TAR Milano, sez. IV, sentenza 2011-12-20, n. 201103295

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Sul provvedimento

Citazione :
TAR Milano, sez. IV, sentenza 2011-12-20, n. 201103295
Giurisdizione : Tribunale amministrativo regionale - Milano
Numero : 201103295
Data del deposito : 20 dicembre 2011
Fonte ufficiale :

Testo completo

N. 01500/2008 REG.RIC.

N. 03295/2011 REG.PROV.COLL.

N. 01500/2008 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Lombardia

(Sezione Quarta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 1500 del 2008, proposto da:
H Y, rappresentato e difeso dall'avv. F G, con domicilio eletto presso il suo studio in Milano, via Panfilo Castaldi,39;

contro

Ministero dell'Interno, Questura di Milano, rappresentati e difesi dall'Avvocatura Distrettuale di Milano, domiciliati presso i suoi uffici in Milano, via Freguglia, 1;

per l'annullamento, previa sospensione,

del provvedimento di rigetto dell’istanza di rinnovo del permesso di soggiorno emesso dalla Questura di Milano in data 29.5.2008;


Visti il ricorso e i relativi allegati;

Visto l'atto di costituzione in giudizio del Ministero dell'Interno;

Viste le memorie difensive;

Visti tutti gli atti della causa;

Relatore nell'udienza pubblica del giorno 5 dicembre 2011 il dott. Ugo De Carlo e uditi per le parti i difensori come specificato nel verbale;

Ritenuto e considerato in fatto e diritto quanto segue.


FATTO e DIRITTO

Il ricorrente impugnava il provvedimento indicato in epigrafe con cui gli era stato negato il rinnovo del permesso di soggiorno per mancanza di attività lavorativa.

A tal fine faceva presente di esercitare l’attività di ristoratore da cui derivano i proventi con cui provvede al mantenimento di sé e del suo nucleo familiare e che gli hanno consentito di acquistare la casa dove dimora la famiglia che è attualmente intestata alla moglie.

Nel primo dei due motivi di ricorso viene censurato il difetto di motivazione e di istruttoria poiché non si è tenuto conto né dell’esistenza di una regolare attività di ristorazione portata avanti da anni dal ricorrente, né della stabile permanenza in Italia anche dell’intero nucleo familiare costituito oltre che dalla moglie da due figlie nate e cresciute in Italia.

Il secondo motivo lamenta la mancanza di contraddittorio procedimentale che non ha consentito al ricorrente di produrre tutta la documentazione idonea a dimostrare l’esistenza dei requisiti per il rinnovo del permesso di soggiorno.

Il Ministero dell’Interno si costituiva in giudizio chiedendo il rigetto del ricorso.

Alla camera di consiglio del 22.7.2008 veniva rigettata l’istanza di sospensione dell’efficacia del provvedimento.

Il ricorso è fondato.

Il ricorrente ha prodotto le dichiarazioni dei redditi fino all’anno 2006, mentre per il periodo successivo risulta il pagamento dei contributi previdenziali a personale dipendente;
inoltre lo stesso dispone di una casa di proprietà ove risiede con il nucleo familiare.

Si ritiene fondato il motivo che denuncia il difetto di istruttoria poiché sarebbe stato necessario approfondire la valutazione dei presupposti per concedere il permesso, mentre nel provvedimento impugnato si richiama la necessità di disporre di un’idonea sistemazione alloggiativa, ma non ci si preoccupa di verificare se il ricorrente ne disponga;
inoltre si fa presente dell’esistenza di un debito erariale per tributi non corrisposti che è segnale di evasione fiscale non di indisponibilità di reddito sufficiente al mantenimento nel nostro paese.

Non sono pertinenti, invece, le considerazioni sul diritto all’unità familiare perché esse rilevano ai fini della concessione di un permesso per motivi di famiglia e non per la valutazione dei presupposti per il rilascio di un permesso per lavoro autonomo.

L’amministrazione dovrà pertanto procedere ad una nuova verifica dei presupposti analizzando la documentazione prodotta in ricorso e quella che il ricorrente è tenuto a depositare per attestare la permanenza dei requisiti.

Considerando che la documentazione fornita non era del tutto aggiornata si ritiene equo compensare le spese di giudizio prevedendo solo il rimborso del contributo unificato.

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