TAR Bologna, sez. I, sentenza 2024-06-17, n. 202400430

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Sul provvedimento

Citazione :
TAR Bologna, sez. I, sentenza 2024-06-17, n. 202400430
Giurisdizione : Tribunale amministrativo regionale - Bologna
Numero : 202400430
Data del deposito : 17 giugno 2024
Fonte ufficiale :

Testo completo

Pubblicato il 17/06/2024

N. 00430/2024 REG.PROV.COLL.

N. 00019/2024 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Emilia Romagna

(Sezione Prima)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 19 del 2024, integrato da motivi aggiunti, proposto da
Fs Sistemi Urbani S.p.a, in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentata e difesa dall'avvocato F G P M, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia;



nei confronti

Comune di Bologna, in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentato e difeso dagli avvocati A T, A C, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia e domicilio eletto presso lo studio A T in Bologna, piazza Maggiore 6;
Presidenza del Consiglio dei Ministri, Ministero dell'Interno, Ministero dell'Economia e delle Finanze, Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentati e difesi dall'Avvocatura Distrettuale dello Stato di Bologna, ivi domiciliataria ex lege, via A. Testoni, 6;
Città Metropolitana di Bologna, Rete Ferroviaria Italiana Spa, non costituiti in giudizio;



e con l'intervento di

ad adiuvandum:
Rete Ferroviaria Italiana - RFI S.p.a, in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentata e difesa dall'avvocato F G P M, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia;



per l'annullamento

previa sospensiva

- della «delibera di giunta del Comune di Bologna PG n. 685016/23 del 17.10.2023, esecutiva dal 18.10.2023 e comunicata alla ricorrente in data 16.11.2023, avente ad oggetto “Piano nazionale di ripresa e resilienza – Missione 5 – Componente 2 – Investimento 2.2. Piani Urbani Integrati – “Piani integrati rete metropolitana per la conoscenza: la grande Bologna” – Distretto ex scalo Ravone - CUP: f31i22000010006 - cod. int.: 6698- CUI: l01232710374202200080 - Approvazione progetto di fattibilità tecnica ed economica, apposizione del vincolo preordinato all’esproprio e dichiarazione di pubblica utilità dell’opera e indirizzi”;

- la nota del Comune di Bologna PG 766236/2023 del 16/11/2023, con cui è stata comunicata alla ricorrente l’adozione della delibera di cui sopra ed invitata la ricorrente a presentare eventuali osservazioni;

-la nota del Comune di Bologna PG 389713/2023 del 01/06/2023, di indizione della “Conferenza di servizi decisoria ex art. 14 bis e seguenti, legge n. 241/1990 – Forma semplificata in modalità asincrona”, per l’approvazione del progetto di fattibilità tecnica ed economica, l’apposizione del vincolo preordinato all’esproprio, la dichiarazione di pubblica utilità dell’opera e la conseguente realizzazione dell’opera denominata “Distretto Ex Scalo Ravone”;

- i verbali della suddetta conferenza di servizi e in particolare di: i) verbale della prima seduta del 3 luglio 2023; ii) verbale della seconda seduta del 21 luglio 2023; iii) “verbale conclusivo” e di tutti gli allegati ivi citati», nonché «di tutti gli atti comunque presupposti, connessi e/o conseguenti, anche se allo stato non conosciuti dalla ricorrente»;

per quanto riguarda il ricorso per motivi aggiunti:

- della «nota del Comune di Bologna PG 91925/2024 del 15/02/2024, comunicata alla ricorrente il successivo 20 febbraio 2024, recante “Decreto di occupazione anticipata d’urgenza (D.P.R. 327/2001 e s.m.i., art. 22 bis commi 1 e 2)”, del Distretto Ex Scalo Ravone;

- la nota del Comune di Bologna PG 92118/2024, comunicata alla ricorrente il successivo 20 febbraio 2023, recante “Avviso di immissione in possesso e/o stato di consistenza per occupazione d’urgenza (art. 22 bis, commi 1 e 4 D.P.R. 327/2001 e s.m.i.), nonché di tutti gli atti comunque presupposti, connessi e/o conseguenti, anche se allo stato non conosciuti dalla ricorrente.

Visti il ricorso, i motivi aggiunti e i relativi allegati;

Visti gli atti di costituzione in giudizio del Comune di Bologna, della Presidenza del Consiglio dei Ministri, del Ministero dell'Interno, del Ministero dell'Economia e delle Finanze e del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti;

Visti tutti gli atti della causa;

Relatore nell'udienza pubblica del giorno 5 giugno 2024 il dott. P A e uditi per le parti i difensori come specificato nel verbale;

Ritenuto e considerato in fatto e diritto quanto segue.



