studio Claudia Brocca in Mestre-Venezia, corso del Popolo, 70; contro INAIL, in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentato e difeso dagli avvocati F C, D C, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia; per l'annullamento dell'atto di diniego all’ammissione a finanziamento della domanda di contributo Bando ISI 2017 n. I 1517-000070 della Direzione INAIL di Verona, datato e notificato il 12.04.2019, per mancato superamento della fase di verifica amministrativa prevista dall'art. 19 dell'Avviso Pubblico. Visti il ricorso e i relativi allegati; Visto l'atto di costituzione in giudizio dell’INAIL; Visti tutti gli atti della causa; Relatore nell'udienza pubblica del giorno 18 dicembre 2019 la dott.ssa M S e uditi per le parti i difensori come specificato nel verbale; Ritenuto e considerato in fatto e diritto quanto segue. FATTO e DIRITTO La società ricorrente, Fast Woods s.r.l., ha presentato all’INAIL, Direzione di Verona, domanda per ottenere il finanziamento di cui all’Avviso pubblico ISI 2017, destinato ad opere per il miglioramento delle condizioni di salute e sicurezza sul lavoro, per un importo di € 50.000,00, ma L’INAIL, previo preavviso, ha negato il finanziamento, rilevando che la Fast Woods s.r.l. e la Serugeri Comm. Carmine & C. s.r.l dovevano considerarsi “impresa unica” ai fini dell’applicazione del regolamento UE n. 1407 del 2013, relativo agli aiuti c.d.“de minimis”, e che la concessione del contributo richiesto avrebbe comportato il superamento del massimale di € 200.000,00 previsto per gli aiuti di Stato “de minimis”, considerato che nell'arco dei tre esercizi finanziari di riferimento le due società avevano già beneficiato di finanziamenti pubblici per un importo complessivo di € 213.881,89, che già superava il massimale stabilito dal predetto regolamento. La ricorrente lamenta l’illegittimità del diniego per il seguente motivo di ricorso: 1) violazione di legge in riferimento agli art. 2, comma 2, lett. a) del reg. ue n. 1407/2013, nonchè degli <a data-article-id="LR52F9659AAAE07F89910D" data-article-version-id="303cb8f5-7409-5ae9-92ef-57c7a47561e9::LR52F9659AAAE07F89910D::2010-03-23" href="/norms/codes/itatextxiy5esgw507cfi/articles/itaartly2ohx2icb0kw?version=303cb8f5-7409-5ae9-92ef-57c7a47561e9::LR52F9659AAAE07F89910D::2010-03-23">artt. 2479</a> e <a data-article-id="LR7B9C4B9345E9026B7025" data-article-version-id="303cb8f5-7409-5ae9-92ef-57c7a47561e9::LR7B9C4B9345E9026B7025::2009-02-24" href="/norms/codes/itatextxiy5esgw507cfi/articles/itaart2y9ye50blxjv5?version=303cb8f5-7409-5ae9-92ef-57c7a47561e9::LR7B9C4B9345E9026B7025::2009-02-24">2479 bis c.c.</a> nella parte in cui la nozione di “impresa unica” viene ricavata dalla circostanza che una delle due imprese detenga una quota di maggioranza, anche semplice o relativa, dei diritti di voto dell’altra impresa . Ad avviso della ricorrente, l’INAIL avrebbe lasciato cadere le argomentazioni evidenziate nel preavviso di diniego, incentrate sul “controllo di fatto” della società partecipata da parte della Serugeri Comm. Carmine & C s.r.l., che sarebbe stato esercitabile tramite il possesso del 50% delle quote della Fast Woods s.r.l., per concentrarsi invece sulla motivazione secondo cui “L’impresa Serugeri Comm. Carmine e C. Srl detiene il 50% delle quote societarie della Società Fast Woods Srl ovvero “almeno la metà del capitale sociale” (e conformemente a quanto previso al <a data-article-id="LR52F9659AAAE07F89910D" data-article-version-id="303cb8f5-7409-5ae9-92ef-57c7a47561e9::LR52F9659AAAE07F89910D::2010-03-23" href="/norms/codes/itatextxiy5esgw507cfi/articles/itaartly2ohx2icb0kw?version=303cb8f5-7409-5ae9-92ef-57c7a47561e9::LR52F9659AAAE07F89910D::2010-03-23">terzo comma dell’art. 2479 cod. civ.