente Ete Vivo Comune di Porto San Giorgio - Ponte linea ferroviaria Bologna Lecce - Km. 264+287”;
nonché, per quanto occorrer possa,
- della lettera 27.1.2014 prot. 0002586 con la quale il predetto Servizio Genio Civile comunicava che si sarebbe fatto carico dei lavori indispensabili di messa in sicurezza del sito, addebitandone i costi ad R.F.I. s.p.a.;
- della lettera 29.01.2014 prot. 0002939 con la quale il Servizio Genio Civile trasmetteva la documentazione fotografica di un rilievo speditivo effettuato dai propri tecnici.
Visti il ricorso e i relativi allegati;
Visto l'atto di costituzione in giudizio della Provincia di Fermo;
Visti tutti gli atti della causa;
Relatore nell'udienza pubblica del giorno 22 marzo 2023 il dott. G M e uditi per le parti i difensori come specificato nel verbale;
Ritenuto e considerato in fatto e diritto quanto segue.
FATTO e DIRITTO
1. L’odierna controversia ha per oggetto atti e provvedimenti adottati dal Servizio Genio Civile della Provincia di Fermo per interventi sul torrente Ete Vivo a salvaguardia del ponte ferroviario della linea Bologna-Lecce che lo attraversa.
Con provvedimento 24/12/2013 n. 1, il Genio Civile, a seguito della piena del torrente per effetto delle avversità atmosferiche dei giorni 1 e 2 dicembre 2013 e richiamando l’art. 12 del R.d. n. 523/1904, ordinava alla ricorrente quanto segue:
a) di provvedere all'immediato ripristino dell'arginatura compromessa previa approvazione da parte del Genio Civile del relativo progetto di sistemazione, per scongiurare lo stato di pericolo, e di effettuare la manutenzione del tratto di alveo in corrispondenza del ponte ferroviario;
b) di trasmettere con urgenza al Genio Civile la documentazione che dimostra la concessione idraulica per l'attraversamento;
c) di prevedere nel programma dei LL.PP. di R.F.I. la sostituzione dell'attuale attraversamento ferroviario con analogo manufatto con al massimo due campate ed impalcato di minimo spessore per permettere il regolare deflusso delle piene.
Detto provvedimento si basava, in sintesi, sulle seguenti ragioni:
- la piena aveva pericolosamente eroso l’argine destro in prossimità della spalla sud del ponte;
- tale circostanza recava grave pregiudizio per la stabilità del manufatto;
- il danno alle arginature, oltre che all'eccezionalità dell'evento di piena ed alla conformazione planimetrica dell'alveo, era riconducibile alla deviazione della corrente verso la sponda destra, causata dai depositi sabbiosi che, dopo i lavori di messa in sicurezza dell'intera asta fluviale ultimati alla fine del 2011, avevano interessato le campate all'estremità sinistra del ponte;
- l'attuale ponte, che è del tipo in muratura ad archi, e presenta quattro campate con impalcato basso, alla luce dei fatti non si è dimostrato in grado di far transitare portate con tempo di ritorno duecentennale senza causare danni al tratto di monte dell'alveo, che potrebbero tra l'altro influire sulla sua stessa stabilità.
Stante l’inerzia nel dare attuazione al citato provvedimento e considerata l’urgenza di provvedere, con successiva nota del 27/1/2014 prot. 2586, il Genio Civile comunicava, alla ricorrente, che detto Ufficio si sarebbe fatto carico di eseguire i lavori indispensabili per mettere in sicurezza il sito almeno temporaneamente con addebito ad R.F.I.
Seguiva poi la missiva del 29/1/2014 prot. 2939 con cui il Genio Civile trasmetteva, alla ricorrente, il rilievo speditivo che i propri tecnici avevano effettuato in occasione dei lavori di messa in sicurezza del tratto di fiume in argomento e dal quale risultava l'occlusione della campata sinistra a causa di depositi prevalentemente sabbiosi dello spessore di circa 1,60 metri, che avrebbero dovuto essere rimossi da R.F.I. secondo le previsioni dell'art. 12 del R.d. n. 523/1904.
La Provincia di Fermo si è costituita per resistere al gravame.