TAR Cagliari, sez. I, sentenza 2023-02-21, n. 202300110
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Testo completo
Pubblicato il 21/02/2023
N. 00110/2023 REG.PROV.COLL.
N. 00537/2018 REG.RIC.
REPUBBLICA ITALIANA
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Sardegna
(Sezione Prima)
ha pronunciato la presente
SENTENZA
sul ricorso numero di registro generale 537 del 2018, proposto da
Comune di Sant'Antioco, in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentato e difeso dall'avvocato G L M, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia e domicilio eletto presso il suo studio in Cagliari, via Ancona N°3;
contro
Ministero per i Beni e le Attivitá Culturali ed il Turismo, Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio Città Metropolitana di Cagliari e Province di Or, rappresentati e difesi dall'Avvocatura Distrettuale, domiciliataria ex lege in Cagliari, via Dante 23/25;
nei confronti
Eberhard Karls Universität Tübingen, non costituito in giudizio;
per l'annullamento
1) del provvedimento del Ministero per i Beni e le Attività Culturali ed il Turismo (MIBACT) – Direzione Generale dell'Archeologia prot. 11011 del 19.04.2018 con cui è stata data all'Istituto di Archeologia Classica dell'Università Eberhard Karls di Tubinga la concessione di ricerca e scavo archeologico presso il Santuario punico Tofet dell'antica Sulci, in Località “Sa Guardia de Is Pingiadas” in Comune di Sant'Antioco, ai sensi degli artt. 88-89 del D.L. 22.1.2004 n. 42 s.m.i. (provvedimento non comunicato al ricorrente, di cui si è avuta dapprima notizia aliunde, e che soltanto di recente è stato ricevuto in copia dal Comune di Sant'Antioco il 15.6.2018 al n. Prot. 13932, a seguito di istanza di accesso ai documenti amministrativi);
2) per quanto occorra, del provvedimento del Ministero per i Beni e le Attività Culturali ed il Turismo (MIBACT) – Direzione Generale dell'Archeologia Prot. 11114 del 25.05.2018, pervenuto il 29.5.2018, relativo all'istanza di concessione di ricerca e scavo archeologico presentata dal Comune di Sant'Antioco,
e di ogni altro atto presupposto, conseguente o comunque connesso;
Visti il ricorso e i relativi allegati;
Visto l'atto di costituzione in giudizio di Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio Citta' Metropolitana di Cagliari e Province di Or;
Visti tutti gli atti della causa;
Relatore nell'udienza smaltimento del giorno 16 febbraio 2023, tenutasi da remoto ai sensi degli artt. 87, comma 4-bis c.p.a. e 13-quater, allegato 2 al c.p.a., il dott. Gabriele Serra e uditi per le parti i difensori come specificato nel verbale;
Ritenuto e considerato in fatto e diritto quanto segue.
FATTO e DIRITTO
1. Il Comune di Sant'Antioco ha impugnato il provvedimento con cui il Ministero per i Beni e le Attività Culturali ed il Turismo (MIBACT) ha concesso all’Università straniera di Tubinga di eseguire scavi archeologici sulla stessa area oggetto di apposita e concorrente richiesta del medesimo Comune.
A tal fine ha esposto che, nei mesi di ottobre e novembre 2017, con due successive note protocollo nn. 20858 e 21271, la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Cagliari e per le Province di Oristano, Medio Campidano, Carbonia- Iglesias, Ogliastra, ha comunicato al Comune di Sant’Antioco l’avvio di uno scavo d’emergenza presso l’area sacra del Tofet, essendo stata rilevata nel corso di sopralluoghi la presenza in superficie di antiche stratigrafie intatte e al momento prive di contaminazioni con l’affioramento di numerosi reperti archeologici (urne e resti ceramici di età fenicio-punica), messe in luce verosimilmente dal dilavamento degli strati superficiali causato dalle abbondanti piogge dei mesi precedenti.
In considerazione dei risultati di grande interesse che erano emersi dallo scavo di emergenza, il Comune di Sant’Antioco, con deliberazione della Giunta Comunale n. 157 del 29.11.2017, ha deciso di avviare un proprio progetto di ricerca sull’area Tofet, per approfondire le conoscenze relative al santuario fenicio, nonché migliorare ed ampliare l’offerta culturale del territorio, sfruttando lo strumento della c.d. concessione di ricerca e di scavo da rilasciarsi da parte del MIBACT, per la quale ha, con nota Prot. 24718 del 30.11.2017, inoltrato domanda di concessione di ricerca e scavo archeologico presso il santuario Tofet, ai sensi degli artt. 88 e 89 del D.Lgs. 42/2004.
Tuttavia, senza ricevere risposta, il Comune ha appreso che il MIBACT ha accolto, col provvedimento n. Prot. 11011 del 19.04.2018, la successiva richiesta di concessione di ricerca archeologica e scavo presso il medesimo santuario fenicio punico Tofet in località Sa Guardia de Is Pingiadas, fatta dall’Università Eberhard Karls di Tubinga, in persona del Prof. T. Schaefer.
Solo con la successiva nota Prot. 11251 del 28.5.2018, lo stesso MIBACT, attraverso la Soprintendenza competente, in relazione all'istanza del Comune, ha trasmesso un’articolata richiesta di rimodulazione dell’istanza e di integrazione della documentazione presentata per il rilascio della concessione stessa, rappresentando che: " (a) le aree interessate dallo scavo di emergenza condotto nel novembre 2017 sono escluse dall’affidamento in regime di concessione, in quanto la Soprintendenza intende proseguire direttamente le ricerche ivi già intraprese;
(b) nel settore ovest del Tofet i quadrati F7-F13; G7-G15; H7-H15; I 8-I 15; L 10-L15 sono stati già richiesti da altro concessionario;
(c) si ritiene opportuno mantenere una zona risparmiata nel sito per ulteriori indagini da portare avanti in futuro da parte della Soprintendenza o di altri enti di ricerca scientificamente accreditati, sulla base dei risultati già acquisiti e in una prospettiva di nuovi e diversi approcci e metodologie ".
A seguito poi di numerose interlocuzioni tra le parti, la Direzione Generale per l’Archeologia del MIBACT, con nota pervenuta al Comune di Sant’Antioco il 15.6.2018 al n. Prot. 13932, ha trasmesso il provvedimento del Ministero – Direzione Generale