</a> trattasi di una quota societaria sufficiente ad assumere le decisioni riservate ai soci)” e avrebbe errato nell’interpretazione delle norme, sia comunitarie che nazionali, che stabiliscono i criteri per la definizione della maggioranza richiesta affinché una società partecipata da un’altra impresa possa ritenersi “impresa unica” con l’impresa partecipante, ai fini della tutela della concorrenza. Secondo la ricorrente, in particolare, per aversi “impresa unica” ai sensi dell’art. 2, comma 2, lett. a) del regolamento UE n. 1407/2013 del 18 dicembre 2013, la società partecipante deve detenere la maggioranza “assoluta” dei diritti di voto degli azionisti o soci di un’altra impresa e non basterebbe, invece, una maggioranza relativa, come a suo avviso riterrebbe l’INAIL, considerato anche che il regolamento doveva prevedere un elenco esauriente di criteri chiave per stabilire quando due o più imprese all’interno dello stesso Stato membro vanno considerate un’impresa unica. Pertanto, ad avviso della ricorrente, non sarebbe sufficiente il possesso del 50% delle quote della Fast Wood s.r.l. da parte della Serugeri Comm. Carmine e C. s.r.l. perché le due imprese vengano considerate “impresa unica”, tenuto conto anche che “almeno la metà del capitale sociale” costituisce <a data-article-id="LR7B9C4B9345E9026B7025" data-article-version-id="303cb8f5-7409-5ae9-92ef-57c7a47561e9::LR7B9C4B9345E9026B7025::2009-02-24" href="/norms/codes/itatextxiy5esgw507cfi/articles/itaart2y9ye50blxjv5?version=303cb8f5-7409-5ae9-92ef-57c7a47561e9::LR7B9C4B9345E9026B7025::2009-02-24">ex art. 2479 bis del c.c.</a> il quorum costitutivo previsto per le delibere assembleari delle società a responsabilità limitata ma le delibere sono assunte comunque a maggioranza assoluta e la quota deliberativa potrebbe essere raggiunta “solamente con più di un mezzo degli aventi diritto”, e, inoltre, per le decisioni in forma non assembleare, l’art. 13.5 dello Statuto della Fast Woods s.r.l. stabilisce che “Le decisioni non assembleari sono prese con il voto favorevole dei soci che rappresentano più della metà del capitale sociale”. Si è costituito in giudizio l’INAIL, contrastando le avverse pretese e chiedendo la reiezione del ricorso. Alla camera di consiglio dell’11 settembre 2019, la ricorrente ha rinunciato all’istanza cautelare a fronte della sollecita fissazione dell’udienza di merito, che è stata disposta per la data del 18 dicembre 2019. In vista dell’udienza di merito, le parti hanno depositato ulteriori memorie, insistendo nelle loro pretese, e all’udienza pubblica del 18 dicembre 2019 il ricorso è stato trattenuto in decisione. Il ricorso non è, ad avviso del Collegio, fondato secondo quanto segue. Innanzitutto, come rilevato dall’INAIL nelle sue difese, non è condivisibile l’assunto della ricorrente secondo cui, nel provvedimento di diniego conclusivo, l’INAIL avrebbe lasciato cadere le precedenti argomentazioni contenute nel preavviso di diniego ed incentrate sul “controllo di fatto”. Nel provvedimento impugnato, infatti, si legge che “…le osservazioni riguardanti la verifica amministrativa non sono state accolte…omissis... Si conferma infatti quanto esplicitato nel precedente provvedimento di preavviso di rigetto” e, quindi, si può ritenere, diversamente da quanto dedotto dalla ricorrente, che l’INAIL abbia invece confermato le argomentazioni relative alla sussistenza di una “impresa unica” tra due imprese nel caso di una maggioranza delle quote in grado di garantire il controllo di fatto della partecipata da parte della partecipante come indicate nel preavviso di rigetto, specificando ulteriormente che il possesso