TAR Roma, sez. 2B, sentenza 2020-01-07, n. 202000090
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Testo completo
Pubblicato il 07/01/2020
N. 00090/2020 REG.PROV.COLL.
N. 10450/2012 REG.RIC.
REPUBBLICA ITALIANA
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio
(Sezione Seconda Bis)
ha pronunciato la presente
SENTENZA
sul ricorso numero di registro generale 10450 del 2012, proposto da A M C, rappresentata e difesa dall'avvocato F M, con domicilio eletto presso il suo studio in Roma, via G.B. De Rossi, n. 35;
contro
Roma Capitale, in persona del Sindaco pro tempore, rappresentata e difesa dall' avvocato Luigi D'Ottavi, con domicilio eletto presso l’Avvocatura dell’ente in Roma, via Tempio di Giove, n. 21;
per l'annullamento
della Determinazione Dirigenziale n. 59 del 26.06.2012 di Roma Capitale, di rigetto della domanda di condono prot. n. 0/500630, sot. 0 del 18 dicembre 2003, presentata dal Sig. E C per l’avvenuta realizzazione di abusi edilizi siti in via Nazareno Strampelli, n. 206, sostanziatisi nella edificazione di due manufatti a destinazione d'uso magazzino e deposito attrezzi per mq. 64 di s.n.r.;
del preavviso di diniego, ex art. 10 bis L. 241/90, (nota prot. UCE 2011/61831 del 2 dicembre 2011);
di ogni altro atto presupposto, connesso ovvero consequenziale.
Visti il ricorso e i relativi allegati;
Visto l'atto di costituzione in giudizio di Roma Capitale;
Visti tutti gli atti della causa;
Relatore nell'udienza pubblica del giorno 11 dicembre 2019 la dott.ssa Brunella Bruno e uditi per le parti i difensori come specificato nel verbale;
Ritenuto e considerato in fatto e diritto quanto segue.
FATTO
Con il ricorso introduttivo del presente giudizio la Sig.ra A M C ha agito per l’annullamento del provvedimento in epigrafe indicato, con il quale l’amministrazione comunale di Roma Capitale ha rigettato la domanda di condono presentata in data 18 dicembre 2003 per la sanatoria straordinaria di due manufatti abusivi siti in via Nazareno Strampelli, n. 206, in area sottoposta a vincolo paesaggistico ambientale.
La difesa della ricorrente, premessa una articolata ricostruzione delle vicende proprietarie e dei procedimenti amministrativi che hanno interessato le opere de quibus, ha dedotto avverso il provvedimento impugnato vizi di violazione di legge ed eccesso di potere, contestando l’erroneità della determinazione adottata, non venendo in rilievo interventi di nuova costruzione bensì opere di risanamento su manufatti preesistenti, costruiti, peraltro, in epoca antecedente all'apposizione del vincolo, l’omessa valutazione dell’avvenuta presentazione dell’istanza di compatibilità paesaggistica, l’avvenuta formazione del silenzio assenso in considerazione della decorrenza del termine normativamente prescritto e ciò anche quanto all’istanza di compatibilità paesaggistica, l’omessa considerazione delle conseguenze derivanti