FATTO

1.-Espone l’odierna ricorrente che il 25 marzo 2022 veniva perfezionato “Protocollo d’Intesa” tra le Società del Gruppo FS, il Comune di Bologna e la Città Metropolitana, finalizzato alla riqualificazione delle aree ferroviarie non più strumentali all’esercizio ferroviario site nel Comune ed a regolamentare, per quanto qui interessa, l’acquisizione da parte del Comune di Bologna di una porzione degli immobili dello “Scalo Ravone”, di proprietà della ricorrente.

Secondo quanto previsto dall’art. 3 del citato Protocollo d’Intesa, “Ai fini dell’acquisizione di una porzione degli immobili dello Scalo Ravone di cui all’Allegato F con la sottoscrizione del presente Protocollo, il Comune si impegna ad avviare l’iter - da perfezionarsi entro il 30 luglio 2022 - di verifica ed approvazione del reperimento delle risorse necessarie all’acquisto delle aree. L’acquisizione dei suddetti immobili avverrà, nello stato di fatto e di diritto in cui si trovano, entro 180 (centoottanta) giorni dal reperimento delle risorse necessarie per l’acquisto, al valore di mercato che verrà definito con apposita stima predisposta a cura di FSSU e verificata dal Comune. Tale valore di mercato non terrà conto del valore delle aree che, a seguito di condivisione delle parti, risultassero necessarie per la realizzazione di opere di urbanizzazione connesse all’attuazione della trasformazione urbanistica delle complessive aree dello Scalo Ravone”.

Nelle more il Comune di Bologna otteneva il finanziamento con fondi del PNRR per il progetto “Distretto ex Scalo Ravone” consistente in necessaria sintesi nella rifunzionalizzazione ecosostenibile dell’area ferroviaria dismessa.

Stante il mancato raggiungimento dell’accordo per la cessione delle aree di proprietà di FS Sistemi Urbani entro la prevista data del 30 luglio 2022 il Comune indiceva Conferenza di servizi decisoria ex art. 14 bis e s., legge n. 241/1990 in forma semplificata e modalità asincrona finalizzata all’approvazione del progetto di fattibilità tecnica ed economica, all’apposizione del vincolo preordinato all’esproprio, alla dichiarazione di pubblica utilità dell’opera denominata “Distretto Ex Scalo Ravone”, venendo invitata, la predetta società FS Sistemi Urbani, a formulare le osservazioni di rito al Progetto riguardanti gli immobili di sua proprietà, così individuati dal Catasto fabbricati del Comune di Bologna:

- Foglio 155, Particella 9, Subalterni 1 e 2 e Particella 295;

- Foglio 108, Particella 392.

Nell’ambito della conferenza di servizi la ricorrente rappresentava diverse criticità tra cui la lesione del proprio affidamento alla cessione dell’area “iure privatorum” e la mancata convocazione alla conferenza di RFI s.p.a. quale soggetto gestore dell’infrastruttura ferroviaria, di fatti anticipando le ragioni a fondamento dell’impugnativa per cui è causa.

Nel verbale del 21 luglio 2023 il RUP evidenziava tra l’altro le esigenze dell’Amministrazione comunale di rispettare la tempistica imposta per l’ottenimento del finanziamento con i fondi del PNRR unitamente alla non necessità di estendere l’invito a partecipare alla conferenza di servizi anche ai conduttori utilizzatori delle aree.

In data 16 novembre 2023, a mezzo della nota del Comune di Bologna PG 766236/ 2023 del 16 novembre 2023, la ricorrente apprendeva dell’avvenuta adozione, da parte dello stesso Comune, della delibera di Giunta di P.G. n. 685016/2023 del 17 ottobre 2023, con cui è stata approvata l’opera denominata “Rifunzionalizzazione ecosostenibile di più di 10 ettari di un area ferroviaria dismessa per realizzare un distretto del mutualismo dell’innovazione sociale e dell’economia collaborativa – Distretto Ex Scalo Ravone”, per un importo di 57.889.346,79 euro, apposto il vincolo preordinato all’esproprio e contestualmente dichiarata la pubblica utilità dell’opera, oltre che approvati gli atti della conferenza di servizi ed il PFTE (Piano di fattibilità tecnica ed economica).

Con il ricorso introduttivo, notificato il 21 gennaio 2024, la ricorrente ha impugnato la suindicata deliberazione comunale unitamente ai verbali della

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