TAR Bari, sez. II, sentenza 2022-08-22, n. 202201174

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Sul provvedimento

Citazione :
TAR Bari, sez. II, sentenza 2022-08-22, n. 202201174
Giurisdizione : Tribunale amministrativo regionale - Bari
Numero : 202201174
Data del deposito : 22 agosto 2022
Fonte ufficiale :

Testo completo

Pubblicato il 22/08/2022

N. 01174/2022 REG.PROV.COLL.

N. 00299/2022 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Puglia

(Sezione Seconda)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 299 del 2022, proposto da
Comitato di Scopo Denominato “Per un parco verde di quartiere alle ex Casermette: CA e Milano”, in persona del legale rappresentante, RI MB, ES De IN, VI AD, RD NN, AR LM, AR RZ, TT CI, TO GI, GI TI, NA PP, LA DA ed NI CO, tutti rappresentati e difesi
dall’Avvocato Fabrizio Lofoco, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia e domicilio fisico eletto presso la sede della Società tra Professionisti Alfa Legal S.r.l. di cui l’Avvocato Fabrizio Lofoco è socio in Bari, via Pasquale Fiore n. 14;



contro

l’Agenzia del Demanio, il Ministero dell’Economia e delle Finanze, la Presidenza del Consiglio dei Ministri, il Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, il Ministero dello Sviluppo Economico ed il Ministero della Giustizia, in persona dei rispettivi legali rappresentanti pro tempore , il Presidente della Corte di Appello di Bari ed il Commissario Straordinario per l’Opera Parco della Giustizia, in qualità anche di Presidente della Commissione Permanente, tutti rappresentati e difesi dall’Avvocatura Distrettuale dello Stato di Bari, con domicilio ex lege digitale presso la PEC di quest’ultima e fisico presso la sede di quest’ultima in Bari, via Melo n. 97;
il Comune di Bari, in persona del legale rappresentante pro tempore , rappresentato e difeso dagli Avvocati Chiara Lonero Baldassarra e Nino Sebastiano Matassa, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia e domicilio fisico eletto presso lo studio dell’Avvocato Nino Sebastiano Matassa in Bari, via Andrea da Bari n. 35;
Antonio RO e Pompeo Colacicco, non costituiti in giudizio;



nei confronti

Comitato per lo Sviluppo del Verde Pubblico, WWF Italia Onlus e Italia Nostra Onlus, FAI, non costituiti in giudizio;



e con l'intervento di

ad adjuvandum :
Associazione Fare Verde Onlus e Legambiente Regione Puglia, in persona dei rispettivi legali rappresentanti pro tempore , rappresentate e difese dall’Avvocato GI Campanale, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia e domicilio fisico eletto presso il suo studio in Bari, via Stradella Barone n. 12;
AR TO, rappresentato e difeso dall’Avvocato Giuseppe Tempesta, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia e domicilio fisico eletto presso lo studio dell’Avvocato Emilio Toma in Bari, via Marchese di Montrone n. 60;



per l’annullamento

previa sospensione dell’efficacia,

- del bando di gara pubblicato dall’Agenzia del Demanio in data 7 febbraio 2022, relativo al “Concorso di progettazione in unico grado, in modalità informatica, per la realizzazione del Parco della Giustizia di Bari presso l’area occupata dalle caserme dismesse “CA” e “Milano” e di tutti i suoi allegati, documenti e, in particolare, del disciplinare di gara e del “Documento di indirizzo alla progettazione” e degli atti prodromici all’approvazione dello stesso;

- del protocollo di intesa del 25 gennaio 2018;

- del protocollo di intesa integrativo del 30 luglio 2019;

- della convenzione del 1° ottobre 2020;

- di ogni altro atto precedente, seguente e comunque connesso a quelli gravati, anche se non ancora conosciuto;

e per il risarcimento dei danni subìti e subendi dai ricorrenti,

ove sia realizzato anche in via provvisoria un progetto di qualsivoglia utilizzo delle aree delle ex caserme CA e Milano diverso da quello previsto a verde pubblico, e men che meno per la costruzione del Parco della Giustizia di Bari nel ridetto sito;

nonché per l’accertamento dell’obbligo

delle Amministrazioni competenti, anche in concerto e all’esito di apposita conferenza di servizi nella quale siano coinvolte l’intera cittadinanza e le sue rappresentanze, oltrechè dei ricorrenti, di individuare altra e idonea area per la costruzione del Parco della Giustizia di Bari, che tenga conto sia della quantità di superficie necessaria a realizzarla, sia dell’allocazione dal punto di vista della

viabilità, della tutela della qualità dell’ambiente, dell’aria e della salute pubblica, della qualificazione urbanistica, sia della insopprimibile necessità ed obbligo di individuare aree ove far atterrare volumetria, rispettando tutti gli standard previsti per legge;

ed infine, nei limiti dell’interesse dei ricorrenti, ove ritenuto necessario, per la declaratoria dell’incostituzionalità

dell’art. 9 del decreto-legge, convertito con modificazioni dalla legge 9 novembre 2021, n. 156, con il quale sembrerebbero essere stati affidati al Commissario straordinario del Parco della Giustizia di Bari, nominato ai sensi dell’articolo 4 del decreto-legge 18 aprile 2019, n. 32, convertito, con modificazioni, dalla legge 14 giugno 2019, n. 55.

