TAR Palermo, sez. III, sentenza 2013-03-13, n. 201300593
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N. 00593/2013 REG.PROV.COLL.
N. 02188/2012 REG.RIC.
REPUBBLICA ITALIANA
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Sicilia
(Sezione Terza)
ha pronunciato la presente
SENTENZA
sul ricorso numero di registro generale 2188 del 2012, proposto da M R, rappresentata e difesa dagli avv.ti G L B e T T, ed elettivamente domiciliato presso lo studio degli stessi, sito in Palermo, Corso Tukory, n. 278;
contro
il Ministero dell’Economia e delle Finanze, in persona del Ministro
pro tempore
, rappresentato e difeso
ope legis
dall’Avvocatura Distrettuale dello Stato di Palermo, presso i cui Uffici, siti in Palermo, via A. De Gasperi, n. 81, è domiciliato
ex lege
;
per l'ottemperanza:
del decreto n. 828/2009 emesso dalla Corte d’Appello di Palermo in data 18/2/2010;
Visto il ricorso con i relativi allegati;
Visto l’atto di costituzione in giudizio dell’Amministrazione intimata;
Visti tutti gli atti della causa;
Designato relatore alla camera di consiglio del giorno 8 marzo 2013 il Consigliere dott.ssa F C;
Uditi i difensori delle parti, come da verbale;
Ritenuto in fatto e considerato in diritto quanto segue.
FATTO e DIRITTO
Con ricorso notificato in data 26/11/2012 e depositato in data 29/11/2012, il ricorrente ha agito per l’ottemperanza al decreto n. 861/2009 reso dalla Corte d’appello di Palermo, con il quale, ai sensi della l. 89/2001, il Ministero dell’Economia e delle Finanze è stato condannato al pagamento di € 7000,00, oltre interessi legali dall’1/7/2009 al saldo, con compensazione delle spese del giudizio.
Lamenta che l’Amministrazione non dato esecuzione al citato provvedimento notificato con formula esecutiva e passato in giudicato.
Risulta dalla documentazione di causa quanto segue: a) il decreto di cui trattasi, è stato munito di formula esecutiva in data 12/3/2010;b) in tale forma è stato notificato all’Amministrazione intimata, in data 17-22/3/2010, presso la sua sede;c) sullo stesso si è formato il giudicato, giusta attestazione rilasciata in data 17/11/2012 dalla Cancelleria della Corte d’appello di Palermo;d) è pertanto decorso il termine dilatorio di 120 giorni di cui all’art. 14 del d.l. n. 669/1996, conv. in l. 30/96 s.m.i., dalla data (22/3/2010) di perfezionamento della notificazione al Ministero, nella sua sede, del decreto di cui trattasi in forma esecutiva, a quella (26-29/11/2012) di instaurazione del presente giudizio con la notifica ed il deposito del ricorso in epigrafe;
Ritenuto pertanto che il ricorso, in quanto fondato, vada accolto;
Ritenuto, in conclusione che:
- va dichiarato l’obbligo del Ministero dell’Economia e delle Finanze, di conformarsi al giudicato di cui in epigrafe, provvedendo al pagamento delle somme in forza dello stesso risultanti dovute, nel termine di giorni sessanta (60) dalla comunicazione in via amministrativa – o dalla notificazione a cura di parte, se anteriore - della presente sentenza;
- per l’ipotesi di inutile decorso del termine di cui sopra, va nominato fin d’ora quale Commissario ad acta il Ragioniere Generale dello Stato, con facoltà di delega ad un Dirigente dello stesso ufficio di Ragioneria - affinché, su istanza dell’interessato, provveda in via sostitutiva a tutti gli adempimenti esecutivi nell’ulteriore termine di giorni sessanta (60);
- le spese del giudizio (da distrarsi in favore dei difensori) debbano seguire, come di regola, la soccombenza;esse sono liquidate in dispositivo tenendo conto della serialità della controversia e della mancata opposizione al ricorso dell’Amministrazione intimata.