TAR Bologna, sez. II, sentenza 2024-02-27, n. 202400151
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Testo completo
Pubblicato il 27/02/2024
N. 00151/2024 REG.PROV.COLL.
N. 00896/2017 REG.RIC.
REPUBBLICA ITALIANA
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Emilia Romagna
(Sezione Seconda)
ha pronunciato la presente
SENTENZA
sul ricorso numero di registro generale 896 del 2017, proposto da
Mediocredito Italiano S.p.A., in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentata e difesa dall’avv. M R, con domicilio digitale come da PEC indicata nei Registri di Giustizia;
contro
Agenzia del Demanio Emilia Romagna - Bologna, in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentata e difesa dall’Avvocatura Distrettuale dello Stato, domiciliata presso gli uffici della medesima, in Bologna, via A. Testoni n. 6;
nei confronti
Nuova Co.Ro.Fer. S.r.l., non costituita in giudizio;
per l’annullamento
delle note dell’Agenzia del demanio – Direzione Regionale Emilia Romagna con le quali è stato intimato alla ricorrente il pagamento della somma complessiva di €uro 74.540,08 per pretesa indennità di cui:
a) €uro 35.321,73 per il periodo 1°.01.2005-31.12.2009;
b) €uro 39.218,35 per il periodo 1°.01.2010-17.11.2014;
nonché per l’accertamento
che nulla è dovuto per tali titoli dalla ricorrente e, in ogni caso, in via subordinata, salvo gravame, per la determinazione delle somme in ipotesi dovute, con correlativa condanna dell’Agenzia resistente a restituire alla ricorrente le somme corrisposte a seguito dell’intimazione di pagamento comunicata il 12.09.2017 (somme che sono state corrisposte con riserva di ripetizione, al solo fine di evitare la riscossione coattiva a mezzo ruolo del credito).
Visti il ricorso e i relativi allegati;
Visto l’atto di costituzione in giudizio di Agenzia del Demanio Emilia Romagna - Bologna;
Visti tutti gli atti della causa;
Relatore nell’udienza pubblica del giorno 25 gennaio 2024 la dott.ssa Alessandra Tagliasacchi e uditi per le parti i difensori come specificato nel verbale;
Considerato in fatto e ritenuto in diritto quanto segue.
FATTO
1.1. In data 25.06.2007 la allora società Intesa Leasing S.p.A. e la società Nuova Co.Ro.Fer. S.r.l. stipulavano un contratto di leasing finanziario, in forza del quale la prima si impegnava ad acquistare il terreno edificabile sito in Piacenza, località Le Mose, Via Belizzi, censito al NCT di detto Comune al Foglio 24, Mappali nn. 875, 907, 910, 918, 931, sulla quale la seconda avrebbe realizzato un capannone industriale da utilizzare nello svolgimento della propria attività, con facoltà di riscattarlo al termine del contratto medesimo.
Nel realizzare il capannone tuttavia la società Nuova Co.Ro.Fer. S.r.l. finiva per occupare parte dell’ex alveo del colatore Riello, già bene demaniale poi passato al patrimonio dello Stato e, infine, senza peraltro che qui rilevi, al patrimonio del Comune di Piacenza.
Medio tempore la società Intesa Leasing S.p.A. mutava la propria ragione sociale in Leasint S.p.A. e poi veniva fusa per incorporazione nella società Mediocredito Italiano S.p.A..
1.2. Con note di data 30.04.2015 l’Agenzia del Demanio chiedeva alla società Mediocredito Italiano S.p.A. il pagamento dell’indennità di occupazione sine titulo, quantificata in €uro 35.321,73 per il periodo 1.01.2005 – 31.12.2009 ed €uro 39.218,35 per il periodo 1.01.2010 – 17.11.2014, per complessivi €uro 74.540,08: la domanda veniva reiterata con nota del 5.09.2017.
La società Mediocredito Italiano S.p.A. pagava la somma