TAR Bologna, sez. I, sentenza 2018-04-30, n. 201800372
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Testo completo
Pubblicato il 30/04/2018
N. 00372/2018 REG.PROV.COLL.
N. 00567/2016 REG.RIC.
REPUBBLICA ITALIANA
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Emilia Romagna
(Sezione Prima)
ha pronunciato la presente
SENTENZA
sul ricorso numero di registro generale 567 del 2016, proposto da:
M P, rappresentato e difeso dall'avv. F M, con domicilio eletto presso il suo studio in Bologna, Strada Maggiore 31;
contro
Ministero dell'Economia e delle Finanze, in persona del Ministro p.t., rappresentato e difeso per legge dall'Avvocatura Distrettuale di Bologna, anche domiciliataria in Bologna, via Guido Reni 4;
per l'annullamento
del provvedimento del Comandante Generale della Guardia di Finanza del 13/04/2016 con il quale è stata disposta la sospensione, dall'impiego, a titolo discrezionale;
per l'accertamento
del diritto del ricorrente ad essere reintegrato nell'impiego e nel servizio per decadenza di tutti i provvedimenti cautelari o di regolamento ordinario del rapporto, limitativi della sua sfera giuridica soggettiva.
Visti il ricorso e i relativi allegati;
Visto l'atto di costituzione in giudizio del Ministero dell'Economia e delle Finanze;
Viste le memorie difensive;
Visti tutti gli atti della causa;
Relatore nell'udienza pubblica del giorno 19 aprile 2018 il dott. U D C e uditi per le parti i difensori F M e Silvia Bassani;
Ritenuto e considerato in fatto e diritto quanto segue.
FATTO e DIRITTO
Il ricorrente, ufficiale della Guardia di Finanza, è stato condannato dal Tribunale di Bologna alla pena di anni cinque di reclusione per i reati di concorso in corruzione per un atto contrario ai doveri di ufficio, omessa denuncia di reato, falsità ideologica e collusione aggravata.
La vicenda risale alla primavera del 2010 quando una pattuglia del Nucleo di Polizia Tributaria di Bologna effettuava una verifica sulla società Rimini Yatch S.p.a., Secondo l'ipotesi accusatoria, nell'autunno del 2009, il presidente del Consiglio di amministrazione della società Rimini Yatch S.p.a., G L, di intesa con il commercialista della società, Giorgio Baruffa, e il ragioniere Alberto Carati, si sarebbe accordato, per il tramite dell'ex Generale della Guardia di Finanza e allora consigliere di amministrazione della società Rimini Yatch S.p.a., Angelo Cardile, con il Ten. Col. Enzo D G, Comandante del I Gruppo Tutela Entrate della Guardia di Finanza di Bologna e con il ricorrente, Comandante della I Sezione del I Gruppo Tutela Entrate della Guardia di Finanza di Bologna e Direttore della verifica Rimini Yatch S.p.a., per fare eseguire nei riguardi della società, dietro la promessa di 200.000,00 euro più altre utilità, una verifica fiscale "addomesticata" nei tempi e nei modi, volta ad occultare le numerosi violazioni fiscali e penali della società, evitandone così la sottoposizione a verifica da parte della Agenzia delle Entrate di Bologna.
In adempimento di quanto concordato, la verifica fiscale sarebbe stata poi materialmente eseguita, in violazione dei loro doveri e sotto la direzione del ricorrente, da due sottufficiali nel periodo dal 18 marzo al 21 maggio 2010.
Gli atti contrari ai doveri d'ufficio posti in essere dalla pattuglia Parpiglia-Curcio-G - con l'assenso del Ten. Col. D G, che avrebbe omesso di svolgere i necessari controlli sulla direzione della verifica fiscale della società Rimini Yatch S.p.a., sarebbero stati, in particolare, i seguenti:
- mancato accesso presso la sede sociale operativa di Rimini della società Rimini Yatch S.p.a.;
- mancata acquisizione della documentazione bancaria della società Rimini Yatch S.p.a., ed in particolare di una scatola di cartone contenente matrici di assegni riferibili a transazioni commerciali intercorse tra la società Rimini Yatch S.p.a. e società aventi sede nella Repubblica di San Marino;
- falsa asserzione, nei processi verbali di verifica giornaliera, che le cessioni verso operatori economici della Repubblica di San Marino ammontavano ad euro 16 milioni e non ad euro 32 milioni;
-omesso riscontro delle Segnalazioni di Operazioni Sospette c.d.