da parte della Serugeri Comm. Carmine e C. s.r.l. del 50% delle quote societarie della Società Fast Woods s.r.l. poteva essere comunque sufficiente ad assumere le decisioni riservate ai soci. Tanto premesso, si ritiene che l’interpretazione data dall’INAIL alla disciplina di cui al regolamento U.E. n. 1407/2013 c.d. “ de minimis”, secondo cui rileva ai fini della nozione di “impresa unica” non solo la situazione di un’impresa partecipante che detiene la maggioranza assoluta dei diritti di voto di un’altra impresa (c.d. controllo di diritto) ma anche quella di una impresa che detiene una maggioranza dei diritti di voto che le consente comunque di esercitare un’influenza dominante sulla società partecipata, condizionandone le scelte societarie (c.d. controllo di fatto, riconosciuto anche dal nostro <a data-article-id="LR03565FA5CBA07755B3A4" data-article-version-id="303cb8f5-7409-5ae9-92ef-57c7a47561e9::LR03565FA5CBA07755B3A4::2004-12-31" href="/norms/codes/itatextxiy5esgw507cfi/articles/itaartja8pl1i7mlk5q?version=303cb8f5-7409-5ae9-92ef-57c7a47561e9::LR03565FA5CBA07755B3A4::2004-12-31">codice civile all’art. 2359</a>), sia da ritenersi legittima, alla luce della ratio della disciplina dell’Unione Europea sugli aiuti di Stato e del sistema degli aiuti c.d. “ de minimis”, nonchè del riconoscimento, in sede di giurisprudenza dell’Unione europea, della rilevanza delle forme di controllo societario “di fatto” ai fini della sussistenza di un’impresa unica. La disciplina degli aiuti di Stato (contenuta alla Sezione II del Titolo VII del TFUE, contenente "Norme comuni sulla concorrenza, sulla fiscalità e sul ravvicinamento delle legislazioni") è costituita, infatti, da un complesso intreccio di divieti, esenzioni ed autorizzazioni, che ha l'obiettivo di impedire che benefici pubblici disposti in favore di “talune imprese o talune produzioni” falsino la concorrenza e vadano ad incidere sugli scambi tra gli Stati membri. In tale contesto, la disciplina prevista per gli aiuti c.d. “de minimis” determina il venir meno dell’obbligo preventivo della notifica alla Commissione europea ex art. 108, paragrafo 3, del Trattato, in considerazione del ridotto importo degli stessi, che si ritiene non possa avere un impatto rilevante sugli scambi tra gli Stati membri e sulla concorrenza. Il regolamento UE n. 1407 del 2013 ha fissato il massimale di € 200.000,00 per gli aiuti “de minimis” che un'impresa può ricevere nell'arco di tre anni da uno Stato membro (necessario per garantire che le misure accordate non incidano sugli scambi tra gli Stati membri e/o non falsino o minaccino di falsare la concorrenza) e ha disposto che tale massimale vada calcolato con riferimento alla nozione di “impresa unica”, proprio al fine di evitare elusioni della disciplina in materia di aiuti di Stato ed evitare che si frazionino attività per beneficiare, di fatto, più volte di aiuti in regime “de minimis”, sulla scorta della giurisprudenza della Corte di giustizia dell'Unione europea che, come evidenziato nelle premesse del regolamento in questione, “ha stabilito che tutte le entità controllate (giuridicamente o di fatto) dalla stessa entità debbano essere considerate un'impresa unica”. In tale contesto, considerato che lo stesso regolamento UE n. 1407 del 2013 riconosce, sulla base della giurisprudenza della Corte di giustizia, la rilevanza, ai fini della nozione di impresa unica, anche di forme di controllo societario “di fatto” (come da premesse del regolamento e disposizioni di cui all’art. 2, paragrafo 2, dello stesso), si ritiene che legittimamente l’INAIL abbia ritenuto che, nel caso di specie, la Serugeri Comm. Carmine e C. s.r.l. e la Fast Woods s.r.l., operanti