TAR Catania, sez. II, sentenza 2023-06-15, n. 202301889

Pubblicato il 15/06/2023

N. 01889/2023 REG.PROV.COLL.

N. 00479/2023 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Sicilia

sezione staccata di Catania (Sezione Seconda)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 479 del 2023, proposto da
T M G, rappresentato e difeso dall'avvocato C V G, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia;

contro

Ministero della Giustizia - Amministrazione degli Archivi Notarili -
Archivio Distrettuale Notarile di Siracusa, rappresentato e difeso dall'Avvocatura Distrettuale dello Stato di Catania, domiciliataria in Catania, Via Ognina 149;

per l’esecuzione

della sentenza n. 1655 in data 8 aprile 2022 del Tribunale di Catania, V Sezione Civile.

Visti tutti gli atti della causa e le difese delle parti, come in atti o da verbale;

Relatore nella camera di consiglio del giorno 8 giugno 2023 il dott. Daniele Burzichelli;

Ritenuto e considerato in fatto e diritto quanto segue:

FATTO e DIRITTO

Con il presente gravame, notificato in data 16 marzo 2023, il ricorrente ha chiesto l’esecuzione della sentenza n. 1655 in data 8 aprile 2022 del Tribunale di Catania, V Sezione Civile.

Deve precisarsi che la sentenza appena indicata è stata notificata in forma esecutiva all’Amministrazione nella propria sede legale in data 6 febbraio 2023 e che parte ricorrente ha promosso il presente ricorso al solo fine di ottenere il rilascio dell’immobile oggetto di locazione, sicché, non venendo in rilievo un’esecuzione relativa a somme di denaro, risulta ininfluente il mancato decorso del termine di centoventi giorni dalla notifica del titolo di cui all’art. 14 del decreto legge n. 669/1996, modificato dall’art. 147, primo comma, lettera a), della legge n. 388/2000 e dall’art. 44, terzo comma, lettera a), del decreto legge n. 269/2003, come modificato, in sede di conversione, dalla legge n. 326/2003.

Il ricorrente ha anche chiesto: a) la fissazione di una somma di denaro ai sensi dell’art. 114, secondo comma, lettera e, c.p.a. (in misura non inferiore ad € 300,00 pro die); b) la condanna dell’Amministrazione al risarcimento del danno a far data dalla risoluzione del contratto di locazione; c) accertarsi, tramite verificazione o consulenza tecnica d’ufficio, il valore locativo del bene (al fine di quantificare il danno rispetto al canone corrisposto dall’Amministrazione).

L’Amministrazione intimata, costituitasi in giudizio, ha chiesto il rigetto del ricorso, svolgendo, in sintesi, le seguenti difese in rito e nel merito: a) quanto alla domanda risarcitoria, è intervenuta la violazione del principio del ne bis in idem , in quanto tale richiesta è già stata formulata innanzi al Tribunale Civile, il quale ha condannato l’Amministrazione alla corresponsione dell’indennità di occupazione senza titolo per le mensilità non ancora corrisposte (dal mese di dicembre 2021) sino all’effettivo rilascio dell’immobile da parte dell’Archivio Notarile, oltre interessi e rivalutazione come da domanda, escludendo ogni danno ulteriore (con specifico riferimento a quello derivante dalla possibilità di locare il bene); b) in ogni caso, la domanda va rigettata nel merito, in quanto fondata sulla presunta possibilità di locazione turistica del bene, il quale, però, risulta accatastato nella categoria B4 (“uffici”); c) la richiesta di astreinte (nella misura di € 300,00 al giorno) appare esorbitante e costituisce una surrettizia riproposizione della domanda risarcitoria, a prescindere dalla circostanza che le penalità appaiono applicabili sono nel caso di obblighi di corrispondere somme di denaro; d) quanto all’esecuzione dell’obbligo di rilascio, occorre tener conto che l’Amministrazione ha incontrato difficoltà nel reperire un idoneo immobile alternativi, avuto riguardo, in