TAR Bari, sez. II, sentenza breve 2024-02-15, n. 202400190
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Testo completo
Pubblicato il 15/02/2024
N. 00190/2024 REG.PROV.COLL.
N. 01270/2020 REG.RIC.
REPUBBLICA ITALIANA
IN NOE DEL POPOLO ITALIANO
Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Puglia
(Sezione Seconda)
ha pronunciato la presente
SENTENZA
ex art. 60 cod. proc. amm.;
sul ricorso numero di registro generale 1270 del 2020, integrato da motivi aggiunti, proposto da
-OISSIS-, in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentato e difeso dagli avvocati M G e G M, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia;
contro
Ministero dell'Interno e Prefettura di Foggia, in persona dei rispettivi legali rappresentanti pro tempore , rappresentati e difesi ex lege dall'Avvocatura Distrettuale dello Stato di Bari, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia;
per l'annullamento
quanto al ricorso introduttivo:
- dell’interdititva antimafia prot. n. 54772 del 19 ottobre della Prefettura di Foggia;
- di ogni altro atto e/o provvedimento presupposto, preparatorio, preordinato, collegato, connesso, conseguente e comunque lesivo degli interessi del ricorrente, anche se non conosciuti;
quanto ai motivi aggiunti:
- del provvedimento di conferma informazione interdittiva antimafia prot. n. 27601 del 21 aprile 2023;
- di ogni altro atto e/o provvedimento presupposto, preparatorio, preordi-nato, collegato, connesso, conseguente e comunque lesivo degli interessi della ricorrente, anche se non conosciuti.
Visti il ricorso, i motivi aggiunti e i relativi allegati;
Visti gli atti di costituzione in giudizio del Ministero dell'Interno e della Prefettura di Foggia;
Visti tutti gli atti della causa;
Relatore nella camera di consiglio del giorno 27 giugno 2023 l’avv. Donatella Testini e udito per le parte ricorrente il difensori avv. G M,;
Sentite le stesse parti ai sensi dell'art. 60 cod. proc. amm.;
Ritenuto e considerato in fatto e diritto quanto segue.
FATTO e DIRITTO
1.1 La società ricorrente, con sede legale in Apricena, località --OISSIS-, è di proprietà dei fratelli -OISSIS- (classe-OISSIS-), amministratore unico. e -OISSIS- (classe -OISSIS-), ciascuno titolare di quote per il 47,5 %, e della madre, -OISSIS-, titolare del 5% del capitale sociale.
La società è stata costituita nel marzo 2008; esercita attività di autotrasporto merci per conto terzi (attività ceduta dalla madre, che la esercitava in forma individuale, cfr. nota DIA del 26 ottobre 2020) e, dal 2018, di raccolta e trasporto di rifiuti speciali non pericolosi, allorquando, in data 26 giugno 2016, la -OISSIS- le ha ceduto il ramo d’azienda relativo all’appalto per il servizio di spazzamento, raccolta differenziata e trasporto dei rifiuti solidi urbani e assimilati nel territorio del comune di Apricena per il biennio 2017 – 2019.
1.2 Con il ricorso principale, -OISSIS- ha impugnato l’interdittiva antimafia prot. n. 45304 del 16 ottobre 2020, emessa dal Prefetto di Foggia, in ragione del ritenuto pericolo di condizionamento da parte dell’allora clan -OISSIS-, operante nella zona garganica, considerata la significatività della vicinanza dei soci al gruppo criminale su indicato.
1.3 L’Autorità ha fondato siffatto convincimento sugli elementi di fatto che si vengono di seguito a riportare.
Nel 2016, i fratelli -OISSIS- vennero identificati e deferiti all’A.G. in occasione delle attività di polizia giudiziaria svolte nell’ambito dell’operazione di polizia “Ariete”; indagini condotte a seguito di un tentativo di rapina, pianificato con strategia di tipo militare, ai danni di un portavalori, lungo la strada provinciale Mattinata – Vieste, all’altezza dello svincolo per Vignanotica che avrebbe dovuto essere eseguito nel novembre 2015 da appartenenti al clan “-OISSIS-” - operante nella zona garganica e contrapposto in una nota e sanguinosa faida al gruppo criminale “-OISSIS-” - e che fu sventato dall’intervento delle Forze dell’Ordine.
Con o.c.c. n. 1466/15 RGNR e n. 6771/ RG GIP del 29 ottobre 2016, il GIP presso il Tribunale di Foggia ha sottoposto 11 soggetti alla custodia cautelare in carcere e altri 8 agli arresti domiciliari, in quanto ritenuti responsabili, a vario titolo, fra l’altro, di tentata rapina aggravata ai danni di furgone portavalori, detenzione e porto illegale di armi, ricettazione, estorsione, evasione, favoreggiamento personale, furto ed esplosivi.
Il gruppo era capeggiato dall’elemento di vertice dell’omonimo clan, -OISSIS--, in seguito assassinato nella nota strage di San Marco in Lamis del 9 agosto 2017.
Il gruppo pianificò l’assalto nel dettaglio, anche mediante numerosi sopralluoghi condotti di persona dallo stesso -OISSIS--, nonostante fosse in stato di detenzione domiciliare, come constatato dai Carabinieri attraverso le indagini tecniche che consentirono di individuare, il 22 marzo 2016, un arsenale di armi semplici, da guerra ed esplosivi occultato in una cava dismessa di Apricena, in zona -OISSIS-, località “-OISSIS-”.