peraltro nel medesimo settore, dovessero considerarsi “impresa unica” ai fini del calcolo del massimale per gli aiuti soggetti al regime “de minimis”, in quanto la Serugeri Comm. Carmine e C. s.r.l detiene il 50% delle quote della Fast Woods s.r.l. mentre il socio G P V detiene il 10% e il socio M G possiede il 40% e, in presenza di tale complessiva compagine societaria, la Serugeri Comm. Carmine e C. s.r.l. è in grado, pur non avendo la maggioranza assoluta delle quote, di condizionare, da sola, le scelte societarie della Fast Woods s.r.l., essendo sufficiente il suo 50 % a integrare il quorum costitutivo dell’assemblea, che delibera a maggioranza assoluta (con riferimento al capitale sociale rappresentato dai soci presenti) e, nei casi previsti dai <a data-article-id="LR52F9659AAAE07F89910D" data-article-version-id="303cb8f5-7409-5ae9-92ef-57c7a47561e9::LR52F9659AAAE07F89910D::2010-03-23" href="/norms/codes/itatextxiy5esgw507cfi/articles/itaartly2ohx2icb0kw?version=303cb8f5-7409-5ae9-92ef-57c7a47561e9::LR52F9659AAAE07F89910D::2010-03-23">numeri 4)</a> e <a data-article-id="LR52F9659AAAE07F89910D" data-article-version-id="303cb8f5-7409-5ae9-92ef-57c7a47561e9::LR52F9659AAAE07F89910D::2010-03-23" href="/norms/codes/itatextxiy5esgw507cfi/articles/itaartly2ohx2icb0kw?version=303cb8f5-7409-5ae9-92ef-57c7a47561e9::LR52F9659AAAE07F89910D::2010-03-23">5) del secondo comma dell'articolo 2479 c.c.</a> (che riguardano le modificazioni dell'atto costitutivo e la decisione di compiere operazioni che comportano una sostanziale modificazione dell'oggetto sociale o una rilevante modificazione dei diritti dei soci), con il voto favorevole dei soci che rappresentano almeno la metà del capitale sociale, secondo quanto disposto dall’<a data-article-id="LR7B9C4B9345E9026B7025" data-article-version-id="303cb8f5-7409-5ae9-92ef-57c7a47561e9::LR7B9C4B9345E9026B7025::2009-02-24" href="/norms/codes/itatextxiy5esgw507cfi/articles/itaart2y9ye50blxjv5?version=303cb8f5-7409-5ae9-92ef-57c7a47561e9::LR7B9C4B9345E9026B7025::2009-02-24">art. 2479-bis, comma 3 c.c.</a>, richiamato dallo Statuto della Fast Woods s.r.l., e potendo sempre esercitare, da sola, un diritto di veto sulle decisioni assembleari che potrebbe determinare anche l’impossibilità di funzionamento e lo scioglimento della società (sulla rilevanza del controllo di fatto, in materia di aiuti di Stato, secondo la giurisprudenza della Corte di Giustizia dell’UE, cfr. sentenza del 13 giugno 2002 in Causa C-382/99 e sentenza del 16 dicembre 2010 in Causa C-480/09P). Quanto, poi, alla circostanza, evidenziata dalla ricorrente, che lo statuto della Fast Woods s.r.l. prevede che “ Le decisioni non assembleari sono prese con il voto favorevole dei soci che rappresentano più della metà del capitale sociale ”, si ritiene che la stessa non possa essere dirimente, considerato quanto sopra già evidenziato e tenuto conto che la Serugeri Comm. Carmine e C. s.r.l. è, comunque, sempre titolata a chiedere (in virtù del possesso del 50% delle quote) che le decisioni vengano assunte in sede assembleare, secondo quanto previsto dall’art. 13, comma 2, dello Statuto (“ 13.2.Nondimeno esse devono essere adottate mediante deliberazione assembleare ai sensi dell'<a data-article-id="LR7B9C4B9345E9026B7025" data-article-version-id="303cb8f5-7409-5ae9-92ef-57c7a47561e9::LR7B9C4B9345E9026B7025::2009-02-24" href="/norms/codes/itatextxiy5esgw507cfi/articles/itaart2y9ye50blxjv5?version=303cb8f5-7409-5ae9-92ef-57c7a47561e9::LR7B9C4B9345E9026B7025::2009-02-24">art. 2479-bis c.c.