TAR Latina, sez. II, sentenza 2024-07-22, n. 202400531
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Pubblicato il 22/07/2024
N. 00531/2024 REG.PROV.COLL.
N. 00436/2024 REG.RIC.
REPUBBLICA ITALIANA
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio
sezione staccata di Latina (Sezione Seconda)
ha pronunciato la presente
SENTENZA
sul ricorso numero di registro generale 436 del 2024, proposto da
-OMISSIS-, in persona del legale rappresentante
pro tempore
, elettivamente domiciliata presso il domicilio digitale corrispondente all’indirizzo telematico presente nel Registro di Giustizia nonché fisicamente domiciliata in Frosinone, via Marco Tullio Cicerone n. 85, presso lo studio dell’avv. R M, che la rappresenta e difende unitamente all’avv. N O, giusta procura in atti;
contro
Comune di San Giovanni Incarico, non costituito in giudizio;
per l'annullamento,
-dell’ordinanza del Sindaco -OMISSIS-, notificata in pari data, avente ad oggetto il dissequestro di prodotti alimentari e la contestuale distruzione degli stessi, oltre che di ogni altro atto presupposto, coordinato e conseguente a detto provvedimento;Segnatamente, il provvedimento di rigetto dell’istanza di riesame in autotutela volta al campionamento ed all’analisi dei prodotti, emesso in data -OMISSIS-.
Visti il ricorso e i relativi allegati;
visti tutti gli atti della causa;
relatore nella camera di consiglio del giorno 17 luglio 2024 la dott.ssa B B e uditi per le parti i difensori come specificato nel verbale;
ritenuto e considerato in fatto e diritto quanto segue.
FATTO e DIRITTO
1 - Con ricorso ritualmente notificato la ricorrente società ha impugnato, con contestuale domanda cautelare sospensiva, gli atti indicati in epigrafe, relativi al dissequestro con contestuale ordine di distruzione di alcuni beni alimentari della propria azienda (in particolare, -OMISSIS-). Tale ordinanza segue il precedente sequestro amministrativo operato da personale del N.A.S. di Latina in data -OMISSIS-, eseguito all’esito di un’ispezione igienico-sanitaria presso gli stabilimenti della società medesima, nell’ambito della quale era stata accertata la conservazione di detti beni in difformità da quanto prescritto dagli artt. 4 e 5 del reg.