TAR Roma, sez. I, sentenza 2024-12-04, n. 202421822
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Testo completo
Pubblicato il 04/12/2024
N. 21822/2024 REG.PROV.COLL.
N. 01586/2024 REG.RIC.
REPUBBLICA ITALIANA
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio
(Sezione Prima)
ha pronunciato la presente
SENTENZA
sul ricorso numero di registro generale 1586 del 2024, proposto da
-OMISSIS-, rappresentato e difeso dagli avvocati Marco Paone e Carlo Fiorio, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia;
contro
Ministero della Giustizia, in persona del Ministro pro tempore, rappresentato e difeso dall'Avvocatura Generale dello Stato, domiciliataria ex lege in Roma, via dei Portoghesi, 12;
nei confronti
Stati Uniti D'America, in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentati e difesi dagli avvocati Federico Banti, Maria Grazia Medici e Sabrina Maria Maiello, con domicilio eletto presso lo studio dell’avv. Maria Grazia Medici in Roma, piazza D'Ara Coeli, 1;
per l'accertamento
dell’illegittimità del silenzio serbato dall'Amministrazione in merito all’istanza presentata dal ricorrente in data 22 marzo 2023 volta ad ottenere il rilascio di una esplicita garanzia di non estradizione negli U.S.A. ai sensi degli artt. 697 e 698 c.p.p.;
per l'accertamento dell'obbligo e la conseguente condanna del Ministero della Giustizia, in persona del Ministro pro tempore in carica, a concludere il procedimento sulla predetta istanza con un provvedimento espresso e motivato nel termine di trenta giorni, con contestuale nomina di Commissario ad acta per l'ipotesi di persistente inottemperanza.
Visti il ricorso e i relativi allegati;
Visti gli atti di costituzione in giudizio del Ministero della Giustizia e degli Stati Uniti D'America;
Visti tutti gli atti della causa;
Relatore nella camera di consiglio del giorno 23 ottobre 2024 la dott.ssa Francesca Petrucciani e uditi per le parti i difensori come specificato nel verbale;
Ritenuto e considerato in fatto e diritto quanto segue.
FATTO
Con il ricorso in epigrafe è stato chiesto l'accertamento dell’illegittimità del silenzio serbato dall'Amministrazione in merito all’istanza presentata dal ricorrente in data 22 marzo 2023, volta ad ottenere il rilascio di una esplicita garanzia di non estradizione negli U.S.A. ai sensi degli artt. 697 e 698 c.p.p., e la conseguente condanna del Ministero della Giustizia a concludere il procedimento con un provvedimento espresso.
Il ricorrente ha esposto di avere presentato l’istanza suddetta in considerazione del fatto che egli, da oltre quarant’anni, risulta sottoposto ad un procedimento penale instaurato nel 1977 dallo Stato della California per il delitto di atti sessuali con una minorenne, nonostante la sussistenza di un accordo (plea bargain) in esecuzione del quale si era ritenuto che, al momento della sua scarcerazione, avesse già integralmente scontato la pena inflittagli presso l’istituto penitenziario californiano di Chino.
Nonostante l’integrale espiazione della pena, nel 2005 le autorità statunitensi avevano richiesto all'Interpol l'emissione di una Red Notice (c.d. avviso rosso) registrato con il n. -OMISSIS-, in ragione della quale l’arresto del ricorrente sarebbe stato giustificabile e legittimo anche in un Paese “terzo” rispetto al provvedimento di estradizione.
Tale avviso aveva fatto sì che, nel settembre 2009, le autorità elvetiche avevano arrestato il ricorrente; l'Ufficio Federale di Giustizia elvetico, tuttavia, non aveva accolto la richiesta di estradizione avanzata dalle autorità statunitensi, ravvisando l'esistenza di un grave vizio della procedura estradizionale, dal momento che il ricorrente aveva già scontato negli Stati Uniti l'intera pena inflitta per i reati contestatigli.
Nel mese di ottobre 2014 un ulteriore tentativo di arrestare il Sig. -OMISSIS-in vista della sua estradizione negli