</a> con riferimento alle materie di cui ai <a data-article-id="LR52F9659AAAE07F89910D" data-article-version-id="303cb8f5-7409-5ae9-92ef-57c7a47561e9::LR52F9659AAAE07F89910D::2010-03-23" href="/norms/codes/itatextxiy5esgw507cfi/articles/itaartly2ohx2icb0kw?version=303cb8f5-7409-5ae9-92ef-57c7a47561e9::LR52F9659AAAE07F89910D::2010-03-23">nn. 4</a> e <a data-article-id="LR52F9659AAAE07F89910D" data-article-version-id="303cb8f5-7409-5ae9-92ef-57c7a47561e9::LR52F9659AAAE07F89910D::2010-03-23" href="/norms/codes/itatextxiy5esgw507cfi/articles/itaartly2ohx2icb0kw?version=303cb8f5-7409-5ae9-92ef-57c7a47561e9::LR52F9659AAAE07F89910D::2010-03-23">5 dell'art. 2479 c.c.</a>, ovvero quando lo prescrivano altre norme di legge, o infine quando lo richiedano uno o più amministratori o un numero di soci che rappresentano almeno un terzo del capitale sociale ”), conformemente a quanto disposto dall’<a data-article-id="LR52F9659AAAE07F89910D" data-article-version-id="303cb8f5-7409-5ae9-92ef-57c7a47561e9::LR52F9659AAAE07F89910D::2010-03-23" href="/norms/codes/itatextxiy5esgw507cfi/articles/itaartly2ohx2icb0kw?version=303cb8f5-7409-5ae9-92ef-57c7a47561e9::LR52F9659AAAE07F89910D::2010-03-23">art. 2479, comma 4, c.c.</a> (“ Qualora nell'atto costitutivo non vi sia la previsione di cui al terzo comma e comunque con riferimento alle materie indicate nei numeri 4) e 5) del secondo comma del presente articolo nonché nel caso previsto dal quarto comma dell'articolo 2482-bis oppure quando lo richiedono uno o più amministratori o un numero di soci che rappresentano almeno un terzo del capitale sociale, le decisioni dei soci debbono essere adottate mediante deliberazione assembleare ai sensi dell'articolo 2479-bis. ”). Per quanto sopra, pertanto, il ricorso va respinto. Le spese di lite possono essere compensate in considerazione della peculiarità della questione controversa. P.Q.M. Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Veneto (Sezione Terza), definitivamente pronunciando sul ricorso, come in epigrafe proposto, lo respinge. Spese compensate. Ordina che la presente sentenza sia eseguita dall'autorità amministrativa. Così deciso in Venezia nella camera di consiglio del giorno 18 dicembre 2019 con l'intervento dei magistrati: A F,	Presidente M R,	Primo Referendario M S,	Referendario, Estensore <table border="0" cellspacing="1" class="sottoscrizioni" style="border-collapse: collapse" width="100%"> <tr> <td> </td> <td> </td> <td> </td> </tr> <tr> <td> </td> <td> </td> <td> </td> </tr> <tr> <td> L'ESTENSORE </td> <td> </td> <td> IL PRESIDENTE </td> </tr> <tr> <td> M S </td> <td> </td> <td> A F </td> </tr> <tr> <td> </td> <td> </td> <td> </td> </tr> <tr> <td> </td> <td> </td> <td> </td> </tr> <tr> <td> </td> <td> </td> <td> </td> </tr> <tr> <td> </td> <td> </td> <td> </td> </tr> <tr> <td> </td> <td> </td> <td> </td> </tr> </table> IL SEGRETARIO </body> </html>

<html lang="it" xmlns:h="http://www.w3.org/HTML/1998/html4"> <head> <meta content="text/html; charset=utf-8" http-equiv="Content-Type"/> </head> <body> Pubblicato il 21/01/2020 N. 00063/2020 REG.PROV.COLL. N. 00700/2019 REG.RIC. <h1> </h1> REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Veneto (Sezione Terza) ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 700 del 2019, proposto da Fast Woods s.r.l., in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentata e difesa dall'avvocato O P, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia e domicilio eletto presso lo

Citazione :	TAR Venezia, sez. III, sentenza 2020-01-21, n. 202000063
Giurisdizione :	Tribunale amministrativo regionale - Venezia
Numero :	202000063
Data del deposito :	21 gennaio 2020
Fonte ufficiale :

TAR Venezia, sez. III, sentenza 2020-01-21, n. 202000063

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Sul provvedimento

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