Visti il ricorso e i relativi allegati;

Visti gli atti di costituzione in giudizio dell’Agenzia del Demanio, del Ministero dell'Economia e delle Finanze, della Presidenza del Consiglio dei Ministri, del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, del Ministero dello Sviluppo Economico, del Ministero della Giustizia, del Presidente della Corte di Appello di Bar e del Commissario Straordinario per l’Opera Parco della Giustizia, nonché del Comune di Bari;

Visti gli interventi ad adjuvandum dell’Associazione Fare Verde Onlus e di Legambiente Regione Puglia, nonché di AR TO;

Visti tutti gli atti della causa;

Relatore nell’udienza pubblica del giorno 5 luglio 2022 il Cons. Rita Tricarico e uditi l’Avvocato Fabrizio Lofoco, per la parte ricorrente, l’Avvocato dello Stato Giuseppe Zuccaro, per la difesa erariale, gli Avvocati Chiara Lonero Baldassarra e Nino Matassa, per il Comune di Bari, l’Avvocato GI Campanale, per le Associazione ambientaliste intervenienti, e l’Avvocato Claudia Pironti, su delega dell’Avvocato Giuseppe Tempesta, per AR TO;

Ritenuto e considerato in fatto e diritto quanto segue:



FATTO e DIRITTO

1. Nella 2014 la Commissione di Manutenzione presso la Corte d’Appello di Bari ed il Comune di Bari, all’epoca competente in materia di edilizia giudiziaria, hanno convenuto in ordine alla necessità di realizzare un unico “Polo della Giustizia di Bari”, quale sede unica delle attività giudiziarie svolte a Bari; a tal fine è stata individuata, su impulso del Prefetto e a seguito di sopralluogo svolto in data 10 dicembre 2014, quale possibile area ove realizzare tale accorpamento degli uffici giudiziari (penali e civili), quella occupata dalle caserme dismesse “CA” e “Milano” di Bari.

All’esito di tale intesa, l’Agenzia del Demanio ha adottato appositi decreti del 24 dicembre 2014 e del 30 luglio 2015, con cui le due caserme sono state dismesse e riconosciute non più utili alle finalità della difesa.

In data 17 maggio 2016 la Presidenza del Consiglio dei Ministri e la Città Metropolitana di Bari hanno sottoscritto il “Patto per lo Sviluppo della Città Metropolitana di Bari”, il quale prevedeva la realizzazione del “nuovo polo della Giustizia di Bari” nell’area di sedime delle ex caserme Milano e CA, intervento ritenuto strategico e qualificante per il territorio, e garantiva, per il tramite della Città Metropolitana di Bari, un finanziamento di circa € 300.000,00 destinato alla realizzazione di uno studio di prefattibilità preliminare all’elaborazione del progetto di realizzazione della nuova sede, affidato dalla Città Metropolitana ad Invitalia.

In data 17 gennaio 2018 è stato sottoscritto un Protocollo tra Agenzia del Demanio ed Invitalia con l’intento di promuovere ed attuare modalità e strumenti di cooperazione e collaborazione inter-istituzionale, al fine di porre in essere tutte le condizioni necessarie per l’elaborazione di un’Analisi di Prefattibilità del nuovo Polo della Giustizia presso le Caserme “Milano” e “CA” di Bari.

Successivamente, il 25 gennaio 2018, il Ministero della Giustizia ed il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, l’Agenzia del Demanio, il Comune di Bari, la Città Metropolitana di Bari, la Corte di Appello di Bari, la Procura Generale presso la citata Corte di Appello ed il Provveditorato Interregionale alle OO.PP. per la Campania-Molise-Puglia e Basilicata hanno sottoscritto un Protocollo d’Intesa (successivamente integrato con Protocollo d’Intesa del 30 luglio 2019) per la realizzazione del progetto. L’obiettivo dei Protocolli era quello unificare gli uffici giudiziari di Bari, attualmente dislocati in più sedi sul territorio comunale e ospitati in immobili non più idonei, anche al fine di superare le criticità derivanti dalla situazione logistica degli uffici, frazionati in locali spesso provvisori.

Con Convenzione in data 1 ottobre 2020, il Ministero della Giustizia ha affidato all’Agenzia del Demanio le funzioni di stazione appaltante e tutte le attività tecnico-amministrative finalizzate alla realizzazione del Parco della giustizia di Bari.

Quindi l’Agenzia, con bando di gara pubblicato sulla Guri - V° Serie Speciale – Contratti Pubblici n. 136 del 20/11/2020, che gli odierni ricorrenti non hanno impugnato, ha indetto una procedura aperta per l’affidamento dei servizi attinenti all’architettura e all’ingegneria relativi alle indagini preliminari al Progetto di fattibilità tecnico- economica, consistenti nel rilievo plano-altimetrico del compendio immobiliare, nel rilievo plano-volumetrico degli immobili esistenti, nelle indagini geologica, geotecnica, idrologica, ambientale e vegetazionale, oltre allo studio di inserimento urbanistico.

La gara è stata aggiudicata al RTP Politecnica Ingegneria ed Architettura Soc.coop., che ha elaborato uno studio di inserimento urbanistico volto a fornire un quadro conoscitivo circa lo stato di fatto dei luoghi ed il contesto socio-economico, elaborando

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