TAR Ancona, sez. I, sentenza 2014-01-10, n. 201400070
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Testo completo
N. 00070/2014 REG.PROV.COLL.
N. 00801/2013 REG.RIC.
REPUBBLICA ITALIANA
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
Il Tribunale Amministrativo Regionale per le Marche
(Sezione Prima)
ha pronunciato la presente
S
sul ricorso numero di registro generale 801 del 2013, proposto da:
Mauro Cere', A A, G B, M L B, F B, A B, C B, Fabio Dall'Olio, M M, F M, P M, M A M, A P, G P, G P, V R, R S, G T, G Z, rappresentati e difesi dall'avv. F D P, e dall’avv. F D P per se medesimo, con domicilio eletto presso l’avv. L D, in Ancona, Corso Mazzini, 107;
contro
Ministero dell'Economia e delle Finanze, non costituito;
per l'ottemperanza
al decreto decisorio della Corte d’Appello di Ancona n. 1352/11, depositato in cancelleria in data 12/12/2011, con il quale il Ministero dell’Economia e delle Finanze è stato condannato al pagamento in favore di ciascuno dei ricorrenti della somma di € 3.000,00, oltre interessi nella misura legale sullo stesso importo dalla pronuncia al saldo, a titolo di equa riparazione per eccessiva durata del processo ex 1. 89/2001, nonché alla rifusione delle spese di lite, liquidate nell'importo complessivo di € 1.100,00, oltre a tutti gli accessori di legge (compensate per il 50% e da distrarsi in favore del procuratore dichiaratosi antistatario).
Visti il ricorso e i relativi allegati;
Viste le memorie difensive;
Visti tutti gli atti della causa;
Relatore nella camera di consiglio del giorno 9 gennaio 2014 il dott. T C e uditi per le parti i difensori come specificato nel verbale;
Ritenuto e considerato in fatto e diritto quanto segue.
FATTO e DIRITTO
1. Con il presente ricorso, proposto ai sensi degli artt. 112 e seguenti cod. proc. amm., il sig. Cerè e gli altri consorti di lite, nonché l’avv. D P per se medesimo, agiscono per l’ottemperanza al decreto della Corte di Appello di Ancona n. 1352/11, depositato in cancelleria il 12/12/2011 e avverso il quale non è pendente ricorso per cassazione (come da attestazione depositata in giudizio in data 16/12/2013).
Con la prefata decisione, lo Stato italiano, e per esso il Ministero dell’Economia e delle Finanze, è stato condannato a corrispondere