TAR Catania, sez. II, sentenza 2022-11-25, n. 202203064
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Testo completo
Pubblicato il 25/11/2022
N. 03064/2022 REG.PROV.COLL.
N. 01096/2022 REG.RIC.
REPUBBLICA ITALIANA
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Sicilia
sezione staccata di Catania (Sezione Seconda)
ha pronunciato la presente
SENTENZA
sul ricorso numero di registro generale 1096 del 2022, proposto da
C B, rappresentata e difesa dagli avvocati A C e S C, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia;
contro
Comune di Catania, rappresentato e difeso dall'avvocato L A, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia;
nei confronti
Santo Musarra, non costituita in giudizio;
avverso
il tacito rigetto del Comune di Catania sull’istanza di accesso formulata in data 5 maggio 2022.
Visti tutti gli atti della causa;
Relatore nella camera di consiglio del giorno 24 novembre 2022 il dott. D B;
Visti tutti gli atti della causa;
Ritenuto e considerato in fatto e diritto quanto segue:
FATTO e DIRITTO
Con ricorso notificato in data 30 giugno 2022 all’Amministrazione intimata e in data 22 luglio 2022 al soggetto controinteressato, la ricorrente ha impugnato il tacito rigetto del Comune di Catania relativa all’istanza di accesso formulata in data 5 maggio 2022.
L’istanza riguarda atti relativi ad un intervento posto in essere da un vicino della ricorrente, che procurerebbe pregiudizio all’interessata, e si riferisce, segnatamente, ai seguenti documenti: a) verbale della Polizia Municipale in data 29 giugno 2019; b) notizie circa l’eventuale esistenza di un giudizio pendente avverso l’ordine di demolizione; c) copia di atti e provvedimenti assunti dall’Amministrazione per eseguire l’ordine di decreto demolizione; d) provvedimenti repressivi scaturenti dall’esito delle richieste di condono edilizio; e) qualsiasi altro atto o documento relativo alla vicenda in oggetto.
Il Comune di Catania si è costituito in giudizio e con memoria in data 7 novembre 2022 ha rappresentato che: a) il verbale n. 236582-272/19 in data 29 giugno 2019 era stato versato in atti in pari data, sicché risultava cessata la