La cava risultava utilizzata come deposito di mezzi della società ricorrente dai fratelli -OISSIS-, residenti nelle vicinanze; a conferma della riconducibilità della cava ai fratelli -OISSIS- vi è, peraltro, che nel corso di un controllo eseguito nello stesso giorno in cui furono rinvenute le armi, -OISSIS- venne sorpreso a sversare rifiuti speciali in una grossa voragine creata in loco e dunque denunciato.
Nell’ordinanza di custodia cautelare è altresì documentato che -OISSIS-, elemento di spicco del clan -OISSIS- e braccio destro dell’allora capo clan -OISSIS--, insieme ad altri complici, si è recato con la sua autovettura presso l’azienda della ricorrente per poi uscirne con un furgone di proprietà della stessa, accuratamente ripulito di tutti gli adesivi e segni che potessero ricondurre a quest’ultima, al fine di potersi muovere liberamente con un veicolo “non riconoscibile”.
Rileva ancora l’Autorità prefettizia che, il 16 agosto 2017, sei giorni dopo l’assassinio del capo clan -OISSIS-- nella strage di San Marco in Lamis, i fratelli -OISSIS- sono stati fermati e identificati a Mattinata, in località “-OISSIS-”, con -OISSIS-, parente del su citato -OISSIS-, zona in cui risiede un altro appartenente al clan, -OISSIS-, più volte individuato con lo -OISSIS- nel corso dell’operazione “Ariete”.
Occorre rilevare che, dopo l’omicidio nel 2017 del boss -OISSIS--, il clan ha assunto la denominazione “-OISSIS-”, in relazione agli elementi di spicco del gruppo criminale.
-OISSIS- era tra i membri del clan -OISSIS- che nel 2015 organizzavano lo sventato attacco al portavalori, tutti di rilevante caratura criminale.
La contiguità della famiglia -OISSIS- con il clan -OISSIS-, ora -OISSIS-, emergerebbe, altresì, da più recenti operazioni di polizia.
Il 20 aprile 2020, vari pregiudicati e ricercati (in quanto evasi dal carcere di Foggia durante la sommossa del precedente 9 marzo 2020) sono stati sorpresi durante un summit mafioso in un casolare ubicato nei pressi di una cava sita in Lesina, località “-OISSIS-”, non distante da Apricena, ove ha sede l’impresa ricorrente. Tra di essi anche -OISSIS-, esponente di vertice del riorganizzato clan -OISSIS- di cui sopra.
Il casolare appartiene ad -OISSIS- (classe -OISSIS-), che è il cugino del defunto padre e marito dei soci ricorrenti, -OISSIS-.
Il “cugino” -OISSIS-, nell’occasione, è stato arrestato per favoreggiamento.
Il rapporto di parentela tra i soci e -OISSIS- non si fermerebbe al mero dato genealogico. -OISSIS-, padre e marito dei soci della -OISSIS-- venne assassinato a dicembre 2013 nelle campagne di Poggio Imperiale. Dagli atti d’indagine conseguenti al suo assassinio nel 2013 per motivi passionali (nel 2015 è stata condannata in appello la sua amante,-OISSIS-, che lo ha ucciso a coltellate) emerge che il socio e amministratore della società ricorrente -OISSIS- si fece accompagnare nelle ricerche del padre dal cugino -OISSIS-, proprietario del casolare.
-OISSIS- aveva precedenti per reati contro il patrimonio e la persona.
E ancora.
Tra i componenti dell’organo di controllo della società ricorrente figura -OISSIS-(classe-OISSIS-), domiciliata ad Apricena, cugina di -OISSIS-, pluripregiudicato di Apricena, arrestato nell’ambito dell’operazione “Andromeda 2”, diretta dalla DDA di Bari, che condusse all’arresto di 15 persone dedite al traffico e allo spaccio di stupefacenti, appartenenti a vari gruppo criminali, con base operativa ad Apricena.
A ciò deve aggiungersi che l’altro socio della -OISSIS-, -OISSIS-, è coniugato con -OISSIS- (classe -OISSIS-), figlia di --OISSIS-e -OISSIS-.
--OISSIS-, residente in Apricena, era un allevatore, pregiudicato, fra l’altro, per estorsione e destinatario di ordinanza di custodia cautelare in carcere del Tribunale di Foggia per appartenenza ad un’associazione di tipo mafioso finalizzata a estorsioni e reinvestimento di proventi illeciti nel mercato degli stupefacenti nell’area garganica. Fu assassinato a colpi di lupara nel 1999, sulla strada San Marco in Lamis – Apricena, nell’ambito della faida in corso tra allevatori e agricoltori, che ha insanguinato per anni il territorio garganico.
-OISSIS- è stata denunciata il 24 luglio 2020 per coltivazione di stupefacenti a fini di spaccio, nel territorio di Apricena, insieme al figlio -OISSIS-, cognato di -OISSIS-, pluripregiudicato anche per reati estorsivi.
Il cugino del defunto padre di -OISSIS-, --OISSIS-, è titolare di un’impresa individuale con sede in San Marco in Lamis, attinta da interdittiva antimafia (nota DIA del 26 agosto 2020).
1.4 La parte ricorrente ha articolato avverso l’interdittiva in discorso censure di violazione della normativa di settore ed eccesso di potere sotto svariati aspetti nonché dubbi di legittimità costituzionale della normativa antimafia.
1.5 Le Amministrazioni intimate, costituitesi in giudizio, hanno eccepito l’infondatezza del gravame, invocandone la reiezione.
1.6 L’istanza cautelare, presentata in sede di ricorso principale, è